Archive for dicembre, 2010

Consiglio Generale Esteso

martedì, dicembre 21st, 2010

Le suore Adoratrici del Sangue di Cristo dopo l’assemblea generale del 2005 stanno sperimentando la ‘bellezza’ della organizzazione di strutture nuove che permettono una maggiore collaborazione, migliore partecipazione: in esse sperimentano la collegialità, la sussidiarietà, la corresponsabilità in modo nuovo. Tra le iniziative messe in atto c’è il Consiglio Generale Esteso (CGE). Sanno che “camminare verso la direzione che lo Spirito indica richiede un atteggiamento di discernimento, di apertura e di ascolto. Il Consiglio diventa così uno spazio di discernimento per eccellenza, di ascolto dei segni dei tempi e di comunione effettiva. Discernimento, ricerca comune della volontà di Dio in un movimento che ha permesso loro di guardare e rispettare le realtà locali per costruire una visione comune con lo scopo di identificare e scegliere una direzione unica per tutta la Congregazione. Sono così passate da una visione territoriale e culturale ben precisa e limitata ad una visione d’insieme e interculturale. Guardare la Congregazione come un corpo è una immagine che descrive molto bene il ruolo di questo Consiglio. Un unico corpo, non frammentato, cioè, nell’unità in cui tutte le membra sono collegate, ma non solo, sono vitali per il buon funzionamento dell’intero corpo e diventano uno strumento prezioso e insostituibile per lo svolgimento della missione che il Signore ha loro affidato. Alcuni momenti di tensioni, di conflitti, di paura sono stati occasione per crescere nella conoscenza e nella stima reciproca e questo ha loro permesso di passare dalla comunione effettiva ad una comunione anche affettiva.

Nuove venerabili

martedì, dicembre 21st, 2010

Grazie al riconoscimento delle virtù eroiche, è stato attribuito il titolo di  venerabile a due religiose già serve di Dio:

  • La religiosa veneta Maria Elisa Andreoli, fondatrice delle suore Serve di Maria Riparatrici. Il suo tragitto esistenziale è stato attraversato da sofferenze e incomprensioni – le prime a causa di problemi familiari – sino a quando, incontrandosi con Maria Inglese, ha la certezza che la sua vita e il suo Istituto – iniziato in un primo momento come terziarie laiche dei Servi di Maria con la madre Margherita e due compagne – deve avere come specificità del suo carisma la riparazione. Nelle alterne vicende tra rotture e rappacificazioni con le autorità ecclesiastiche, ella ha sempre avuto la certezza che ‘Qualcuno la proteggeva, vigilava su di lei, alleviava il suo dolore’. Con la certezza che il suo istituto era voluto dal Signore con coraggio e fede inviò 6 sorelle in Brasile per aprire là nuovi centri di solidarietà, di promozione umana e cristiana sotto la protezione di Maria Vergine Addolorata.
     
  • La religiosa spagnola Maria Pilar del Sacro Cuore, religiosa dell’Istituto delle Figlie di Maria Religiose delle Scuole Pie, nata a Saragozza in Spagna il 22 dicembre 1881 e morta a Logroño il 20 novembre 1966. Anch’essa ha speso tutta la lunga sua vita nella fedeltà al carisma che si esprime nell’educazione della gioventù, nella promozione della donna, nello spirito di san Giuseppe Calasanzio ed esplicano la loro missione in Europa, Asia, Africa, Americhe.

Nuove beate

martedì, dicembre 21st, 2010

Grazie al riconoscimento dei rispettivi miracoli, la Chiesa sarà prossimamente in festa anche per la proclamazione a beate di religiose:

  • La spagnola Anna Maria Janer Anglarill, fondatrice dell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Urgell. Nata a Cervera il 18 dicembre 1800 e morta a Talarn l’11 gennaio 1885.  Personalità molto interessante, seppe vivere con intensità e con forte passione il proprio periodo storico sconvolto da avvenimenti drammatici. Seguiva i feriti durante le guerre civili; come risposta a urgenze fondò ospedali da campo, orfanotrofi, scuole per ragazze povere. La seguirono altre donne coraggiose e determinate nella società e nella vita della Chiesa e con esse nacque la nuova Congregazione.
     
  • La portoghese Maria Chiara di Gesù Bambino (al secolo Libânia do Carmo Galvão Meixa De Moura Telles e Albuquerque) fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Ospedaliere dell’Immacolata Concezione. Istituto molto esteso (nel 2005 i mebri erano 1525) con presenze in Europa, in Africa, in Asia e nelle Americhe. Si dedicano, come dice lo stesso nome, soprattutto agli ammalati
  • La brasiliana  Dulce (Maria Rita  Lopes Pontes, suora professa della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio.  La religiosa è una vera testimone per i cristiani, e la sua storia di vita è ciò che giustifica la beatificazione e il processo di canonizzazione. Come ogni santo anch’ella è un esempio di Cristo, per quella dedizione quotidiana per tutta la vita ai poveri e ai sofferenti. Ha svolto, infatti, un’ampia opera assistenziale a favore dei più poveri, soprattutto in campo sanitario. Nel 1991, già sul letto di morte, ha ricevuto la visita di Papa Giovanni Paolo II durante il secondo viaggio del Pontefice in Brasile. La causa di beatificazione della religiosa brasiliana è stata avviata nel gennaio 2000 appena 8 anni dopo la morte avvenuta nel 1992. 
    Nel 1988 era stata proposta per il Premio Nobel per la Pace.

Migrantes tra migranti

martedì, dicembre 21st, 2010

 Fra le tante donne che lasciarono l’Italia ‘migrantes tra migranti’ c’erano anche suore che vi andavano con un obiettivo proprio: ‘porsi a servizio’ offrendo assistenza religiosa e sociale, arginando i molti e gravi disagi. Soprattutto negli Stati Uniti seppero sviluppare vere e proprie capacità imprenditoriali e contribuirono all’intera impalcatura sociale e istituzionale della Chiesa cattolica in quella nazione.

Tra le religiose meritano particolare menzione

  • le suore Pallottine che, dopo alterne vicende nella chiesa locale, riuscirono a imporsi per la loro fedeltà, per la loro energica e umile collaborazione e disponibilità nei vari segmenti sociali, didattici, sanitari, assistenziali;
     
  • le Missionarie del Sacro Cuore; con la loro abilità e avvedutezza, forte senso di universalità, riuscirono ad ottenere il sostegno necessario per portare a termine progetti che spaziavano dall’Europa alle Americhe con una ampiezza straordinaria di iniziative: scuole, orfanotrofi, ospedali, opere di ogni genere secondo i bisogni e le circostanze;
     
  • le Maestre Pie Filippini che, dopo molte e gravi difficoltà e anche rifiuti, riuscirono ad imporsi con determinazione e inconsueta flessibilità lavorando soprattutto a favore degli anziani, degli orfani e dei malati, ma anche con scuole, tanto da valersi la stima come “l’istituto più adatto all’insegnamento nei confronti degli immigrati italiani”. (da Rapporto ITALIANI NEL MONDO 2010).