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PostHeaderIcon INVITO allo SPETTACOLO del 6 aprile 2013

PostHeaderIcon Ebbene, non è il mio caso…

Dal mio ingresso all’USMI nazionale in qualità di insegnante di Teologia della Vita Consacrata, avvenuto tramite l’invito di Sr. Giampaola Periotto, Responsabile dell’Ufficio Formazione e mia consorella nella Congregazione delle Suore Orsoline del S. Cuore di Maria, sono passati sette anni.  La tradizione vuole che al settimo anno i matrimoni vadano in crisi, ovvero si comincino a registrare i primi segnali di una stanchezza che, se non si riesce a vincere, potrebbe appiattire, raffreddare e persino estinguere il rapporto.

Ebbene, non è il mio caso! Fuor di metafora: il mio settimo anno all’USMI mi entusiasma e mi coinvolge come fosse il primo. Certo, non ho più quell’inesperienza mista a trepidazione propria degli inizi, ma posso dire che, ogni volta che varco la soglia della classe e mi trovo decine e decine di giovani occhi, di tutte le forme e i colori, che si fissano su di me  provo un tuffo al cuore, simile un poco, così almeno mi piace pensare, allo sguardo di gioia e di amore, di ascolto e di partecipazione che doveva provare Gesù quando la gente gli si stringeva intorno per ascoltarela Parola.

È proprio questo amore verso le giovani che si affacciano all’esperienza della vita Consacrata che costituisce per me la chiave di interpretazione dell’entusiasmo e della gioia che mi spinge a mettere a loro disposizione non solo i contenuti teologici propri della disciplina che insegno ma anche la mia stessa esperienza nella vita consacrata.

Ciò che caratterizza e distingue i Corsi per Novizie e Juniores promossi dall’USMI Nazionale da altri corsi simili proposti da Istituti o Facoltà Teologiche sta proprio nel fatto che l’USMI si propone alle giovani in formazione e alle loro Formatrici non tanto e non solo come luogo di apprendimento di nozioni e contenuti, ma anzitutto come luogo di condivisione e di crescita in quell’esperienza singolare che è la vita consacrata in comunità religiose.

I Corsi all’USMI, con la loro ricchezza di presenze internazionali, con la multiforme varietà dei carismi, con la competenza (oso dire!) dei suoi Docenti, con le sue specifiche proposte spirituali  (Celebrazioni eucaristiche,  Ritiri spirituali, Pellegrinaggi)  pensati e realizzati in modo opportuno dall’Ufficio di Formazione, fanno sì che il Corso divenga un Percorso di vita, un cammino qualificato in ordine alla forma di vita che la giovane ha intrapreso a partire dal Postulantato sino agli anni dello Juniorato.

Ciò che unifica questa proposta formativa al percorso che le giovani stanno vivendo nelle rispettive Famiglie religiose, è il fatto che gli obiettivi dell’USMI Formazione (e quindi dei loro docenti) sono gli stessi obiettivi degli Istituti religiosi (e quindi delle loro Formatrici): far sì che la giovane in formazione cresca verso una libera e liberante, piena e trasparente, risposta alla vocazione che ha percepito e accolto nella sua vita. Bisogna tenere presente questo comune obiettivo per superare un duplice scoglio: che la giovane si perda in una frammentazione dell’esperienza formativa; che i docenti dell’USMI si preoccupino più di informare (passare nozioni) che di formare (passare vita).

E’ l’esperienza di San Paolo: rabbi cresciuto alla grande scuola di Gamaliele, fine conoscitore della Torah, dell’ Haggadà e della Mishnà, il quale divenuto discepolo di Cristo, come uno scriba che sa trarre dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (Mt 13,52), dice semplicemente così: “Io vi ho trasmesso ciò che a mia volta ho ricevuto…” (1Cor 15,3). Ciò che Paolo trasmette è qualcosa di vivo: è il Corpo e il Sangue di Cristo, il cammino di crescita della Chiesa, la progressiva partecipazione al grande disegno della salvezza che il Padre gli ha rivelato in Cristo Gesù.

La mia esperienza di insegnante all’USMI Nazionale si colloca proprio in questa direzione:  trasmettere, comunicare, per dirla con San Giovanni, “quello che anche io ho avuto la grazia di udire, quello che anche io ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi, quello che ho contemplato e che le mie mani hanno toccato” ossia Cristo così come la Chiesa, mia madre, me lo ha donato. Insegnare all’USMI, alle giovani che compiono i loro primi passi nel mondo della vita consacrata, per me significa anzitutto raccontare di un incontro che ci ha cambiato la vita. Far passare di mano in mano, di orecchio in orecchio, di occhio in occhio, la luce e la grazia,la Parola e lo sguardo che ci ha conquistato!

Suor Lucia Antonioli, oscm
lucia.antonioli@orsoline.it

PostHeaderIcon USMI: storia di vita e di vite

Si sa che la storia dei primi 50 anni dell’USMI è una “storia di vita e di vite”. Perché non farla  conoscere? Soprattutto farla conoscere a chi incontra le suore per strada, le vede ancora negli ospedali, nelle scuole, animatrici di belle celebrazioni liturgiche, o in diversi e difficili luoghi di frontiera, i luoghi più disparati, dove con coraggio, portato all’eroismo, offrono un servizio qualificato? E la domanda è stata: come rendere luminose e vere tante vite di persone e di istituti? Renderle luminose nella linea della verità e della giustizia. Si voleva un libro di non molte pagine. Fresco e vivo, come viva è la storia.

Posso dire e con gioia che l’USMI ha cadenzato la storia della mia vita dal 1961 ad oggi. Ero giovanissima maestra di formazione in Spagna e per decisione della venerabile Tecla Merlo, mia superiora generale, ho frequentato i tre corsi proposti dall’USMI negli anni 1961.62.63 per le maestre di formazione. Venivano le nostre anche dall’estero Giappone, Stati Uniti, Brasile, ecc. E so di aver valorizzato tanto in Spagna come in Argentina le lezioni di p. Ballestrero, p. P. Philippon, p. Gambari. Rientrata in Italia dalle mie esperienze dell’America Latina, (Argentina, Perù) dopo altre esperienze di animazione internazionale all’interno del mio Istituto fui mandata a Verona come superiora di una comunità non piccola la cui età media –allora- nel 1980 era di 39 anni – e là si collaborava molto bene conla FIR(Federazione Italiana Religiose) della quale era segretaria una deliziosa sr Leopoldina delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata fondate da Don Zeferino Agostini. Dopo quasi 7 anni fui mandata ad Alba e lì la prima cosa che mi si chiese fu di fare la segretaria USMI diocesana e mi ci misi per intero e conla Presidente M.Beatrice delle suore Oblate di san Luigi Gonzaga, visitavamo le comunità e organizzavamo incontri formativi che si tenevano allora come oggi nella nostra casa. Dopo un anno ero a Bologna di nuovo superiora e lì’ subito mi si chiese la stessa cosa, accettai di fare l’animazione spirituale-liturgica. Allora era segretaria la ‘famosa’ sr Nicolina delle suore Minime dell’Addolorata fondate da santa Clelia Barbieri, canonizzata proprio in quegli anni, la fondatrice più giovane della storia, patrona dei catechisti dell’Emilia Romagna. Due religiose e due istituti non nominati nel libro, perché – ne eravamo coscienti – non potevano essere nominati tutti, ma che hanno inciso sul loro territorio e sulle strade di quel mondo. Dopo Bologna, dal 1991, sono all’USMI nazionale.

Nello scorrere i documenti – stampe e foto – che abbiamo avuto in mano posso affermare che dovremmo tutte e tutti inchinarci, ammirate e commosse. Per quello che tante suore dalle Alpi alla Sicilia, dalla Sardegna al Veneto e nelle varie sedi di Roma hanno fatto per la promozione della vita religiosa femminile, perché essa fosse all’altezza dei tempi, scopritrice dei segni dei tempi e desse le risposte che realmente hanno dato con generosità estrema, in molta sintonia e sinergia con la Chiesa. Ein periferia e in centro attente all’evolvere della storia, della cultura, del pensiero, della tecnica. In quale comunità oggi non si parla di internet per il quale sono stati fatti corsi di preparazione all’USMI? Penso a nomi recenti: m. Celestina Barella, presidente dell’USMI della Lombardia, m. Teresa Trombatore, presidente dell’USMI della Sicilia, penso a sr Concetta Liguori delle Ancelle del Sacro Cuore, presidente della regione Campania sino al 2011, e a sr Giselda Moretti fma, per anni responsabile economato nazionale, tutte e quattro decedute da poco. Ma penso a tante altre dal nord al sud il cui nome è e sarà scritto nei cieli e che non conosceremo mai. Quanta passione, creatività, dedizione. Soprattutto quanto volontariato, quanta gratuità. Mi permetto citare qui con emozione due sorelle: sr Teresa Costa delle Suore di Carità di S. Giovanna Antida e sr Sandra Grosso delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo, donne limpide che, ormai ultraottantenni, hanno lavorato al Centro Studi, ma mai sotto i riflettori. Molto colta sr Teresa, già Preside, che se ne intendeva di film e di letteratura, di pedagogia e di musica, quella classica, quella italiana e quella russa, onesta, precisa con bella calligrafia…  ma lì sempre pronta a un giudizio obiettivo; i miei editoriali prima di andare in stampa passavano da lei… e sr Sandra Grosso delle Adoratrici del Sangue di Cristo con cui ho collaborato per 18 anni, sempre precisa, sempre pronta anche agli straordinari, perché le scadenze della rivista e i supplementi con gli strumenti di allora… non c’era il computer. In ufficio trovai giustamente una macchina da scrivere olivetti manuale. Erano gli anni in cui il 23,6 % quindi più di 23.000 religiose in Italia ogni mese leggevano Consacrazione e servizio (dal libro Cosa leggono le suore?). Senza pensare a quelle dell’estero dall’Australia alla Russia, al Brasile e all’Etiopia…  E lo hanno fatto in gratuità e tanta gioia. Sono nomi e sono figure – mai apparse in pubblico – scritte nel libro della vita di Dio e a Lui non sfugge proprio nulla. E penso a sr Cecilia Libreri, anch’essa delle suore di carità di S. G. A. Dal 1969 attraversa la porta d’ingresso per un servizio preciso, ordinato, sereno. E penso a chi collabora oggi e nomino sr Luciagnese Cedrone delle suore di Maria Consolatrice che con i suoi scritti, il suo dinamismo culturale, dà lustro al sito dell’USMI. Come non soffermarmi su M. Giuseppina Alberghina, da decenni ‘presente e operante’, donna di pensiero e di azione, esperta animatrice soprattutto nell’ambito della formazione e della spiritualità. E i laici, collaboratori preziosi, in settori diversi: segreteria, portineria, lavoro tecnico tra i quali ricordiamo Salvatpre Lamantia, da l1978 eccellente nella sua disponibilità alle varie richiese di servizio.

Ora l’USMI è aperta ad altri Paesi con i vari uffici: l’Ufficio Tratta Donne e minori, Servizi Sociali, Mobilità Etnica. La Rivista continua il suo viaggiare per il mondo, il Sito al quale accedono navigatori dalla Federazione Russa agli Stati Uniti, dall’Africa, all’America latina. Per questa apertura cito anchela Biblioteca frequentata nella sua maggior parte da studenti estere che frequentano le università romane. Questo aiuta la formazione di prossimi opinion leaders perché torneranno ai loro Paesi e avranno impegni di animazione nelle loro chiese locali o nei loro Istituti.

Ma non potevamo scrivere una storia senza consultare persone ancora viventi che per l’USMI hanno speso e/o stanno spendendo, amore e tempo, vita e passione.

Sono state chieste testimonianze. Gli interpellati e le interpellate hanno risposto. La trepidazione, a momenti l’angoscia, mi rimangono in cuore perché non è stato possibile pubblicare i loro testi per intero, data la caratteristica che il libro doveva avere. Saranno pubblicate sul sito dell’USMI. 

Nella sede attuale dell’USMI, ogni angolo, ogni ufficio, le scale, la cappella, l’aula magna, la biblioteca, o altre aule più ridotte frequentate da centinaia di novizie e decine di postulanti e juniores, per la loro formazione, sono testimoni di tanta vita, di tanta storia, di tanta passione e generosità da parte di chi si è impegnata e si sta impegnando perché la ‘formazione’ a giovani e non più giovani risulti efficace, attuale, integra, vera.

Sono vite sacrificate, sono vite ‘sprecate’ – uso un aggettivo caro a M. Viviana -  per Dio, perla Chiesa, per la umanizzazione e la cristianizzazione del mondo…

Sono convinta che oggi la vita religiosa femminile si trova di fronte ad interrogativi e sfide che emergono e che deve affrontare con coraggio e speranza senza pensare ai numeri (Abramo, Gedeone – Elisabetta). La sfida della speranza e della precarietà, della compartecipazione – non solo collaborazione – dei giovani, del mondo digitale e di una cultura che evolve esponenzialmente.

L’USMI non è sbocciata e non è cresciuta come erba di primavera. Ha una sua storia. Ed è giusto e doveroso soppesare il passato ma con l’equilibrio tranquillo di chi sa che c’è un futuro al di là delle apparenze. E questa non è solo speranza; è certezza, la nostra certezza.

Mentre l’uomo della strada a volte vive l’attimo fuggente in maniera emozionale e cangiante senza porsi troppi problemi sulla qualità della propria esperienza esistenziale, la persona consacrata propone valori altri, vive tensioni diverse: è attenta alle persone cariche di dolore, di drammi, di tragedie, forse di rimorsi. E allora eccola in carcere pronta all’ascolto, alla consolazione offerta con profondità di sentire e di pensiero; eccola nella case-famiglia ad accudire bimbi non suoi, a sostenere e formare mamme; eccola davanti a un personal computer per inviare un messaggi di pace e di fraternità; eccola impegnata a preparasi per offrire un buon apporto alla costruzione o ricostruzione della famiglia, dopo una frattura; eccola sulla strada di notte per sottrarre giovani donne al vilipendio di sé. Eccola docente universitaria, eccola accogliente con gli immigrati, se necessario od opportuno anche a Lampedusa.

Sappiamo in chi abbiamo posto la nostra fiducia. E come nel finale di una poesia di Sophia de Mello Breyner Andresen possiamo recitare:

“So soltanto che cammino
come chi è guardato, amato e conosciuto.
E perciò in ogni gesto colloco
solennità e rischio”.

Sr Biancarosa Magliano, fsp

PostHeaderIcon Inviate per servire

Nel mio cuore rimane il ricordo indelebile dei bellissimi anni trascorsi a servizio dell’USMI Nazionale: dall’esperienza coinvolgente e arricchente dei Convegni per Postulanti, Novizie e Juniores alla Scuola per Novizie a Roma, alle dinamiche conferenze nelle diverse USMI diocesane, allo scrivere per Consacrazione e Servizio, alle esperienze indimenticabili di apertura di alcuni Capitoli Generali, all’accompagnamento del cammino delle giovani suore in diverse Congregazioni…
Con tanti incontrati all’USMI sono rimasta in contatto e di tanti seguo ancora il percorso di vita, di tutti ricordo con gioia l’amicizia e l’aver percorso un pezzo di strada insieme nella ricerca dell’autenticità, della radicalità, del vivere il Vangelo senza sconti.
Porto nel cuore gli incontri dinamici vissuti a Mondo Migliore. Ricordo le mie camminate avanti e indietro per la sala, non seduta staticamente dietro un tavolo e un microfono ma in mezzo per cercare insieme il bandolo della matassa di un impegno più vero e profondo, più autentico e radicale. Ricordo le condivisioni, le lacrime, la sofferenza di pronunciare un “si” all’Amore che tutto prende e tutto dona.
Sono Grazia Le Mura, di origine catanese, ancor giovane sono partita come “missionaria” nella città di Napoli. Lì ho vissuto esperienze molto forti a livello ecclesiale e sociale e ho collaborato con persone come mons. Pignatiello, da diversi anni ormai nella casa del Padre, don Bruno Forte, attuale vescovo di Chieti, e don Filippo Strofaldi, vescovo di Ischia fino a qualche mese fa. Per diversi anni ho insegnato alla Facoltà Teologica di Napoli e girato buona parte d’Italia per conferenze e seminari. Poi, il Signore ha pensato e deciso per me un’altra strada… e mi sono trovata catapultata “in missione”. Ho lasciato tutto, dal lavoro che amavo immensamente alla mia famiglia di origine, dalle amicizie alle varie sicurezze che mi ero costruita con fatica… adesso, senza nulla che mi appartiene e nella precarietà più assoluta, sono felicissima e il mio cuore è sempre in festa!
Vivo a Bobo Dioulasso (Burkina Faso; Africa occidentale), in un Centro di Accoglienza per ragazze-madri e bambini in difficoltà creato e gestito dall’Associazione “Tante mani per… uno sviluppo solidale” di cui sono socia fondatrice insieme ad altri amici. Il quartiere in cui vivo è detto “Sossorobougou”, che in djoula, la lingua locale significa il quartiere dove vive la gente seduta sulle ginocchia perché non ha neanche uno sgabello per sedersi.
Il Centro in cui abito e vivo si chiama “I Dansɛ“, che in djoula, significa “tu sei il/la benvenuto/a”. Al momento sono “mamma” di diciotto bambini, la più piccola ha diciannove mesi e il più grande tredici anni. Ah dimenticavo… il piccolo Emanuele trovato il 28 aprile scorso dietro il cancello del nostro Centro: è stato lasciato lì appena nato e da qualche mese “in affido” presso una famiglia burkinabè. Le ragazze-madri che vivono al Centro sono quattro e undici sono nella fase di re-inserimento sociale. Per il pranzo arrivano cinquanta ragazzini a condividere quello che per loro è l’unico pasto della giornata.

La mia vita è molto cambiata e dalla ricerca, dallo studio, dai libri da leggere e scrivere, dal microfono e dalla penna sempre in mano… adesso ho culetti da pulire, manine da lavare, pappine da preparare, stanze da mettere in ordine, bimbi da accompagnare a scuola o dal medico, famiglie da visitare a casa, mais da lavare e portare al mulino, fango da spalare quando piove… insomma uno scenario molto diverso!

Per anni ho detto, rimanendo in Italia a lavorare per l’USMI, per la mia diocesi, per la Facoltà Teologica, per il LaSoP, Laboratorio di Sociologia Pastorale che dirigevo… che la missione appartiene alla comunità ecclesiale e, quindi, ad ogni cristiano e che tutti i credenti in Cristo sono chiamati “a partire”, anche se alcuni sono chiamati a farlo con le valigie e altre senza valigie; alcuni “partono” e vanno in territori lontani e altri partono pur “restano” nel proprio territorio e nei propri ambiti di vita. Pensavo che a me spettasse la “missione senza valigie” nel mio territorio di sempre e, invece, mi sono ritrovata con la valigia in mano e un biglietto di sola andata!
La missione non è legata alle coordinate geografiche e non ha frontiere. Il territorio del mondo è tutto “territorio di missione”, da nord a sud, da oriente ad occidente. Non si è missionari solo quando si parte per terre lontane, ma quando si sviluppa e si vive fino in fondo l’apertura e la predisposizione al dialogo con ogni uomo e con tutto l’uomo, nello stile dell’accoglienza e della solidarietà, della condivisione e della promozione.

Tutti siamo missionari, vale a dire “inviati” per servire gli altri: innanzitutto, annunciando all’altro l’Amore di Dio e il suo messaggio di liberazione; poi, per compiere insieme all’altro un cammino di promozione umana e sviluppo sociale.

                                               Grazia Le Mura

PostHeaderIcon Video Sognare si può – Sr. Pina Riccieri

PostHeaderIcon Le linee guida dell’U.S.M.I. Regionale Lombardia

di Sr Germana Conteri

 

L’U.S.M.I. Regionale Lombardia lungo il corso degli anni, dal suo nascere ad oggi, ha conosciuto e vissuto lo slancio della primavera conciliare, rafforzando quella speranza scaturita da una fede salda e da un’audacia “ profetica” donatole, non da singole figure, ma dall’autorità magistrale della Chiesa di Roma e della Chiesa locale. Attenta ai “segni dei tempi” non si è mai rassegnata alla mediocrità, ma con coraggio e creatività ha seguito le Congregazioni religiose femminili, individuando per esse, senza timore, le risposte più significative e credibili. Ha instaurato, alimentato e sostenuto un clima di fiducia, di comunione e di seria condivisione, favorendo nelle Congregazioni un senso di appartenenza all’U.S.M.I. Regionale  e così riconoscendo in essa un organismo autorevole, idoneo all’animazione, all’accompagnamento spirituale e alla formazione. Premesso ciò possiamo evidenziare le linee di sensibilizzazione e di riflessione condivise dall’USMI con le tutte le Congregazioni religiose della Regione Lombardia. 

  • LA FORMAZIONE

-        il laboratorio, che precede l’Assemblea annuale delle Superiore Generali e Provinciali, è stata un ottima scelta per coinvolgere i Superiori nella preparazione e nell’attuazione dell’Assemblea. La positività dell’iniziativa è stata confermata dall’adesione sempre più numerosa e dai i risultati molto buoni, sia sotto il profilo dei contributi, sia sotto l’aspetto della condivisione;

-        l’Assemblea annuale, registra presenze numerose e qualificate, non solo per i Superiori Maggiori, ma per Delegate delle Diocesi Lombarde, le esperte di settore…L’Eucarestia celebrata a mezzogiorno, presieduta dal Delegato della C.E.L., e la mensa consumata insieme, offerta dall’U.S.M.I., creano un’atmosfera di vera fraternità;

-        le equipes di pastorale giovanile vocazionale: l’iniziativa è aperta a tutte le equipes delle singole Congregazioni che lavorano per la pastorale giovanile vocazionale sul territorio delle Diocesi Lombarde. Questo è un momento interessante di condivisione, di confronto, di ricerca di metodi e di strumenti nuovi per un lavoro più consono alle attuali esigenze dei giovani. Inoltre, la comunicazione e la messa in comune delle esperienze sia positive che fallimentari confortano le equipes nel loro procedere quotidiano;

-        la nuova scelta di metodo formativo per le giovani in formazione: non più la “la scuola delle novizie”, bensì un cammino a cadenza mensile itinerante delle giovani in formazione. L’attuazione del progetto formativo è affidato all’equipes delle Madri Maestre. Queste, sia per la seria preparazione pedagogica, spirituale e teologica, sia per l’età molto vicine alle giovani in formazione ne comprendono maggiormente la problematica.

-        giornata di spiritualità ogni fine anno: partecipato da tutto il Consiglio di Presidenza

-        I corsi residenziali di formazione per:

- Coordinatrici e insegnanti della scuola dell’Infanzia.

    – Responsabili e operatrici  che seguono gli anziani.

    Questa formazione si basa soprattutto su  tematiche pastorali, pedagogiche e umanistiche.

- Il Convegno annuale USMI- CISM- CIIS: è una iniziativa che rafforza la comunione e la fraternità non solo con i tre Organismi, bensì con tutti i Vicari Episcopali per la Vita Consacrata delle Diocesi lombarde e con il Delegato Episcopale della C.E.L.   

  • COLLABORAZIONE E  COMUNIONE  APERTE ALLA CHIESA LOCALE E AL TERRITORIO

-        Consigli di Presidenze Riuniti, U.S.M.I. – C.I.S.M. – C.I.I.S: sono uno strumento di preziosa e abituale collaborazione costruttiva fra i tre organismi. Si attuano ogni due mesi e risultano luoghi di analisi, di riflessione, di condivisione e di corresponsabilità su particolari problemi della Vita Consacrata sul territorio della Lombardia

-        Commissione Regionale per la Vita Consacrata (Commissione Mista regionale), istituita dalla Conferenza Episcopale Lombarda il 2 maggio 1997, attualmente presieduta da S.E. Mons Oscar Cantoni – Vescovo di Crema e Delegato della C.E.L. per la Vita Consacrata, composta dai Vicari e Delegati Episcopali delle dieci Diocesi lombarde, nonché dalle Presidenze e Segreterie CIIS, USMI e CISM regionali. Quest’anno tale Commissione, partendo dai contenuti espressi nella “Dichiarazione d’Intenti” già in vigore in altre Regioni, si è impegnata a studiare e a ipotizzare la stesura di un proprio documento di ” Dichiarazione d’Intenti”.

-        Centro di Spiritualità dell’Italia Settentrionale: realtà ideata nel 1995 in sinergia con la Conferenza Episcopale Lombarda, la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e l’U.S.M.I. – C.I.S.M. – C.I.I.S., è un’opportunità di grande valore. Favorisce la collaborazione e la partecipare della Vita Consacrata al cammino culturale, teologico e spirituale della stessa Facoltà Teologica e il confronto fra teologi e operatori pastorali sui temi relativi alla spiritualità e alla formazione.

-        Partecipazione al Tavolo Terzo Settore – Regione Lombardia: siamo presenti al Tavolo regionale del Terzo Settore dove vengono trattate le politiche sociali, regionali e nazionali: sanità e assistenza…l’incarico della partecipazione è affidata a una persona che, con alcuni esperti, è delegata dai due organismi U.S.M.I. e C.I.S.M. a farsi portavoce presso i Funzionari o gli Assessori regionali dei problemi socio-sanitari che coinvolgono anche la Vita Consacrata o a suggerire modifiche su proposte di leggi non rispettose della persona.

-        Consulta Beni Culturali e Paesaggistici: i tre Consigli U.S.M.I. – C.I.S.M. – C.I.I.S. sono attivamente presenti alla Consulta Regionale dei Beni Culturali Ecclesiastici. Partecipano, mediante un rappresentante, alla commissione paritetica e stanno collaborando nella stesura di un protocollo d’intesa fra C.E.L. e Direzione Regionale dei Bene Culturali e Paesaggistici della Lombardia.

-        L’Associazione “Vita consacrata in Lombardia”:è stata costituita il 6 dicembre 1995; è un  organismo di informazione e formazione e, con l’ampliarsi del riconoscimento giuridico della validità del libero associazionismo, si presenta, oggi, come valido strumento per:

     – incrementare il dialogo con le Istituzioni pubbliche regionali: si veda l’ingresso della Commissione Socio – Assistenziale Servizi alla Persona all’interno delle macro organizzazioni presenti al Tavolo del Terzo Settore della  Regione Lombardia;

      – attuare tutte le attività connesse alla operatività delle espressioni regionali della CISM, USMI, CIIS, nel rispetto dei loro Statuti, con un Regolamento approvato il 25 gennaio 2005 e aggiornato il 18 gennaio 2009, afferma la specifica finalità di elaborare riflessioni e iniziative  concrete comuni per sostenere e vitalizzare sempre più gli ideali della Vita Consacrata, anche nei confronti della Regione Lombardia;

      – la cura della pubblicazione del Notiziario, strumento essenziale ed apprezzato di collegamento per gli Istituti di Vita Consacrata nella Regione Lombardia ; nonché di informazione e formazione di tutti i Consacrati.

       – l’aggiornamento e pubblicazione della preziosa ed invidiata “Guida”: contiene tutti i dati relativi ai vari Istituti Religiosi e Secolari ed alle Comunità presenti ed operanti in Lombardia.

                                             Sr Germana Conteri

PostHeaderIcon Testimonianza sr. Anna

PostHeaderIcon Testimonianza sr. Teresa

PostHeaderIcon Testimonianza M. Annalisa

PostHeaderIcon Video “Sognare si può”