Archivio di agosto 2012

PostHeaderIcon Gioia nel cammino di fede

PostHeaderIcon Le ‘Messaggere’ degli anni ‘70

Nel 1979 – 1980 ero nella comunità ad Ostia Lido – Roma.

Durante l’Assemblea dei Superiori Maggiori, l’USMI Nazionale chiese alle partecipanti di rendere disponibili le loro Suore, per collaborare nei servizi dell’Usmi diocesana. La mia Superiora Provinciale, mi convocò per dirmi che aveva scelto me e che dovevo partecipare ad un incontro al Vicariato di Roma, per conoscere che cos’era l’Usmi ed a quale impegno ero chiamata. Eravamo denominate le “Messaggere”.

Era ancora il tempo in cui ogni Istituto era “chiuso” nel suo orticello ed io andavo di comunità in comunità di Ostia Lido, Ostia Antica, Acilia, Infernetto… per parlare con le rispettive Superiori locali e convocare le suore ad incontri di formazione e di preghiera. Ricordo che alcune non partecipavano… ed io, con pazienza ed amore, andavo a visitarle, a portare gli avvisi che ci dava l’Usmi di Roma  e chiedevo se per gli incontri successivi potevamo organizzarli nella loro sede.

Per farci conoscere, come Usmi, nelle Parrocchie e dai rispettivi Parroci, la domenica andavamo a pregare il Vespro in quelle comunità. E così piano piano, l’Usmi diocesana ha cominciato a muovere i primi passi verso la conoscenza, la fraternità, la comunione, la collaborazione degli Istituti. Negli anni successivi abbiamo visto sorgere i settori di Roma: Suor Patrizia Pignatelli F.M.D.A. era la nostra referente del settore Sud di Roma e gli incontri di preghiera e di formazione si tenevano nella Basilica di San Paolo.

Posso dire che questo servizio semplice e capillare è stato prezioso per farci incontrare, conoscere e tessere relazioni che diventavano sempre più efficaci e nel senso operativo e in quello della comunione e della fraternità.

Suor Vittorina D’Imperio CSAC

PostHeaderIcon NON SI PUO’ EVANGELIZZARE SENZA PROSSIMITA’

Evangelizzare significa donare agli altri l’esperienza che ognuna di noi ha fatto di Cristo. Tutto l’amore che Gesù Cristo ha dato a me, riesco a trasmetterlo facendo conoscere a chi incontro il suo amore nei miei confronti.

Il primo approccio fondamentale nell’evangelizzazione è la testimonianza della mia vita di consacrazione, è rendere “concreto” e “leggibile” il mio incontro quotidiano con Gesù che avviene nell’incontro con i miei fratelli e le mie sorelle.

Siamo donne consacrate, ‘chiamate e radunate’ dai punti più lontani della terra e viviamo la comunione sapendo che seguire più da vicino Cristo significa rispondere al comandamento nuovo: “amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato”.  Noi Oblate viviamo la carità fraterna “nell’oblazione, quale amore reciproco incondizionato”.

“Non siamo chiamate a vivere una vocazione individualista, ma siamo convocate per condividere, insieme ad altre sorelle, il progetto di Dio nell’esistenza quotidiana.”… Questa è una delle cose più difficili da realizzare, considerando i limiti personali, le diversità di carattere, di cultura, di età.

Posso affermare che ogni giorno “combattiamo” una battaglia che vinciamo ogni volta che ricominciamo da Colui che ci ha insegnato a servire e non ad essere serviti, cosa vuol dire misericordia … solo così possiamo ripartire tra di noi.

Farmi prossimo nei confronti di mia sorella, significa anticiparla nel chiederle e nel donarle il perdono, realizzando così la comunione che Cristo vuole e che è ‘fonte di gioia, sostegno a perseverare’ nell’ amore reciproco.

Evangelizzare comporta quell’amore che è

•        cura nel donare la verità, rispetto per quella situazione umana,

religiosa e spirituale delle persone che incontri nel luogo in cui sei mandata, rispetto della loro coscienza e delle loro convinzioni, senza nessuna forzatura o durezza;

•        attenzione a non ferire l’altro con affermazioni e comportamenti che

possono essere fonte di turbamento e di scandalo.

Farsi prossimo significa condividere ciò che gli altri non hanno, accettando di privarmi di qualcosa e facendomi così vicina a chi mi vive intorno.

Rimanendo fedele al mio voto di povertà, posso comprendere le necessità del povero che incontro e che vive accanto.

Farsi prossimo significa incontrare il giovane universitario, che vive lontano da casa, accoglierlo, sostenerlo, incoraggiarlo e cercarlo, conoscendo le sue necessità.

sr Anna Bulgarella

Oblata di Maria Vergine di Fatima

PostHeaderIcon Stagione indimenticata e indimenticabile

La mia presenza all’USMI Nazionale nell’Ufficio FIRE (1975-1990) è stata una stagione indimenticabile. Fu un periodo di lavoro intenso e impegnativo con convegni nazionali nelle varie località d’Italia, particolarmente Roma e Milano, per rendere la scuola cattolica sempre più all’avanguardia. Erano convegni desiderati,  partecipati, e molto sentiti. Ognuna lavorava con grande responsabilità, collaborazione e gioia. Devo dire che molto ho ricevuto dall’esperienza fatta all’USMI, soprattutto dal rapporto con le  persone dei vari uffici, in modo particolare dall’Ufficio FIRE. Il mio grazie particolare ora va a Madre Campanile, Padre Zigrossi, madre (salesiana) sr Veronica Aleandri, ASC, molto attiva, dinamica e propositiva. A loro devo molto in termini di crescita spirituale, culturale e umanitaria.  Non posso dimenticare i rapporti di amicizia intessuti con le innumerevoli partecipanti ai convegni, incontri di vario genere. Il mio, certamente, è stato un piccolo contributo che sicuramente il Signore non ha mancato di benedire a vantaggio di quante ricorrevano a noi per  avere consigli, suggerimenti e aiuto.

Ringrazio l’USMI e assicuro il mio ricordo nella preghiera, perché continui, soprattutto in questi tempi difficili, a dare il meglio di sé per la Vita Religiosa che è in Italia.

Sr Antonietta Sangregorio, asc