PostHeaderIcon Testimonianza di sr. Giuseppina Alberghina

Il nostro Dio è il Dio della vita e il Dio della storia. Ha dato origine alla vita – quella vita di cui siamo entusiaste – e ha accompagnato-guidato la storia umana. Anche quella dell’USMI. Una storia gloriosa dove donne senza numero e, a volte, senza nome, hanno vissuto di ricerche e di fatiche, hanno sognato e lavorato in piena gratuità per una vita religiosa femminile matura, rispondente ai tempi, ben inserita nella società e nella Chiesa. Soprattutto perché le religiose insieme, meglio, in comunione, fossero ‘memoria viva ed efficace di quanto il Signore ha fatto e fa per noi: col solo fatto di esserci, sanno di poter dare testimonianza all’assoluto primato che spetta a Dio su tutti e su tutto’ (B. Forte, SOGNARE SI PUO’, Prefazione).

 Amare la vita religiosa, amare l’USMI
Dalla testimonianza di sr Giuseppina Alberghina:
comunione intercongregazionale e caldo afflato comunionale

          Sin dal 1984 ho avuto la grazia di incontrare l’Usmi in modo coinvolgente, nella persona di Madre Eugenia Lorenzi, quando era fondatrice e prima Presidente dell’Usmi Calabria. Il suo entusiasmo mi contagiò a tal punto che dopo poco tempo ero già nel consiglio di presidenza della regione come vice presidente e, quando M. Eugenia concluse il suo mandato, come Presidente. Anni di intensa vita di comunione intercongregazionale, dove l’essere religiose in Calabria è un dono che plasma lo spirito nelle profondità contemplative della fede e della carità.

Nel 1993 venni a Roma perché eletta Superiora generale e portai con me quel prezioso bagaglio di vita vissuta, continuando a frequentare l’Usmi, questa volta a livello nazionale. Poi vennero gli anni della Vicepresidenza a fianco di Madre Teresa Simionato, dal 1998 al 2008. Anni di intensa comunione e collaborazione, opera dello Spirito, che mi fecero ampliare lo sguardo su tutta la vita religiosa femminile in Italia.

Nel servire la vita religiosa, l’offerta formativa si concentrò sui fondamenti della fede e della vita cristiana, convinte che tornando alla Sorgente della Vita le religiose potessero condurvi anche altri, per saziare la sete di Dio. Il caldo afflato comunionale nella molteplicità delle relazioni, la bellezza dei contenuti, la gioia della fraternità nell’unica vocazione alle vita religiosa, sono il frutto maturo che mi è dato di gustare, nella sequela del Signore Gesù, in questa stagione della mia vita.

 

sr Giuseppina Alberghina, sjbp

 

Roma 25 giugno 2011

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