Archivio di maggio 2013

PostHeaderIcon Per sempre tu vivrai con Lui…. – Nikki, fsp

PostHeaderIcon La mia “Terra Promessa”…

 

                      Era il mese di settembre 2000 quando cominciai il mio servizio di volontariato nell’ufficio della formazione. Premetto che in precedenza avevo avuto un colloquio molto cordiale nel mio Istituto con M. Viviana Ballarin, membro del Consiglio di Presidenza USMI nazionale di cui M.Teresa Simionato era Presidente.

Come è normale, il “nuovo”, il “diverso” incute sempre un po’ di timore, anche se poi ci si sente “rinnovate” riprendendo in mano la propria vita per rilanciarla nella nuova realtà. Mi trovavo di fronte ad una “ricchezza” unica e irrepetibile:“Formazione delle Novizie e Postulanti” per tutto ciò che riguardava il “carteggio”… programmazione per la scuola di formazione iniziale e permanente. A quell’epoca tra Novizie e Postulanti erano più di trecento; era un fiorire di vocazioni e venivano soprattutto dai quattro continenti. Potrei dire che qui, all’USMI, nell’ambito della Formazione avevo trovato la mia “Terra Promessa”…. dato che venivo da un un’esperienza del tutta diversa: Direttrice del Centro Professionale “Canossa” di Trento.

L’incontro con tante novizie, postulanti, maestre e docenti, era un campo che mi teneva viva… avevo ripreso a vivere in totalità la mia vita di fede e di consacrazione, per dare il meglio  di me stessa e il di più. La mia esperienza all’USMI non si limitava solo alla scuola di Formazione, ma mi offriva anche altre esperienze: due delle quali hanno lasciato in me una “traccia profonda”: l’incontro col S. Padre Benedetto XVI, il 2 febbraio del 2006. Andai come rappresentante dell’USMI. In quell’ occasione riuscii a baciare e stringere la mano del  S. Padre  alla fine della Celebrazione Eucaristica e chiesi al S. Padre una particolare benedizione per la mia Famiglia Religiosa e per tutte le persone a me care. Fu un momento di grande emozione… come pure il vedermi insieme a Sua Santità sull’Altare della Confessione, opera del Bernini, per la preghiera di intercessione e di ringraziamento per la vita consacrata. Non trovo parole per  descrivere tutta la gioia interiore che provai. Non posso in questo momento cogliere l’occasione, per la sua rinuncia al “Ministero Pietrino”, ricordarlo e ringraziarlo, per quello che ci ha donato di spiritualità, di saggezza, di esempio di grande umiltà e di grandezza d’animo. Grazie S. Padre e continui a camminare con noi!

Un altro momento molto intenso, vissuto in pienezza, furono i tre giorni del Consiglio Nazionale a Bari in coincidenza con il Congresso Eucaristico nazionale. Molti sono i pensieri e i sentimenti che si accumulano nel mio cuore… Voglio sottolineare una sola “immagine” che mi ha toccata in profondità:la Via Crucisper le strade della città di Bari. La via Crucis si snodò da un luogo di sofferenza: il Policlinico, e si concluse nella Casa Circondariale che “detiene” i nostri fratelli reclusi. Quanta sofferenza si leggeva in quelle mani e braccia tese dalle sbarre delle loro celle illuminate da ceri accesi, posti sulle finestre! Parlavano, urlavano; la distanza ci impediva di capire… ma si poteva immaginare… erano parole e grida di aiuto per attrarre la nostra attenzione alla loro sofferenza di essere penalizzati per aver “sbagliato”!

Anche gli incontri del Consiglio di Presidenza in occasione del Natale, della Pasqua e di altre occasioni erano dei momenti  di “fraternità “ della grande Famiglia dell’USMI. Pur appartenenti a diverse Congregazioni, avevamo un unico “scopo”: lavorare nella vigna del Signore come ci ha insegnato il S. Padre: ‘umile lavoratore nella Vigna del Signore’, e nel momento in cui le forze vengono meno  ritirarsi in disparte per “pregare” e “meditare”.

Nel 2007 cominciai ad aiutare Sr. Giampaola Periotto nel “Trimestre Sabbatico”: ciò mi comportava un lavoro supplementare, ma ero contenta perché avevo l’opportunità di avvicinare tante suore appartenenti a congregazioni e, quindi, con carismi diversi ma con un’esperienza alle spalle di missione e di anni nelle attività del proprio Istituto. Si “fermavano” per aggiornarsi ma soprattutto per entrare in se stesse riprendere in mano la propria vita, anche facilitate con la forte e unica esperienza del dell’andare in Pellegrinaggio nei luoghi santi. Con loro vi sono andata anche più volte… ma è sempre come la prima volta il percorrere i passi della terra dove Gesù è vissuto, ha predicato: “Convertitevi… Beati, siate misericordiosi come il Padre vostro, perdonate e sarete perdonati, amate i
vostri nemici ecc. dove è stato crocifisso, morte e risorto”.
Quello che ho visto e toccato lo annuncio anche a voi!

Per quanto riguardala Formazionepermanente: Convegno per le Formatrici, i Convegni per Juniores, Novizie, Postulanti e il “Trimestre Sabatico”, la programmazione era molto impegnativa. I contenuti si articolavano in quattro aree: biblico-spirituale, psicologico-antropologica, teologica e pedagogica. Le partecipanti erano numerose e provenienti da diversi paesi. Gli Atti del convegno delle maestre sono stati pubblicati da un numero speciale del Centro Studi.

I Convegni delle Juniores, Novizie e Postulanti sempre residenziali, si svolgevano in un grande clima di fraternità e di entusiasmo giovanile, che esplodeva nell’ultima sera con la “serata internazionale”; ogni gruppo presentava col canto, con le danze e i costumi tradizionali scenette e tradizioni della propria terra lontana.

 Sr. Rita Del Grosso fdcc
rdelgrosso@mclink.net

 

PostHeaderIcon Eccomi, Signore – Sr. Chiara

PostHeaderIcon Un po’ d’acqua fa bene anche al cuore

 

Un trimestre sabbatico a Roma, insieme ad altre 55 Sorelle di diverse Congregazioni, provenienze ed età: è l’esperienza vissuta da cinque Sorelle Canossiane italiane, due delle quali rientrate in Italia per questo motivo.

Perché un trimestre sabbatico?
Vorrei rispondere stralciando alcune righe da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry  usandole come un’icona.

Il piccolo principe … Mi guardò e rispose al mio pensiero: “Anch’io ho sete … cerchiamo un pozzo …”. Ebbi un gesto di stanchezza: è assurdo cercare un pozzo, a caso, nell’immensità del deserto. Tuttavia ci mettemmo in cammino.
Dopo aver camminato per ore in silenzio, venne la notte, e le stelle cominciarono ad accendersi. Le vedevo come in sogno, attraverso la febbre che mi era venuta per la sete. Le parole del piccolo principe danzavano nella mia memoria.
“Hai sete anche tu?” gli domandai. Ma non rispose alla mia domanda. Mi disse semplicemente: “Un po’ d’acqua fa bene anche al cuore …”Non compresi la sua risposta, ma stetti zitto … sapevo bene che non bisognava interrogarlo.
Era stanco. Si sedette. Mi sedetti accanto a lui. E dopo un silenzio disse ancora: “Le stelle sono belle per un fiore che non si vede …”.
Risposi: “Già”, e guardai, senza parlare, le pieghe della sabbia sotto la luna.
“Il deserto è bello”, soggiunse.
Ed era vero. Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio …
“Ciò che abbellisce il deserto” disse il piccolo principe, “è che nasconde un pozzo in qualche luogo …”.
Fui sorpreso di capire d’un tratto quella misteriosa irradiazione della sabbia. Quando ero piccolo, abitavo in una casa antica e la leggenda raccontava che c’era un tesoro nascosto. Naturalmente nessuno ha mai potuto scoprirlo, né forse l’ha mai cercato. Eppure incantava tutta la casa. La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore …
“Sì”, dissi al piccolo principe, “che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile”….
“Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile …”
E così, camminando, scoprii il pozzo al levar del sole.

Un trimestre: tre mesi per compiere un pellegrinaggio alla ricerca di quel pozzo che dà un’acqua che fa bene anche al cuore.
Da diversi anni l’USMI (Unione Superiore Maggiori Italiane) organizza questo itinerario che comprende diversi interventi formativi a livello spirituale, biblico, teologico, liturgico, antropologico, culturale, pastorale e due settimane residenziali: la prima per creare conoscenza e familiarità nel gruppo e la seconda, verso la fine del percorso, per gli Esercizi Spirituali.
In complesso si è dimostrata una proposta significativa anche perché ha offerto provocazioni, riflessioni e contenuti che potevano poi essere ripresi, sviluppati o integrati a livello personale, secondo l’esperienza e il desiderio di ciascuna partecipante.
Anche la scelta della città ha concorso alla buona riuscita dell’esperienza: Roma non è una città qualsiasi! Non lo è mai, e tanto meno quest’anno dedicato in modo particolare a S. Paolo e in questo periodo nel quale si è celebrato il XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio!

Abbiamo trovato il pozzo? Ci chiederete.

In realtà ci auguriamo di non smettere mai di desiderarlo, perché desiderarlo è già in qualche modo cercarlo e trovarlo.
Possiamo dire però che abbiamo respirato cosa vuol dire essere Chiesa: “una, santa, cattolica e apostolica”.
Abbiamo respirato il mondo: il macrocosmo riflesso in un frammento.
Abbiamo respirato a pieni polmoni la brezza leggera di una stagione favorevole che non è solo quella meteorologica …

Per terminare, vorremmo esprimere un grazie riconoscente ai nostri Superiori che ci hanno offerto questa opportunità e un grazie di cuore anche alla Comunità del Centro Internazionale che ci ha ospitato e ci ha accompagnato con discrezione, ma con grande accoglienza, rispetto e calore, nel nostro “pellegrinaggio”. GRAZIE!

Loredana
(una sorella che ha partecipato al trimestre sabbatico)