Archive for marzo, 2014

Un nuovo governo generale

martedì, marzo 25th, 2014

Con un invito alla preghiera perché il Signore voglia benedire l’istituto “per un rinnovato cammino di santità” le suore Domenicane di S. Rosa da Lima annunciano l’elezione del loro nuovo Governo generale.

Le neoelette sono:

  • Sr R. Daniela Chelin, Superiora Generale
  • Sr Vittoria Bruno, Vicaria generale e prima Consigliera
  • Sr Rosaria  Bruno, seconda Consigliera
  • Sr Gusmana Vendittozzi, terza Consigliera
  • Sr Marianna Sarmiento Loyola, quarta Consigliera
  • Sr Teresa Herrera, Segretaria generale
  • Sr Enrica Leon, Economa generale

Ad ognuna di loro e a tutto il gruppo l’USMI nazionale augura una piena e continuata fedeltà al carisma che esse esprimono così: “contemplari et contemplata aliis tradere”, cioè una donazione nella vita comune regolare per dare gloria a Dio, mediante la contemplazione e lo studio della Verità, per trasmetterla agli altri in ogni occasione forma di vita” (B.M.).

Spazio e tempo in Africa…

venerdì, marzo 21st, 2014

…possono a volte rappresentare un enorme problema in situazioni di emergenza medica. Sr Giovanna Tosi, canossiana missionaria dal 1983 è in Malawi, nazione tra le più densamente popolate dell’Africa Subsahariana. In essa l’ottanta per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Le canossiane laggiù gestiscono un centro sanitario, punto di riferimento per circa 50.000 persone; oltre diecimila nuclei familiari, distribuiti in trentaquattro villaggi, ricorrono alla struttura gestita dalle suore per l’assistenza medica. Ora con l’aiuto di fratelli e sorelle presenti in Italia vorrebbero: migliorare la qualità dei servizi offerti in relazione alla prevenzione e tutela della salute materno-infantile; dotarsi di una sala operatoria per interventi di semplice chirurgia di emergenza e per parti cesarei; mettere a frutto le capacità e conoscenze del proprio personale specializzato dotandolo di attrezzature e strumentazione adeguata. Migliaia sono le persone che, in situazione di fragilità, accorrono ogni anno presso la loro struttura.

L’USMI nazionale accompagna con la preghiera e la propria stima questo Istituto che, nella fedeltà al carisma, come scrivono “esprime, sperimenta e condivide l’amore incondizionato del Padre per ogni creatura ed è presente in ogni continente e vi opera negli ambiti dell’educazione, evangelizzazione, catechesi, pastorale del malato, formazione dei laici all’apostolato, privilegiando i più poveri sull’esempio della nostra Fondatrice”. (B.M.)

Le periferie umane ed esistenziali alla luce del Vangelo: ortodossi e cattolici sulla via della carità

martedì, marzo 18th, 2014


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Una battaglia condivisa

mercoledì, marzo 12th, 2014

M. Maddalena Bonetti (suor Eugenia)
Missionarie della Consolata
Via Piero Foscari, 52
00139 Roma

Festa della donna, 8 marzo 2014

Egregio Signor
Giorgio Napolitano
Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00187 Roma

Egregio e caro Signor Presidente,

Re: Ringraziamenti per l’onorificenza conferita in occasione
della Festa della donna 2014

Oggi, Festa della donna 2014, giunga a Lei Signor Presidente, un GRAZIE sincero per tutto quello che instancabilmente sta facendo per il bene dell’Italia e degli italiani, con una particolarmente attenzione per le donne, gli immigrati, i carcerati e le varie categorie di persone più svantaggiate e provate dalla crisi economica.

GRAZIE per il Suo prezioso servizio alla Nazione e GRAZIE per il costante richiamo alla Costituzione e all’unità nazionale, ai valori della giustizia e della pace, della solidarietà e del dialogo, del rispetto dei diritti umani, nonché della parità di genere.

Signor Presidente, ho anche un altro motivo per ringraziarla. Oggi, 8 marzo, Festa della donna, Lei ha voluto onorarmi, inserendo nella lista delle premiate anche il mio nome, quale donna e religiosa che – dopo aver lavorato per 24 anni in Africa, particolarmente a servizio delle donne e dei giovani – dal 1993 sono impegnata nella lotta al traffico delle donne e di minori, specialmente, per lo sfruttamento lavorativo e sessuale.

GRAZIE, Signor Presidente, per questa onorificenza che, tuttavia, considero diretta non solo alla mia persona e al mio servizio attuale – quale responsabile e coordinatrice dell’Ufficio “Tratta donne e minori” dell’USMI nazionale e in qualità di presidente della Associazione “Slaves no More” – bensì a tutte le molte donne e religiose che con me condividono questa battaglia contro una delle peggiori schiavitù contemporanee e per la dignità di ogni donna. Infatti, solo in Italia, sono oltre 250 le suore che, con amore, coraggio e tenacia, lavorano in vari settori e strutture, per ridare fiducia e speranza a tante donne immigrate, violentate e derubate della loro identità e libertà. Questo nostro servizio, insieme a quello di tante altre realtà, contribuisce positivamente a contrastare l’orribile tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitù di tante donne provenienti da Paesi poveri. Allo stesso tempo, cerchiamo di contrastare il degrado morale della nostra società, che fa uso della donna come una merce qualsiasi, un oggetto di possesso e di piacere, misconoscendo la ricchezza e la bellezza che ogni donna porta in sé e il contributo che offre alla famiglia, alla società e alla Chiesa.

Già all’inizio degli anni Novanta, quando il problema della “tratta” non era ancora ben conosciuto e adeguatamente affrontato, le religiose sono state tra le prime ad aprire coraggiosamente le porte dei loro conventi per accogliere e proteggere le vittime che fuggivano dai trafficanti e dagli sfruttatori. Da allora, grazie all’Art. 18 del D. Lgs. 286/98, migliaia di donne hanno ritrovato una famiglia, una casa, un lavoro e i documenti necessari per affrontare un avvenire sicuro e sereno, degno di ogni persona umana. Ora, molte di loro sono ben inserite nel nostro tessuto sociale con un lavoro onesto e remunerativo. Purtroppo, oggi, per vari motivi e non corrette interpretazioni, questa legge viene molto spesso ignorata e non adeguatamente applicata.

Non per queste e altre difficoltà ci lasciamo scoraggiare. Sono moltissime le religiose, in Italia e nei Paesi di provenienza e transito, che lavorano nel campo della prevenzione e dell’educazione, nelle unità di strada o nei centri di ascolto, nelle comunità di prima e seconda accoglienza o in strutture di formazione professionale. Inoltre, un gruppo di religiose di varie nazionalità e congregazioni visita ogni settimana il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, Roma, offrendo assistenza religiosa e sostegno psicologico, morale e sociale a tante donne in attesa di espulsione, perché prive di documenti. Altre ancora, non hanno paura di scendere di notte sulle strade delle nostre città, per incontrare giovani donne vulnerabili, ingannate e deluse, ascoltare i loro drammi e le loro paure ed offrire alternative di vita e di futuro.

In questo particolare momento, la nostra attenzione di congregazioni religiose, sia italiane sia internazionali e missionarie, si sta concentrando anche sui luoghi di provenienza delle vittime, per creare una fitta rete di comunione di intenti e interventi al fine di sensibilizzare e informare le donne del rischio di finire preda dei nuovi schiavisti. In questi mesi, grazie anche alla creazione di una nuova associazione “Slaves no More”, stiamo implementando un progetto di rimpatri assistiti di donne vittime di tratta, affinché possano tornare nei loro Paesi con dignità.

Vorremmo, tuttavia, che il nostro particolare impegno sia maggiormente condiviso da tutte le forze del Governo e della Chiesa, per lottare insieme, più efficacemente contro la povertà, la corruzione, l’ignoranza, l’ingiustizia, sia qui che nei Paesi in via di sviluppo, migliorando i sistemi di vita e di economia. Ma dovremmo lottare insieme e più efficacemente anche contro l’enorme domanda di sesso a pagamento, che riguarda dieci milioni di uomini italiani e che sta distruggendo la vita, la dignità e il futuro di migliaia di donne e minori nel nostro Paese.

Signor Presidente, la ringrazio quindi nuovamente, anche a nome di tutte queste religiose, per questa importante onorificenza. Questo gesto conferma la sua attenzione non solo per il nostro sevizio, ma soprattutto per le persone emarginate e sfruttate dai nostri stessi sistemi di vita, e specialmente molte donne immigrate, indifese e senza documenti, che subiscono abusi, violenze e torture indicibili, talvolta sino all’omicidio.

Il Signore le conceda l’abbondanza dei suoi doni, perché possa servire ancora a lungo la nostra Patria con saggezza e lungimiranza. Per questo le assicuriamo la nostra preghiera.

Con profonda stima e riconoscenza,

M. Maddalena Bonetti

Suor Eugenia – Missionaria della Consolata

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Ufficio: Suor Eugenia Bonetti
USMI – Settore “Tratta donne e minori”

Presidente di “Slaves noMore”
Via Zanardelli, 32 – 00186 ROMA
Tel. 06-68400555 / 339-1934538

ebonettimc@pcn.net

www.slavesnomore.it

Un meritato riconoscimento

domenica, marzo 2nd, 2014

Sr Eugenia Bonetti,
missionaria della Consolata – per oltre 20 anni attiva in Africa – e ora da quasi due decenni responsabile dell’Ufficio Tratta donne e minori dell’USMI,- e presidente della onlus slavenomore (mai più schiave) sabato 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna, riceverà l’Onorificenza
dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Viene così riconosciuto pubblicamente e ufficialmente l’intenso e ininterrotto lavoro svolto con particolare entusismo e passione a favore di migliaia di donne vittime di abusi e violenze.

Ella lo ha comunicato così:

Carissime Superiore e Sorelle degli Uffici USMI nazionale,
Come membri di una grande famiglia religiosa in cui condividiamo gioie e difficoltà per un servizio alla Chiesa e alla nostra società desidero mandarvi questo comunicato stampa preparato da Anna Pozzi chiedendovi di ringraziare il Signore perche anche attraverso questi gesti possiamo far ascoltare il grido dei poveri per cercare insieme soluzioni adeguate per un vero cambio di mentalità e strategie per loro e per la nostra società.

Ancora una volta ripeto che questi riconoscimenti non cambiano nulla della nostra vita e del nostro servizio, ma possono invece cambiare la vita e il futuro di tante altre persone presentando le loro difficoltà e proponendo risposte adeguate anche dalle istituzioni e dalla Chiesa.

Colgo pure l’occasione per ringraziare tutte voi per il vostro sostegno e la vostra preghiera per questa missione difficile e complessa ma che pur rientra nei nostri specifici carismi di istituti missionari e religiosi per un annuncio evangelico di giustizia, fratellanza e solidarietà.

Grazie e buona quaresima, Sr. Eugenia Bonetti

Altri suoi opportuni messaggi

Miei carissimi familiari, amici e collaboratori,
e soprattutto voi donne tutte, che in questi anni di servizio a tante vittime di tratta, sfruttamento, violenze e abusi ci avete seguito, sostenuto e aiutato, vengo a voi per condividere, in occasione della Festa della Donna, una notizia che ci ha molto sorpreso, ma anche riempito il cuore di gratitudine, incoraggiamento e speranza. Il 19 febbraio il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha comunicato di voler riconoscere il lavoro di tante religiose che, da diversi anni, attraverso una fitta rete di attività e interventi, svolgono un servizio prezioso a favore di moltissime donne immigrate, vittime della tratta di esseri umani. Nel corso della cerimonia,che si svolgerà al Quirinale, nella mattinata dell’8 marzo, mi verrà conferita dal Capo dello Stato una Onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Questa onorificenza non vuole essere un riconoscimento personale, bensì è rivolta a tutta la “squadra di religiose” che in questi ultimi vent’anni hanno offerto il loro servizio di compassione, accoglienza e recupero in diversi campi: sulle strade, nei centri ascolto, nelle case di accoglienza e nel Cie di Ponte Galeria. Molte di loro lavorano in rete con altre religiose nei Paesi di origine e transito, contribuendo a prevenire il fenomeno e ad accogliere e reintegrare tante giovani vittime nel faticoso cammino di recupero e di riappropriazione della propria dignità e identità.

Purtroppo, dobbiamo constatare …
con sofferenza che nonostante i lunghi anni di impegno e lavoro, tra laici e religiose, associazioni di volontariato ed enti

governativi, il fenomeno non tende a diminuire, ma cambiano invece le modalità di reclutamento e di sfruttamento, ed è sempre più difficile riuscire a spezzare gli anelli di questa terribile catena di schiavitù. Noi, tuttavia non ci lasciamo scoraggiare. Anzi, tra i nostri vari impegni continueremo anche le nostre visite settimanali al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria (Roma) per stare vicine a tante donne rinchiuse per lunghi mesi perché prive di documenti. Ormai undici anni, un bel gruppo di religiose di diverse nazionalità e congregazioni visitano ogni sabato il Cie di Roma per offrire alle donne rinchiuse un momento di ascolto, condivisione, conforto, preghiera e talvolta anche di festa. Anche loro saranno idealmente presenti davanti al Capo dello Stato.


La gioia si fa più intensa perché…
sarà realmente presente una delle tante donne che hanno vissuto la sofferenza dello sfruttamento e della schiavitù e successivamente quello della liberazione e della reintegrazione nella vita sociale italiana. Sarò infatti accompagna da una giovane donna in rappresentanza delle oltre sei mila sottratte dalle religiose alla strada e reinserite nella nostra società. La sua triste storia è simile a quella di molte altre: portata in Italia a quattordici anni da un sedicente zio, è stata venduta a una Madam che l’ha messa su una strada, costretta a vendere il suo giovane corpo insieme alla sua giovinezza e ai suoi sogni. È stata recuperata dalle forze dell’ordine che, vista la giovane età, l’hanno affidata a una casa di accoglienza per minori dove è vissuta quattro anni senza alcun contatto con la famiglia. Dopo sei anni, grazie alla nostra rete di collaborazioni con i Paesi di origine, la ragazza è riuscita a ritrovare la famiglia e a parlare finalmente con la mamma. Il suo è uno dei molti casi che ci confermano l’importanza fondamentale del lavoro in rete per poter raggiungere traguardi a volte impensabili o impossibili.

Un augurio…
Possa dunque questo 8 marzo ricordare ancora una volta che tutti quanti abbiamo una responsabilità e insieme dobbiamo continuare a lavorare affinché non ci sia mai più violenze contro le donne e soprattutto non ci siano “mai più schiave”!