Quando mi daranno dell’asino…
Domenica delle Palme 2012. Nella celebrazione eucaristica il Vangelo dell’entrata di Gesù in Gerusalemme a dorso di un asinello. In TV l’intervista ad un allevatore di asini di razza autoctona – l’Asino di Martina Franca: forte, robusto, frugale, latte simile a quello materno, da cui si ricavano prodotti d’eccellenza; un animale – si dice – a rischio di estinzione…
Fra i due, in questo giorno mi è stato donato di scoprire la mia vocazione nella vita: essere ASINO di razza molto simile a quello di Martina Franca!
Sì, un asino autoctono: mia terra è la Chiesa e, in essa, la famiglia e la mia Congregazione. Di razza: senza incroci, leggi estranee o compromessi. Robusto e resistente nella fede e nella fedeltà quotidiana alla mia vocazione. Ardisco aggiungere (a denti stretti): nell’umiltà. E poi chissà se con il “mio” – per modo di dire – latte, si potrà fare qualcosa di buono!… Lo scoprirò, o lo scoprirà qualcun altro insieme a me, per me… (sembra quasi una minaccia!). Sì, non sarà facile il mio cammino, come non lo è stato finora; non sarà una passeggiata.
Del resto abbiamo celebrato l’ingresso che Gesù fece in Gerusalemme montando un… asinello non un cavallo di razza, nonostante si trattasse di un’entrata trionfale! Perché l’asino?…non è un animale elegante e, se s’impunta, sono cavoli amari. Ma ha tutte quelle doti di cui ho scritto sopra e che solo Lui, Gesù, conosceva e sapeva apprezzare.
Del resto, pensandoci bene, a dorso di quale bestia da soma Maria si recò a Betlemme, in Egitto, a Nazareth? Quale animale, oltre al bue, riscaldò il piccolo Gesù? Quale animale s’inchinò davanti al Santissimo? Sempre e solo… un ASINO, un povero e semplice ASINO.
Quando saprò di aver raggiunto la meta? Quando mi daranno dell’asino ed io ne saprò gioire, ma fino ad allora …
Anisa