UNA PRIMA GRANDE MOSTRA DI ARTE SACRA

Il Santuario di Roma, luogo di culto più venerato dai Romani, è il Santuario della Madonna del   Divino Amore che, già dalla seconda metà dell’Ottocento è la meta prediletta e venerata di tanti pellegrini. Le Figlie della Madonna del Divino Amore nel loro sito annunciano: “Nel contesto del nuovo Santuario, è stato creato un grande spazio espositivo in cui, per festeggiare la celebrazione dell’Anno della Fede (11 ottobre 2012-24 novembre 2013) e l’ottantesimo anniversario dell’istituzione della Parrocchia del Divino Amore, Monsignor Pasquale Silla, Rettore-Parroco del Santuario, ha voluto avviare un dialogo fra l’arte contemporanea e la profonda spiritualità di questo luogo straordinario, anche sulle orme del nuovo e positivo confronto instauratosi fra Chiesa e cultura dei nostri tempi. Trentuno artisti nati a Roma o qui operanti da diversi anni sono chiamati ad esporre e poi eventualmente a cedere in comodato al Santuario un’opera ciascuno, nata da una riflessione sul carisma e sull’aura delle immagini sacre, come “porte regali” fra il visibile e l’invisibile, in stretto rapporto con il primo miracolo della Madonna del Divino Amore, e con gli innumerevoli ex-voto del Santuario, con il fascino dei pellegrinaggi notturni dal centro di Roma al Santuario, e con la memoria della vicenda storica della prodigiosa liberazione di Roma il 4 giugno 1944, comunemente attribuita all’intercessione della Madonna del Divino Amore.

La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Crocevia di Alfredo e Teresita Paglione, è integrata da un piccolo omaggio, sotto il segno dell’“arte sacra”, ad un artista di notevole rilievo come Alberto Sughi, recentemente scomparso. Idealmente, anche se con finalità diverse, la mostra attuale si ricollega alla “Prima Mostra-omaggio dell’arte italiana all’Opera della Madonna del Divino Amore”, tenutasi dal 23 aprile all’8 maggio 1976 nel Palazzo delle Esposizioni, a Roma.

Attraverso la formula del comodato sarà così avviata la costituzione di un’importante raccolta di opere d’arte contemporanea in questo straordinario luogo di culto e di preghiera. Sarà così ulteriormente rafforzato lo strettissimo legame che unisce la città di Roma e il Santuario, mettendo alla prova quanto suggerito da Luigi Pareyson: “si può giungere a dire che l’arte sacra, se non riesce ad essere arte, non riesce nemmeno ad essere veramente sacra” (a cura di B.M.)

  http://www.fmda.it/

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