«Venite voi sole….»

Raccontare è una delle forme più belle del comunicare, perché una persona che racconta riveste i fatti con le sue parole e da ad esse il colore delle suore carceri3sue emozioni, dei suoi sentimenti e delle sue sensazioni.

In questa cornice di bellezza, vi racconto una piacevole esperienza d’incontro, di silenzio e di riposo: gli esercizi spirituali, tenutesi dal 21 giugno al 27 giugno c.a., al centro Nazareth (Roma) per noi religiose che dedichiamo tempo, amore, tenerezza ai nostri fratelli detenuti.

Sono stati guidati da due carissimi sacerdoti cappellani delle carceri: don Virgilio Balducchi, Ispettore Generale dei cappellani e da don Michele Chioda.

Sì proprio da loro, a nome di Gesù, abbiamo ricevuto l’invito: «Venite voi sole, in disparte con me e riposatevi».

In 23, abbiamo risposto sì, provenienti da diversi istituti religiosi e regioni d’Italia. E’ stato veramente bello stare insieme, condividere i pasti, le lectio,  l’eucarestia, l’adorazione, la fraternità.

Don Michele, attraverso la lectio divina, con molta genialità, entusiasmo e umiltà ci ha fatto cogliere, nel testo biblico del vangelo di Giovanni, la parola viva che interpella, orienta e plasma la nostra vita. Ci ha fatto gustare in modo sorprendente, quell’unico e incantevole narratore, Gesù Risorto sempre al nostro fianco per sostenerci nei vari passaggi della nostra vita.

Lui che costantemente, teneramente, gelosamente, appassionatamente, ci ama di un amore unico irripetibile e rivolge a noi la disarmante domanda: «mi ami tu?».

suore carceri 2Le omelie di don Virgilio ci hanno aiutato poi a porci dentro la concretezza della nostra vita di religiose.

L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato a riflettere sulla costruzione di un documento che vorrebbe porsi come il punto di riferimento per la costruzione di percorsi pastorali nel mondo carcerario e fuori, affinché aiuti le diverse comunità cristiane a porsi di fronte al mondo dei detenuti.

Grazie, don Michele e don Virgilio, che ci avete fatto assaporare la Parola che dona vita e per l’affetto che ci avete dimostrato.

Come allora non fare nostre continuamente le parole: «donaci, Padre, di non avere nulla di più caro del tuo figlio che rivela al mondo il mistero del tuo amore e colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere» (colletta della xv domenica dell’anno B) e desiderare di portarle ai nostri fratelli e sorelle detenuti…?

                                                                               Sr Ada Veneri
                                                                      Suore San Giuseppe di Pinerolo

 

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This entry was posted on martedì, agosto 18th, 2015 at 9:55 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.

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