Archive for ottobre, 2010

“Premio Città di Grezzana 2010” alla paolina Maria Rosa Ballini

martedì, ottobre 12th, 2010

L’amministrazione comunale di Grezzana (Verona/Italia) ha conferito alla memoria di suor Maria Rosa Ballini il “Premio Città di Grezzana 2010” per il suo impegno a favore dei paesi più poveri e disagiati. Un premio che suor Maria Rosa vedrà dal cielo sicuramente con tanta gratitudine. Parlare di suor Maria Rosa vuol dire aprire il cuore sulla grande Africa, terra nella quale questa sorella Figlia di san Paolo ha vissuto e operato per molti anni con grandissima forza e gioia apostolica. Non si possono enumerare le Bibbie che suor Maria Rosa ha diffuso soprattutto nelle zone anglofone come non si può pesare il bene da lei seminato a piene mani sulle strade della sua Africa, della sua gente… A suor Maria Rosa, che ha fecondato la sua dedizione con la sofferenza e la malattia degli ultimi anni, va il grazie più profondo da parte di coloro che l’hanno conosciuta e in particolare dalla gente di Grezzana, sua città natale.

Il 19 settembre 2010 nel paesino di Santa Restituta, frazione del comune di Avigliano Umbro, (Terni), ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione della piazza a suor Maria Vincenti, meglio conosciuta come Maestra Vincenti, una Paolina dalle ampie vedute, dove si trova la casa nella quale nacque il 28 aprile 1913. Maestra Vincenti, una paolina dalle ampie vedute, scrittrice e redattrice dotata di sensibilità artistica e senso dell’humor, lascia oggi il suo nome non soltanto nei cuori di chi l’ha conosciuta ma anche sulla targa della piazza a lei dedicata. Una donna timida e riservata che partita da Santa Restituta, piccolo paesino dell’Umbria, ha tracciato solchi profondi nel cammino formativo e apostolico delle Figlie di San Paolo.

Un coro per l’Africa – Suore di san Giuseppe di Cuneo

martedì, ottobre 12th, 2010

Le Suore di san Giuseppe di Cuneo, da anni in federazione con altre comunità poste sotto  la stessa denominazione ricordano quest’anno i 400 anni (1610-2010) dalla nascita del loro Fondatore, il gesuita p. Jean Pierre Mèdaille. Lo fanno con incontri in vari ambiti e con finalità diverse. Con lo slogan un coro per l’Africa hanno in programma un Concerto di beneficenza per la raccolta di fondi che saranno devoluti al completamento della costruzione della Scuola Materna della Comunità delle Suore di S. Giuseppe a Selembao/Kinshasa (Congo); un seminario latinoamericano a Buenos Aires; un corso per formatrici in Italia; in Brasile, stanno vivendo intensamente il mese della Bibbia, alla luce del profeta Giona. Hanno accolto l’esortazione della chiesa locale a dare la priorità al grande dono della Parola e ad impegnarsi per un’accoglienza più viva del Signore Gesù, Parola fatta carne, attraverso i gruppi di riflessione biblica, la catechesi e la celebrazione della Parola nelle comunità; in altri servizi e ministeri, in favore della vita e nella difesa dell’ecologia dell’Amazzonia: realtà ricca nella sua biodiversitá, ma sfruttata dalle imprese internazionali! Le comunità stanno organizzandosi, poco alla volta; alcuni gruppi si rafforzano e me nascono altri nuovi, soprattutto nelle comunità più piccole e più vicine al centro. Loro compito è animare e incontrare gli animatori. Danno la precedenza alle aree pastorali, puntando sui rappresentanti di comunità e accompagnando quelle più fragili e in difficoltà. In sintesi fanno memoria del loro Fondatore perché “Fare memoria è non consentire che una tradizione venga spezzata, che una memoria venga interrotta, che lo spirito e i volti dei compagni di viaggio che ci hanno preceduto e condotto fin qui vengano dimenticati e traditi” (A. Nanni).

Suore Cappuccine di madre Rubatto: convegno economico internazionale

martedì, ottobre 12th, 2010

Un convegno economico internazionale con la partecipazione delle Econome di tutte le circoscrizioni, con sorelle esperte in economia, fratelli laici professionisti e tecnici collaboratori dell’Istituto è stato preparato e vissuto dal 5 al 10 settembre 2010 dalle Suore Cappuccine di madre Rubatto. In epoca di chiusure e di forti problematiche amministrative anche negli istituti religiosi, in una società dove il cambiamento e il mutarsi delle situazioni socio-politiche è veloce il tema era e rimane di impellente attualità: Rendere vivo il cuore dell’Istituto attraverso un’Economia di comunione. Hanno voluto fermarsi per verificare e analizzare, pianificare e stabilire, imparare ed approfondire e così attuare una efficiente comune programmazione. Inoltre intendevano imparare un linguaggio economico comune che  permetta la mutua comunicazione, l’informazione e il sentirsi più unite nella ricerca del “vero bene” e così raggiungere traguardi importanti al servizio della Chiesa e in particolare al servizio dei più poveri come il loro carisma ancora oggi le richiama; imparare a dare continuità al lavoro in rete fatto con competenza e reciproca armonia. Sono pure state ricordate le Sorelle che hanno consegnato loro un patrimonio che non è proprietà personale e che deve essere amministrato a beneficio dell’Istituto e della Chiesa; patrimonio da gestire con responsabilità radicata nella carità di Cristo, con autorevolezza, equilibrio, prudenza e preparazione. Del resto non intendevano semplicemente conoscere come gestire ogni realtà in termini economici patrimoniali ma soprattutto come incarnare oggi il carisma in modo attuale e moderno nelle opere che costituiscono un importante veicolo del suo trasferimento e diffusione nel tempo.

Le Sorelle Agostiniane Serve di Gesù e Maria scrivono dalle Filippine

martedì, ottobre 12th, 2010

“È stato possibile per noi…”. Lo scrivono le Sorelle Agostiniane Serve di Gesù e Maria dalle Filippine e aggiungono: “Quello che era solamente un sogno – costruire una casa per i nostri bambini abbandonati – è diventato realtà grazie all’aiuto di Dio e di gente generosa. Siamo ora un’istituzione che abbiamo denominato I Tesori di Madre Teresa Spinelli (loro fondatrice)”. Questa istituzione è già in attività, ma sono ancora in attesa di ricevere una risposta dal Dipartimento dei Servizi Sociali per le adozioni locali, e anche  per quelle di altri paesi, sedi di bambini abbandonati. Il numero di bimbi e bambini è cresciuto rapidamente. Altre agenzie, sia quelle del governo e altre che non appartengono al governo, e persone private vorrebbero inviare altri bambini ai loro centri di accoglienza e formazione; per ora hanno deciso di non accettarne fintanto che non trovano una sistemazione migliore. Il bisogno di offrire loro un ambiente comodo e un’atmosfera che risponda man mano alla loro dignità non è quantificabile né risolvibile con il far fronte a sole emergenze materiali. Le cose più importanti e necessarie sono: promuovere la loro salute ed aiutarli a formarsi come persone in tutti i sensi.

12 mesi di servizio civile con le Suore Orsoline del S. Cuore di Maria

venerdì, ottobre 1st, 2010

Le Suore Orsoline del S. Cuore di Maria, attente alla promozione umana e cristiana della donna, vogliono offrire ai giovani dai 18 ai 28 anni, la possibilità di condividere, nella semplicità del quotidiano, 12 mesi di servizio civile. Scrivono:

“C’è un grande sole di vita che illumina i nostri giorni:

il sole che ci indica di non vivere solo per noi stessi,

ma di vivere per la felicità nostra nella vita degli altri. 

Ecco lo spirito e gli ideali che animano le giovani e i giovani  

che scelgono di fare un anno di Servizio Civile

nelle attività della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria.  

Un anno di lavoro, di esperienza, di condivisione della vita”.

Un anno di Servizio Civile presso le loro strutture è un anno da non perdere perché permette

  • di scoprire che nessuno è così povero da non aver niente da donare all’altro;
  • di scoprire che le persone non ti chiedono grandi cose, ma solo di essere riconosciute e amate nella loro esperienza e per il loro percorso che vuole essere in crescita.
  • di stare accanto ai più “piccoli”;
  • di offrire una parola, un sorriso, una carezza e promuovere le relazioni come valore;

Sono esperienze che aiutano un giovane a crescere e maturare, offrendo strumenti di formazione per promuovere una cittadinanza attiva e diffondere il valore della pace.

Figlie della Carità a Roma per far memoria dei fondatori

venerdì, ottobre 1st, 2010

Il 25 settembre 2010 – dopo alcune iniziative appropriate e coinvolgenti – la Famiglia Vincenziana – e in essa le Figlie della Caritàsi è ritrovata a Roma nella Basilica di san Pietro per fare memoria dei Fondatori – san Vincenzo De’ Paoli e santa Luisa de Marillac – e hanno concluso un anno (2009-2010) di celebrazioni. Ricorre quest’anno il 350° anniversario di Fondazione. Hanno voluto richiamare la testimonianza di San Vincenzo, “un grande mistico dell’Amore divino”. Il servizio dei poveri era per lui il luogo della contemplazione dell’Incarnazione dell’Amore e della comunione con Cristo. L’evangelizzazione dei Poveri – è scritto nel loro sito – provoca l’esigenza di una azione attenta all’uomo. Per san Vincenzo, “nella Rivelazione. Dio assume la difesa dei Poveri e dona loro liberazione e salvezza”. Auguri anche dall’USMI.

In compagnia di Gesù Maestro Via Verità e Vita

venerdì, ottobre 1st, 2010

“In compagnia di Gesù Maestro Via Verità e Vita” è il messaggio proposto dalle Pie Discepole del Divin Maestro e che farà da linea conduttrice dei temi che verranno approfonditi nelle quattro domeniche (3-10-17-24) del mese di ottobre, mese che esse come tutta la famiglia Paolina dedicano, appunto, al Divin Maestro. I temi sono: Da Gesù Maestro e Profeta alla missione educatrice della Chiesa (prof.ssa Marinella Perrone), La scuola di preghiera della Chiesa (mons. Vincenzo Apicella), L’anno liturgico: finché si formi Gesù Cristo in noi (mons. Luca Brandolini), La missione educatrice della famiglia Paolina (don Walter Lobina ssp). Come si può vedere, i temi camminano sulla linea di evangelizzazione proposta dal Magistero: l’emergenza educativa, che può anche far pensare al metodo preventivo di san Giovanni Bosco. L’ultima domenica – 31 ottobre – la celebrazione eucaristica delle 9 verrà presieduta da dom Edmund Power osb, Abate del Monastero Benedettino s. Paolo. In prima serata verrà offerto un Concer Theatre “ARS Amoris”: L’amore che viene da Ars… danza, pittura, scultura, architettura… le arti si cimentano intorno alla avvincente storia di Jean Marie Vianney Tutto ciò presso la loro sede di Via Portuense 741 – Roma.

Madre Assunta Marchetti

venerdì, ottobre 1st, 2010

Il 17 settembre 2010, i teologi consultori riuniti nella Congregazione delle cause dei Santi, hanno dato il loro parere affermativo sull’eroicità delle virtù della Serva di Dio Madre Assunta Marchetti, cofondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo-Scalabriniane, accrescendo in tutte le consorelle, nei devoti ed anche nei migranti la gioia di vedere più vicina la sua beatificazione.

         Madre Assunta Marchetti era nata da un’umile famiglia del Camaiorese (Lucca) nel 1871. Nel 1895, a 24 anni, dopo aver emesso i voti religiosi a Piacenza, partì missionaria per il Brasile, dove visse mirabilmente – per cinquantatré anni e senza mai rientrare in Italia – tra gli orfani e i migranti italiani. Qui eccelse soprattutto per le virtù della carità, dell’umiltà e dell’adesione costante alla volontà di Dio. La Provvidenza se ne servì per tante opere di bene e, prima di tutto, per quella di dare solidità alla sua congregazione, iniziata coraggiosamente con le tre fedeli compagne che, da Piacenza, l’avevano seguita a São Paulo del Brasile. In quella terra, sua patria di adozione, è tuttora ampiamente conosciuta, nonché ammirata e invocata. Nel 1948 morì nell’Orfanotrofio Cristoforo Colombo di São Paulo, dopo anni di acuta sofferenza fisica.

         Era stata per due sessenni non consecutivi Superiora Generale e, alla sua morte,  lasciò la congregazione di Diritto Pontificio, ossia pienamente affermata. Oggi tale congregazione, nata per servire specialmente i migranti più bisognosi, la riconosce, a buon diritto, cofondatrice, accanto al fondatore delle Suore Scalabriniane, il vescovo di Piacenza, mons. Giovanni Battista Scalabrini, dichiarato beato nel 1997.

         Tra il popolo Madre Assunta è considerata “conforto dei migranti”, “madre degli orfani” e “sollievo dei bisognosi” e riconosciuta come  una coraggiosa e generosissima missionaria. (Sr Laura Bondi, mscs – Postulatrice)