Lì, come ‘segno’ di un amore

Scoprire un ideale nel volto di persone realizzate è come aver trovato un “TESORO”! Così è capitato a me!

virginianaNella mia fanciullezza ho incontrato due persone felici di essere di Dio: una Suora e un Sacerdote! E tutto è partito da lì: guardando la vita del giovane cappellano della mia parrocchia e della giovanissima Suora “Figlia di San Giuseppe” che operava nella Scuola Materna. Mi entusiasmava essere nella Chiesa locale un segno di “freschezza”, come erano loro, per dire a tutti che vivere da cristiani è bello e ne vale la pena!

Questo lo stimolo iniziale provocato proprio da due vite che già assaporavano la consacrazione con entusiasmo. Ciò mi ha fatto partire con “una marcia in più”: la GIOIA di sentirmi scelta nella gratuità, senza mio merito!

E’ scattato così un GRAZIE fatto PREGHIERA: la Messa del mattino, nonostante la distanza, il freddo, la neve… i primi tentativi di meditazione… Piano piano si allargava l’orizzonte e la consapevolezza, pur limitata, di una risposta: essere un “SEGNO” di una realtà che ci sovrasta, ossia dell’AMORE di un DIO che si china sulla sua CREATURA e la predilige.

Vivevo vicino al fiume Piave e, con l’ingenuità infantile, scendevo nelle “grave” e con un bastoncino scrivevo ovunque sulla ghiaia: “DIO, TI AMO!”. Gesti adolescenziali che  esprimevano, però, che Qualcuno stava trovando spazio dentro di me.

La scelta poi, tra le Figlie di S. Giuseppe. Certo, conoscevo solo loro, eppure mi è parso subito di essere sul binario giusto: quello spirito semplice di vivere la fede senza sovrastrutture, mi piaceva. L’idea di trasmettere nell’ambito educativo quei valori che avrebbero formato la persona aiutandola a diventare adulta mi entusiasmava, tanto da rendermi disponibile nell’Azione Cattolica e affiancandomi nell’insegnamento del catechismo. Non conoscevo ancora la figura meravigliosa del Fondatore, ma ne percepivo lo spirito incarnato nelle sue Figlie. Questo mi è bastato per facilitare la scelta, senza dubbi verso altre direzioni.

Avevo un “SOGNO nel CASSETTO”: la MISSIONE! Sognavo l’Africa, i “moretti”, le foreste da attraversare per portare il Vangelo: desideravo partire con solo tre cose: il VANGELO – il CROCEFISSO e gli SCARPONI! ma gran parte della mia vita è passata fra i banchi di scuola in Italia! Eppure ho sempre vissuto con questo spirito in attesa che prima o poi il Signore mi avrebbe fatto questo dono! E quando ho smesso di “sognare” perché il tempo era passato, mi è arrivata la proposta. Una gioia incontenibile anche se in quel momento dovevo fare i conti con l’espressione più “tagliente” di Gesù: “Lascia che i morti seppelliscano i morti, tu vai”. In quel tempo anche la mia mamma si stava preparando a partire! E sono partita! Un’esperienza di qualche anno: bella, bella, bella! Non per quello che sapevo o potevo fare, ma essere lì come “SEGNO” di un AMORE che si fa fratello, amico, compagno di viaggio, in quelle PERIFERIE, come dice Papa Francesco, che attendono una PRESENZA di ETERNO.

Sr Virginiana
Figlie di san Giuseppe del Caburlotto

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This entry was posted on lunedì, dicembre 22nd, 2014 at 9:23 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.

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