PostHeaderIcon L’USMI NAZIONALE: UN LUOGO PER EDIFICARE LA COMUNIONE

Il mio primo incontro con la sede nazionale dell’USMI risale al 1989 ed è legato al Corso Triennale estivo per catechiste parrocchiali, organizzato dall’Unione Superiore Maggiori – Segretariato per la Pastorale per le Religiose. In esso svolgevo rispettivamente le lezioni su La Divina Rivelazione, Il mistero di Cristo e Il mistero della Chiesa. In realtà dal 1981 ero impegnata nel Corso Triennale per Catechisti del Vicariato di Roma ove la presenza delle religiose era consistente. Però dal 1989 ho potuto conoscere direttamente la sede nazionale e il servizio encomiabile che le religiose, ivi impegnate, offrivano ed offrono tuttora alle religiose d’Italia e non solo, perché fin dall’inizio vi sono state suore non italiane, che hanno valorizzato i Corsi USMI per la loro preparazione spirituale e professionale.

Non è questo il luogo per passare in rassegna la molteplicità delle offerte formative, tutte tese alla crescita nella vita evangelica, ad illuminare sui problemi, sulle sfide e sulle opportunità socio-culturali e socio-religiose della svolta culturale in atto, in vista di un discernimento spirituale. Nel corso degli anni le suore hanno trovato nella sede nazionale la possibilità di aggiornamento e rinnovamento. Anzi la sede è stata concretamente il luogo di conoscenza, apprezzamento e stima tra religiose di diverse Congregazioni: una possibilità di comunione non retorica in cui si è attuato lo scambio e arricchimento reciproco di saperi e di esperienze.

Una particolare attenzione è stata data alla ricomprensione della vita consacrata secondo le indicazioni del Magistero conciliare e post-conciliare, secondo lo sviluppo della teologia e secondo le esigenze che sono emerse dai contesti di evangelizzazione nuovi e tradizionali. Un singolare rilievo è stato dato al cammino di maturazione della propria identità femminile, una consapevolezza che ha assunto una espressione più esplicita e critica dopo la pubblicazione della Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II.

Penso ai numerosi Corsi programmati per la formazione delle Maestre delle novizie, delle Econome generali e provinciali; penso alle iniziative formative e apostoliche svolte dai diversi settori dell’USMI, da quello della ricerca a quello dell’immigrazione e della tratta, a quello delle nuove frontiere di povertà.

Penso alle Assemblee annuali delle Superiori maggiori. In particolare ricordo come i giornali si siano sbizzarriti nel raccontare l’Assemblea del 1992 ove fu tematizzata la dimensione femminile della vita consacrata, una tematizzazione già in atto nella rivista Consacrazione e Servizio. Ricordo lo stupore del Prof. Stefano Zamagni nell’Assemblea del 1993, quando, nel proporre la sua riflessione, ha visto davanti a sé un pubblico così numeroso e attento di religiose, una risorsa enorme, ma così poco ri-conosciuta.

L’enorme attività svolta è stata percorso sempre dal filo rosso della spiritualità e professionalità, offerte a tutte le religiose, con un particolare riguardo per quelle che vengono da contesti formativi meno attrezzati.

Penso al Centro studi messo in moto in questo senso.

Penso al lavoro fatto dall’USMI, insieme alla CISM, per preparare il Sinodo sulla vita consacrata: una serie di iniziative messe in modo nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle associazioni, fino alla celebrazione della 38ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, I carismi della vita consacrata nella Chiesa comunione, svoltasi a Collevalenza (Perugia) dal 25 al 28 ottobre 1993; e ai contributi redatti sui Lineamenta del Sinodo, in vista della elaborazione dell’Instrumentium laboris.

Mi piace pure ricordare come l’USMI e la sua rivista siano entrate nelle strutture accademiche con il coinvolgimento di docenti universitari e anche con tesi di laurea. Nel 1994 è stata discussa alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” la tesi di Laurea di Laura Bianco su L’apporto della donna consacrata alla Nuova Evangelizzazione. Analisi della rivista Consacrazione e servizio (1985-1994).

La prossima Assemblea sinodale dei vescovi sarà sulla Nuova Evangelizzazione. Noi religiose d’Italia siamo interpellate ad offrire un apporto singolare che parte dal radicalismo evangelico vissuto al femminile. La rivista Consacrazione e servizio, la riguardo, ha proposto e propone nuovi sentieri di riflessione e di azione.

Mi auguro da parte delle religiose che operano in Italia una voce profetica limpida e coraggiosa.

Suor Marcella Farina Figlia di Maria Ausiliatrice

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