Archive for aprile, 2013

Per fare memoria

lunedì, aprile 29th, 2013

Le suore Orsoline di san Girolamo in Somasca, faranno prossimamente memoria di una delle due sorelle loro fondatrici. L’USMI, mentre ne dà notizia, condivide in pienezza la loro gioia. Per la comunione dei santi che esprime la comunità nella fede, nella celebrazione eucaristica, con Cristo e tutti i credenti, partecipiamo alle ‘ricchezze’ di ogni Istituto, auguriamo loro una sempre più intensa fedeltà al proprio carisma: “vivere, nell’amore sponsale a Gesù crocifisso, la missione di istruire ed educare cristianamente, soprattutto i giovani”.

www.orsolinesomasca.it

Un silenzioso annientamento-dono di sé…

mercoledì, aprile 24th, 2013

“Noi, tue sorelle di Congregazione, con ammirazione ti contempliamo nell’amore dei Sacri Cuori dei quali eri innamorata. Intercedi, sr Rima, per la pace nei cuori e per la tua amata patria, la Siria”. Così scrive sr Paola Trinchella delle Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, presenti ad Aleppo (Siria), nella conclusione del suo articolo sulla “scomparsa” di una loro consorella, sr Rima Nasri, 42 anni appena compiuti.

La mattina del 15 gennaio c.a., durante la condivisione della Parola, ella disse di aver pregato sul versetto 9 del cap. 2 della Lettera agli Ebrei: “… per la grazia di Dio Gesù provò la morte a vantaggio di tutti”. Insieme, lei e sr Paola, uniche rimaste ad Aleppo per ovvi motivi di sicurezza, si impegnarono a vivere con amore tutto ciò che il Signore avrebbe loro chiesto ‘durante il giorno, per la salvezza dei fratelli e per la pace’. Sr Rima augurò ‘buon apostolato’ a sr Paola che rimaneva in casa e uscì per le sue mansioni apostoliche possibili in quei giorni. Concretamente, in quelle ore del mattino, ella sparse parole e gesti di pace in ogni suo incontro.

Poi, verso le 13, una violenta esplosione di due missili seminò morte nei pressi dell’università e scavò “un cratere che sembra una bocca scura, gravida di silenzio”. E di lei non si seppe e non si sa più nulla. “Ufficialmente – scrive la loro Superiora generale sr Emma Dal Maso – siamo invitate a considerare Suor Rima Nasri tra i dispersi di guerra nell’attentato avvenuto ad Aleppo il 15 gennaio 2013 (dal periodico Nella Luce di S. M. Bertilla, n. 2, pag. 24-26).

L’USMI – ossia tutte le religiose presenti in Italia – partecipa con commozione a questa tormentata vicenda. In comunione con la loro superiora generale vede in essa “il segno del silenzioso annientamento-dono di sé di una creatura, come suor Rima, donna consacrata a Dio, che è entrata in una tomba di vita, in un luogo senza testimoni, se non il boato di un missile che con lei ha annientato in un attimo centinaia di persone”. (B.M.)

www.sdvi.org

Donna, conosci te stessa…

giovedì, aprile 11th, 2013

È il tema di una giornata di studio promosso dall’USMI regionale della Toscana, la cui segretaria, sr Barbara Faretra, appartiene all’Istituto Unione Suore Domenicane di S. Tommaso d’Aquino.



Sono i genitori che…

giovedì, aprile 11th, 2013

Sr. Anna Monia Alfieri, appartenente all’Istituto internazionale Suore di santa Marcellina, anche in fedeltà al Fondatore il quale raccomandava “l’istruzione chiara della mente e la coltura del cuore”, come Presidente della Fidae Lombarda, propone alcune riflessioni:

Secondo l’allora Cardinale di Buenos Aires Bergoglio «la libertà di educazione è un principio irrinunciabile che implica, come condizione per una sua autentica realizzazione, la piena facoltà di scelta in favore di chiunque intenda optare per una formazione più consona ai principi e valori etici che vengono ritenuti fondamentali. Sono, infatti, i genitori che assumono la responsabilità di offrire ai propri figli, per il solo fatto di averli procreati, le condizioni più favorevoli per la loro crescita e la loro educazione, e per questo «la società ha l’obbligo di riconoscerli come primi e principali educatori. Quello che spetta ai genitori nel campo dell’educazione è un diritto non trasferibile, che proprio per il suo significato e il suo scopo deve essere fermamente garantito dallo Stato, anche attraverso finanziamenti pubblici – che derivano dalle entrate erariali di tutti – in modo da essere assicurata a ogni genitore, indipendentemente dalle proprie condizioni sociali, la scelta educativa che reputa migliore secondo la propria coscienza, all’interno di una pluralità di offerte formative. Neppure lo stesso Stato, può arrogarsi il privilegio e l’esclusiva della funzione educativa per gli indigenti, e poiché solo attraverso la libertà educativa si possono davvero promuovere i diritti naturali dell’uomo, garantire una pacifica convivenza tra i cittadini e il progresso di tutti».

…Come uno spiraglio di luce

domenica, aprile 7th, 2013

Le suore Maestre di Santa Dorotea sono in festosa e ben motivata attesa. Il prossimo 13 aprile avrà luogo la beatificazione del loro Fondatore il Conte Don Luca Passi, a Venezia, nella Basilica di san Marco e nella Piazza san Marco dato il numero straordinario di presenze (circa 4.000 persone).

Presiederà il Card. A. Amato, concelebreranno il Patriarca di Venezia, il vescovo di Bergamo e molti altri Vescovi…

L’USMI partecipa intensamente a questa “esaltazione” del loro Fondatore, anche ricordando i 10 anni che la loro attuale superiora generale m. Teresa Simionato ha servito la vita religiosa femminile in Italia, come Presidente USMI.

Scrive sr Fernanda Barbiero, Consigliera generale smsd:

Luca Passi è stato una figura importante nella Chiesa Cattolica italiana del secolo XIX. La sua biografia è racchiusa tra il 1789 anno della Rivoluzione francese e il 1866 anno della Terza guerra di indipendenza. In un periodo difficile e controverso Don Luca insieme ai fratelli Don Marco e Don Giuseppe appare come uno spiraglio di luce sulla situazione sociale ed ecclesiale di quel tempo. Nobile di famiglia ha saputo mantenere l’umile eleganza che caratterizza ogni uomo di sicuro spessore spirituale, ogni uomo di fede. I genitori gli hanno donato la fede in Dio, il Padre Conte Enrico gli ha insegnato a riporre la speranza nell’Onnipotente che con un fiat ha fatto il cielo e la terra, e a credere in lui: a dire sempre “sì” a Dio. Sua madre Caterina Cornaro nobile veneziana gli ha inculcato l’amore per i poveri. In Seminario perfeziona la sua formazione dedicandosi con senso di responsabilità allo studio e all’esercizio delle virtù tra cui un posto preferenziale è dato alla carità spirituale nella forma quotidiana dell’amore che si prende cura della debolezza del fratello.

Dotato di solida cultura, non palesava tanto l’erudizione ma una straordinaria capacità di riflettere su tutte le istanze interiori dell’uomo e di suscitare domande e risposte originali. In questo modo Don Luca scrive una sua personale pagina nella ricca storia di spiritualità e di apostolato della Chiesa bergamasca. Come molti suoi confratelli anch’egli ha come obiettivo di condurre i giovani ad amare Cristo e a trovare in questo amore la felicità più profonda e duratura. Lui per primo coltivò questo intimo legame d’amore con Cristo attinto nelle lunghe ore trascorse in adorazione del Santissimo Sacramento. Appassionato dall’ineffabile mistero di Gesù, che “per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal Cielo”, la salvezza delle anime diventa per lui il tesoro nascosto nel campo, per il quale tutto dev’essere lasciato; l’affare importante che “decide tutto di noi per tutta l’eternità”.

Ordinato sacerdote il 13 marzo 1813, Don Luca sente la grandezza, la responsabilità di un tale ministero e consacra tutto se stesso agli interessi di Dio e alle anime. Fin dai primi anni del suo sacerdozio avverte l’urgenza di una riforma morale dei costumi. Sono anni attraversati da profondi cambiamenti sociali, politici, culturali: tempi di incertezza, confusione. A Bergamo a seguito della soppressione della Compagnia di Gesù prende vita il Collegio Apostolico. Un gruppo sacerdoti che emettevano oltre i tre voti un quarto “voto di carità”, di impegnarsi cioè a totale servizio delle anime. La sua vita concentrata tutta sulla testimonianza e sull’annuncio della Parola che salva, ha saputo mettersi in ascolto dei segni dei tempi, per essere parte del grande respiro della Chiesa di tutti i tempi inviata a liberare dalla miseria il popolo. Il popolo povero è stata la bussola della sua infaticabile azione pastorale e sociale. Don Luca guardava a una chiesa “amica dell’uomo” una chiesa che cammina “insieme” con tutte le vocazioni. Grande predicatore, quale egli era, affascinava gli ascoltatori e li persuadeva alla pratica di una esistenza rinnovata dalla fede. E proprio per questo egli fu davvero mosso dal desiderio di mantenere viva, nel popolo che lo ascoltava, la fiamma della perseveranza nel bene. La concretizzazione più forte della saldezza nel bene fu l’impegno per la nascita dell’Opera di S. Dorotea.

Vi è un inscindibile nesso tra la predicazione di Don Luca Passi e la diffusione della Pia Opera di S. Dorotea. L’Opera, infatti, era lo strumento radicato nella comunità ecclesiale, che manteneva vivo l’impegno di vivere quanto la predicazione aveva acceso. A Venezia l’Opera conobbe uno sviluppo straordinario. Sempre a Venezia, Don Luca Passi consegna alle sue Suore il Testamento spirituale. Alle Suore di S. Dorotea resta il compito di custodire il suo pensiero più franco, più libero, più confidenziale. Nelle sue parole ultime, egli ricorda che ciò che conta è “dar la vita per la salvezza delle anime”. Dilatare, anche a costo del sacrificio della propria vita, la risurrezione di Gesù perché ogni uomo ne sia toccato. “Dar la vita” perché la forza della risurrezione si “dilati” nel cuore di tutti. È il compito entusiasmante a cui ancora oggi ogni “dorotea” è chiamata.