Note storiche: 1988-1998
Rievocare e ripercorrere, sia pure un tassello della storia dell’USMI Nazionale, è come rivivere una parte importante della vita personale , ma più ancora della vita dell’UNIONE SUPERIORE MAGGIORI D’ITALIA:
Le Superiore Maggiori partecipanti all’Assemblea Nazionale del 1978, hanno “generosamente” votato come Presidente Nazionale,la Madre Lilia Capretti, Superiora Generale della Congregazione delle Suore dell’Apostolato Cattolico (Pallottine). Agli applausi ed alle programmazioni dell’Assemblea, seguono gli intensi impegni di lavoro, sia per conoscere l’USMI dall’interno, sia per prendere visione di tanti punti, anche nodali, da affrontare e che esigevano attenzione e coraggio. Ma la grazia di Dio è stata sempre presente, generosa ed operante, così pure l’entusiasmo e la gioia della collaborazione per il bene della Chiesa e della vita consacrata in Italia non sono venute mai meno.
La stagione ecclesiale si profilava ricca di eventi, sia nelle oculate programmazioni sia nello svolgimento di esse. La vita religiosa, proprio attraverso l’organismo USMI , è stata sempre presente e, per quanto possibile, collaborante. Punto di riferimento, come ribadito anche dai Pontifici, fu sempre il Vat. II che aveva indicato la rotta, offerto abbondanza di contenuti e spinte di innovazione nella Chiesa e nel suo rapporto con il mondo. Orala Chiesaaveva bisogno anche di illuminati traghettatori per rettamente interpretare e guidare il cammino della Chiesa, ma anche quello della vita religiosa. E questi, grazie a Dio non mancarono. La Chiesa Italianafu aperta e sensibile nel rispondere agli inviti ed alle sfide del momento. Attraversola Conferenza Episcopaleconvoca tutti i membri della Chiesa e mobilita ogni categoria di appartenenti alla Chiesa, e nella preparazione e nello svolgimento di Convegni ecclesiali nazionali . Solo per ricordarli: Nel 1976 il Convegno ecclesiale di Roma, su “Evangelizzazione e promozione umana” nel 1985 quello di Loreto: “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”; nel 1995 quello di Palermo: “Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia”. La vita religiosa fu numerosa nella partecipazione ed efficace nella collaborazione. Ricordiamo anche i periodi cruciali, come quelli del terrorismo. L’USMI ha aiutato le religiose non solo nella conoscenza delle vicende storiche, a leggere i8 messaggi e gli appelli chela Chiesalanciava alla società ed alla vita religiosa, ma anche a rispondere secondo il carisma delle Congregazioni.
Uno degli impegni che l’USMI ha ritenuto di primaria importanza ed indilazionabile in un mondo in continuo cambiamento fu quello della formazione ad ogni livello. Le Superiore Maggiori dovevano guidare le Congregazioni, le religiose, di fronte ai cambiamenti in atto avevano forte bisogno di chiarezza e le giovani candidate dovevano essere illuminate nelle loro scelte e nella comprensione della vita religiosa nell’interno della Chiesa e nel mondo. Per venire incontro ad alcune di queste esigenze, nella sede dell’UNIONE si organizzò la “scuola di formazione” per Novizie, E’ da ricordare che già i Noviziati in Italia erano diventati internazionali e contenevano candidate di varia provenienza. Le difficoltà che cominciavano ad affiorare, insieme a buone speranze e prospettive, richiesero un’attenzione ed un impegno molto forte da parte dell’UNIONE, la quale coinvolse anche membri della CVCSVA.
Tra le varie operazioni che l’UNIONE doveva mettere in atto e con buon discernimento, ricordiamo:
—La chiusura della Scuola di scienze religiose “REGINA APOSTOLORUM” saggiamente guidata da Padre Tenzi….
—il lungo e faticoso discernimento per la soluzione della Scuola di Servizio sociale, guidata dalla FIRAS. La questione fu poi positivamente risolta con il passaggio alla LUMSA come specifica facoltà universitaria.
La sede dell’USMI doveva essere ristrutturata, e questo ha richiesto tempo, studio e costi, ma l’operazione condotta dall’Ingegnere Ignazio fagiolo, di venerata memoria, fu bene riuscita.
— L’USMI ha dovuto affrontare il delicato ed impegnativo lavoro della revisione dello Statuto che regolamenta la vita interna e di relazione dell’UNIONE. Il compito non è stato né semplice né di breve durata. Ha richiesto la collaborazione di esperti qualificati e tanta dedizione da parte di tutte le collaboratrici di Presidenza e dei vari uffici. Né possiamo dire che il lavoro è stato ultimato poiché richiede sempre nuovi ritocchi o modifiche, anche per adattamenti alle mutate situazioni della vita consacrata e delle relazioni interecclesiali. Con la revisione dello Statuto si è pervenuti anche alla ristrutturazione dei vari settori operativi. Le stesse “federazioni”: FIRE , FIRAS. FIROS si sono allineate agli altri settori, divenendo “UFFICI” con particolari competenze religiose o sociali, e con riferimento agli Uffici della CEI. Questo fu un notevole passo di comunione e di collaborazione, sia a livello nazionale che locale. Infatti ogni settore, sempre in comunione conla Presidenza, organizzava Convegni ben preparati, qualificati e molto partecipati. In ognuno di essila Presidenzasi faceva presente, non solo per un fugace saluto, ma come partecipazione dell’USMI alla vita religiosa in Italia. In ogni occasione l’USMI si è rivelata come una grande famiglia che vuole crescere, maturare e operare in piena comunione con tutti gli Istituti e con le religiose. Questo è stato molto avvertito da tutte , anche perché ogni situazione si prendeva a cuore,e quello che si faceva era all’insegna comunione ecclesiale, della fraternità e della cordialità.
— Altro impegno specifico e proprio del momento, fu la particolare attenzione chela Presidenzariservò ai “piccoli Istituti” Così ci si esprimeva all’epoca. Comprensibile fu lo stato d’animo di chi vedeva assottigliare e ridurre al minimo il numero dei propri membri. Senza dimenticare che la crisi stava colpendo tutti, ma sempre nelle proporzioni. Salutare fu la loro convocazione e l’aiuto che fu offerto, soprattutto per mezzo di Padre Pierluigi Nava, Monfortano: la lettura di fede delle situazioni, i suggerimenti, l’incoraggiamento, e il sostegno dato anche individualmente ai singoli Istituti e alle persone, la valorizzazione del carisma e altro aiutò molto a discernere ed accettare la propria realtà, come povertà evangelica, propria dei seguaci di Gesù Cristo.
— Altro impegno chela Presidenzaportò avanti con le Superiore Maggiori ,fu la rilettura delle Costituzioni riformulate nel postconcilio, la necessità di un aggiornamento e lo studio dei criteri e delle linee teologiche e carismatiche da seguire. Così pure fu importante rivedere e approfondire i criteri per un buon Capitolo Generale e per la scelta delle Superiore, in un tempo diverso dal passato. Anche in questi ambiti fu preziosa la collaborazione e l’accompagnamento di Padre Nava.
— Molto buona è stata la collaborazione con la CISM, organismo che unisce i Superiori Maggiori d’Italia , degli Istituti maschili. In modo particolare si è resa efficace la collaborazione con Padre Cabra e Padre Bisignano. Molte sono state le iniziative realizzate congiuntamente. Di rilievo è stato il Convegno in occasione del 25 anniversario del Decreto “Perfectae Caritatis”, ampiamente e gioiosamente partecipato da religiose , religiosi e consacrati dei vari Istituti. Di coronamento è stata l’udienza del S. Padre, Giovanni Paolo II nella sala Paolo VI.
Altro evento da mettere in nota è stato il SINODO dei Vescovi sulla Vita consacrata. Una grande mobilitazione, promossa dall’USMI e dalla CISM ha messo in movimento tutti i consacrati d’Italia. Dinamica e feconda è stata la preparazione, le riflessioni, le proposte. Molta carta si è riversata alla
Segreteria del Sinodo, ma anche molta vitalità si è rivelata. Veramente “Apes argumentosae” sono state le religiose in questo evento ecclesiale. Lo svolgimento del Sinodo, nel 1994, i Messaggi pervenuti, le notizie o le dirette partecipazioni, tutto ha contribuito a rendere più speranzosa e più concreta l’appartenenza alla Chiesa e la gioia della consacrazione a Dio. Nel 1996 giunge l’attesa Esortazione Apostolica “Vita Consecrata”. E’ stata accolta, letta, studiata, condivisa con molta attenzione e gioia. E’ stata oggetto di vari Convegni a livello Nazionale e locale, ed ha trovato ottimi espositori, ma molta attenzione nella comprensione e nell’incarnazione di questo prezioso documento, definito da tutti: bello. Un particolare da non dimenticare è stata la visita della Presidente Nazionale nelle Filippine, a Manila, ove molte religiose e religiosi hanno aperto case di formazione. Queste, con l’appoggio della CVCSVA hanno rivolto l’invito alla USMI perché tramitela Presidentecondividesse con loro la ricchezza del Sinodo, a cui aveva partecipato come ascoltatrice, e esponesse l’E.A.V.C:
Secondo come prescritto nello Statuto,la Presidentecon qualche Consigliera, si è recata nelle varie Regioni d’Italia per la regolare elezione della Presidente USMI regionale e delle Consigliere. Anche questi sono stati tempi di comunione e di grazia per tutte.
Oltre e dentro le molteplici attività posso dire che, sia con il Consiglio di Presidenza, sia con le collaboratrici dei vari uffici, come pure con quante è stato possibile raggiungere, l’USMI ha vissuto una feconda stagione di comunione, di fraternità, di ricerca seria e promettente.
Vorrei concludere questo breve escursus riportando un pensiero chela Presidente, rieletta per un II quinquennio, 1993-98 espresse al termine della assemblea nazionale elettiva : “Sono passati i tempi delle novità conciliari, come pure quelli delle sperimentazioni, della stesura dei nuovi testi legislativi, i tempi della paura e dell’esuberanza spesso irrequieta, ma non sono finiti i tempi della ricerca…né il tempo del rinnovamento. A quasi trent’anni dal Vaticano II, la vita religiosa si è fatta più riflessiva e matura, ed è, quindi, nonostante le prove purificatrici che sta vivendo, più serena; ma ciò non vuol dire che è rassegnata di fronte ai problemi reali, sia interni che esterni, anche se è latente la tendenza e il rischio del riflusso conservatore e del ripiegamento sulle situazioni di disagio.”
La consegna lanciata allora all’Assemblea è stata di andare avanti con fiducia nella presenza salvifica del Signore, ma anche con la determinazione di affrontare, senza più attendere, i problemi che la vita religiosa ha davanti.
Madre Lilia Capretti esac