PostHeaderIcon Un po’ d’acqua fa bene anche al cuore

 

Un trimestre sabbatico a Roma, insieme ad altre 55 Sorelle di diverse Congregazioni, provenienze ed età: è l’esperienza vissuta da cinque Sorelle Canossiane italiane, due delle quali rientrate in Italia per questo motivo.

Perché un trimestre sabbatico?
Vorrei rispondere stralciando alcune righe da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry  usandole come un’icona.

Il piccolo principe … Mi guardò e rispose al mio pensiero: “Anch’io ho sete … cerchiamo un pozzo …”. Ebbi un gesto di stanchezza: è assurdo cercare un pozzo, a caso, nell’immensità del deserto. Tuttavia ci mettemmo in cammino.
Dopo aver camminato per ore in silenzio, venne la notte, e le stelle cominciarono ad accendersi. Le vedevo come in sogno, attraverso la febbre che mi era venuta per la sete. Le parole del piccolo principe danzavano nella mia memoria.
“Hai sete anche tu?” gli domandai. Ma non rispose alla mia domanda. Mi disse semplicemente: “Un po’ d’acqua fa bene anche al cuore …”Non compresi la sua risposta, ma stetti zitto … sapevo bene che non bisognava interrogarlo.
Era stanco. Si sedette. Mi sedetti accanto a lui. E dopo un silenzio disse ancora: “Le stelle sono belle per un fiore che non si vede …”.
Risposi: “Già”, e guardai, senza parlare, le pieghe della sabbia sotto la luna.
“Il deserto è bello”, soggiunse.
Ed era vero. Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio …
“Ciò che abbellisce il deserto” disse il piccolo principe, “è che nasconde un pozzo in qualche luogo …”.
Fui sorpreso di capire d’un tratto quella misteriosa irradiazione della sabbia. Quando ero piccolo, abitavo in una casa antica e la leggenda raccontava che c’era un tesoro nascosto. Naturalmente nessuno ha mai potuto scoprirlo, né forse l’ha mai cercato. Eppure incantava tutta la casa. La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore …
“Sì”, dissi al piccolo principe, “che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile”….
“Questo che io vedo non è che la scorza. Il più importante è invisibile …”
E così, camminando, scoprii il pozzo al levar del sole.

Un trimestre: tre mesi per compiere un pellegrinaggio alla ricerca di quel pozzo che dà un’acqua che fa bene anche al cuore.
Da diversi anni l’USMI (Unione Superiore Maggiori Italiane) organizza questo itinerario che comprende diversi interventi formativi a livello spirituale, biblico, teologico, liturgico, antropologico, culturale, pastorale e due settimane residenziali: la prima per creare conoscenza e familiarità nel gruppo e la seconda, verso la fine del percorso, per gli Esercizi Spirituali.
In complesso si è dimostrata una proposta significativa anche perché ha offerto provocazioni, riflessioni e contenuti che potevano poi essere ripresi, sviluppati o integrati a livello personale, secondo l’esperienza e il desiderio di ciascuna partecipante.
Anche la scelta della città ha concorso alla buona riuscita dell’esperienza: Roma non è una città qualsiasi! Non lo è mai, e tanto meno quest’anno dedicato in modo particolare a S. Paolo e in questo periodo nel quale si è celebrato il XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio!

Abbiamo trovato il pozzo? Ci chiederete.

In realtà ci auguriamo di non smettere mai di desiderarlo, perché desiderarlo è già in qualche modo cercarlo e trovarlo.
Possiamo dire però che abbiamo respirato cosa vuol dire essere Chiesa: “una, santa, cattolica e apostolica”.
Abbiamo respirato il mondo: il macrocosmo riflesso in un frammento.
Abbiamo respirato a pieni polmoni la brezza leggera di una stagione favorevole che non è solo quella meteorologica …

Per terminare, vorremmo esprimere un grazie riconoscente ai nostri Superiori che ci hanno offerto questa opportunità e un grazie di cuore anche alla Comunità del Centro Internazionale che ci ha ospitato e ci ha accompagnato con discrezione, ma con grande accoglienza, rispetto e calore, nel nostro “pellegrinaggio”. GRAZIE!

Loredana
(una sorella che ha partecipato al trimestre sabbatico)

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