PostHeaderIcon Ebbene, non è il mio caso…

Dal mio ingresso all’USMI nazionale in qualità di insegnante di Teologia della Vita Consacrata, avvenuto tramite l’invito di Sr. Giampaola Periotto, Responsabile dell’Ufficio Formazione e mia consorella nella Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Maria, sono passati sette anni.  La tradizione vuole che al settimo anno i matrimoni vadano in crisi, ovvero si comincino a registrare i primi segnali di una stanchezza che, se non si riesce a vincere, potrebbe appiattire, raffreddare e persino estinguere il rapporto.

Ebbene, non è il mio caso! Fuor di metafora: il mio settimo anno all’USMI mi entusiasma e mi coinvolge come fosse il primo. Certo, non ho più quell’inesperienza mista a trepidazione propria degli inizi, ma posso dire che, ogni volta che varco la soglia della classe e mi trovo decine e decine di giovani occhi, di tutte le forme e i colori, che si fissano su di me  provo un tuffo al cuore, simile un poco, così almeno mi piace pensare, allo sguardo di gioia e di amore, di ascolto e di partecipazione che doveva provare Gesù quando la gente gli si stringeva intorno per ascoltarela Parola.

È proprio questo amore verso le giovani che si affacciano all’esperienza della vita Consacrata che costituisce per me la chiave di interpretazione dell’entusiasmo e della gioia che mi spinge a mettere a loro disposizione non solo i contenuti teologici propri della disciplina che insegno ma anche la mia stessa esperienza nella vita consacrata.

Ciò che caratterizza e distingue i Corsi per Novizie e Juniores promossi dall’USMI Nazionale da altri corsi simili proposti da Istituti o Facoltà Teologiche sta proprio nel fatto che l’USMI si propone alle giovani in formazione e alle loro Formatrici non tanto e non solo come luogo di apprendimento di nozioni e contenuti, ma anzitutto come luogo di condivisione e di crescita in quell’esperienza singolare che è la vita consacrata in comunità religiose.

I Corsi all’USMI, con la loro ricchezza di presenze internazionali, con la multiforme varietà dei carismi, con la competenza (oso dire!) dei suoi Docenti, con le sue specifiche proposte spirituali  (Celebrazioni eucaristiche,  Ritiri spirituali, Pellegrinaggi)  pensati e realizzati in modo opportuno dall’Ufficio di Formazione, fanno sì che il Corso divenga un Percorso di vita, un cammino qualificato in ordine alla forma di vita che la giovane ha intrapreso a partire dal Postulantato sino agli anni dello Juniorato.

Ciò che unifica questa proposta formativa al percorso che le giovani stanno vivendo nelle rispettive Famiglie religiose, è il fatto che gli obiettivi dell’USMI Formazione (e quindi dei loro docenti) sono gli stessi obiettivi degli Istituti religiosi (e quindi delle loro Formatrici): far sì che la giovane in formazione cresca verso una libera e liberante, piena e trasparente, risposta alla vocazione che ha percepito e accolto nella sua vita. Bisogna tenere presente questo comune obiettivo per superare un duplice scoglio: che la giovane si perda in una frammentazione dell’esperienza formativa; che i docenti dell’USMI si preoccupino più di informare (passare nozioni) che di formare (passare vita).

E’ l’esperienza di San Paolo: rabbi cresciuto alla grande scuola di Gamaliele, fine conoscitore della Torah, dell’ Haggadà e della Mishnà, il quale divenuto discepolo di Cristo, come uno scriba che sa trarre dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (Mt 13,52), dice semplicemente così: “Io vi ho trasmesso ciò che a mia volta ho ricevuto…” (1Cor 15,3). Ciò che Paolo trasmette è qualcosa di vivo: è il Corpo e il Sangue di Cristo, il cammino di crescita della Chiesa, la progressiva partecipazione al grande disegno della salvezza che il Padre gli ha rivelato in Cristo Gesù.

La mia esperienza di insegnante all’USMI Nazionale si colloca proprio in questa direzione:  trasmettere, comunicare, per dirla con San Giovanni, “quello che anche io ho avuto la grazia di udire, quello che anche io ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi, quello che ho contemplato e che le mie mani hanno toccato” ossia Cristo così come la Chiesa, mia madre, me lo ha donato. Insegnare all’USMI, alle giovani che compiono i loro primi passi nel mondo della vita consacrata, per me significa anzitutto raccontare di un incontro che ci ha cambiato la vita. Far passare di mano in mano, di orecchio in orecchio, di occhio in occhio, la luce e la grazia,la Parola e lo sguardo che ci ha conquistato!

Suor Lucia Antonioli, oscm
lucia.antonioli@orsoline.it

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