Archive for gennaio, 2015

Comunicazione importante:

venerdì, gennaio 30th, 2015

Pochi giorni dopo la giornata per la vita consacrata ecco la giornata mondiale/ecclesiale contro la tratta di esseri umani e tutte le forme di schiavitù sostenuta da papa Francesco e da diversi dicasteri pontifici. Come USMI, sappiamo che in Italia la nostra rete è formata da congregazioni femminili che in questi ultimi 20 anni hanno offerto personale, tempo e risorse per rispondere a questa terribile emergenza umana. Sono state recuperate circa 6.000 vittime, ora ospiti nelle case di accoglienza rese disponibili dalle religiose. Oltre la preghiera fatta insieme per la liberazione e il recupero di tante vittime questa giornata vuole offrire un riconoscimento a tutte queste sorelle e alle loro congregazioni che hanno portato il peso e la fatica di questo servizio.

ACCENDI UNA LUCE CONTRO LA TRATTA: 6 FEBBRAIO 2015

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“Dal villaggio alla scuola”

mercoledì, gennaio 28th, 2015

….è il progetto che le Figlie della Carità Canossiane stanno conducendo in India con l’apporto generoso di collaboratori italiani. Di recente quel Paese è stato al centro dell’attenzione di tutto il mondo per via di atroci episodi di violenza sulle donne. Attualmente, quindi, la violenza – sia nella sfera domestica che in quella pubblica – rimane una forte problematica da affrontare con coraggio, lucidità, intelligenza, creatività. Per un ‘cambio di rotta’ urge pensare a tutto il curriculum formativo rivolto ai ragazzi, partendo dalla scuola primaria. Sono l’ideale e la convinzione da cui era guidata la loro fondatrice, S. Maddalena di Canossa: “Dall’educazione dipende la condotta di tutta una vita”. E in India appunto hanno costruito un ostello per poter permettere a 60 ragazze delle zone rurali di frequentare la scuola, senza essere esposte ai rischi del tragitto giornaliero e avere inoltre servizi igienico-sanitari e visite mediche periodiche.

Ora un filo rosso unisce Nova Milanesepaese da cui è partita la collaborazione concretaa Payakaraopeta, paese in cui risiede l’attuale nuovo ostello in cui le suore vivono l’impegno educativo per la comunità locale con la forte passione per le missioni che sempre le ha caratterizzate. (B.M.)

Comunicato stampa CIVCSVA

giovedì, gennaio 22nd, 2015

CONGREGAZIONE

PER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA

E LE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA

Comunicato Stampa

INCONTRO ECUMENICO A ROMA

La Vita Consacrata nelle tradizioni cristiane

Città del Vaticano, 17 gennaio 2015

Nell’Anno della Vita consacrata, dal 22 al 25 gennaio 2015 si svolgerà – presso l’Istituto Patristico Augustinianum a Roma – l’Incontro Ecumenico di religiosi e religiose organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica. «La vita consacrata – si legge nella Lettera di invito ai partecipanti all’incontro – non può essere considerata ai margini del cammino ecumenico; chi vive in intima comunione con Cristo vive già inserito nell’unico Corpo di Cristo e, quindi, sta nel cuore del cammino ecumenico».

L’iniziativa, che si inserisce nel tempo dedicato alla preghiera per l’Unità dei cristiani, sarà articolata in tre giornate, ciascuna dedicata alla Vita consacrata nelle tre tradizioni cristiane: cattolica, ortodossa, anglicana e protestante. Ogni giornata si concluderà alle ore 19.00 con la celebrazione dei Vespri, a cui tutti potranno partecipare, in tre diverse Chiese: la Chiesa del Gesù (22 gennaio), la Chiesa ortodossa russa di Santa Caterina d’Alessandria (23 gennaio) e la Chiesa anglicana “All Saints Church” (24 gennaio).

Domenica 25 gennaio, alle ore 17.30, il Santo Padre Francesco presiederà la preghiera dei Secondi Vespri della Solennità della conversione di San Paolo apostolo nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

Scrive il Santo Padre Francesco: «La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha programmato delle iniziative per fare incontrare i membri appartenenti a esperienze di vita consacrata e fraterna delle diverse Chiese. Incoraggio caldamente questi incontri perché cresca la mutua conoscenza, la stima, la collaborazione reciproca, in modo che l’ecumenismo della vita consacrata sia di aiuto al più ampio cammino verso l’unità tra tutte le Chiese» (Lettera Apostolica del Santo Padre Francesco a tutti i consacrati in occasione dell’Anno della Vita Consacrata, 28.11.2014).

Dietro le sbarre

mercoledì, gennaio 21st, 2015

Nel tradizionale concorso natalizio di presepi, sabato 17 gennaio 2015, nella casa circondariale di Rebibbia, le persone detenute hanno vissuto un momento di grande trepidazione perla premiazione dei presepi, realizzati su invito del cappellano don Nicola Cappellaro. Per le persone detenute, il periodo delle feste natalizie diventa un tempo molto delicato, un tempo che non passa mai perché a loro viene a mancare quell’atmosfera tipica fatta di suoni, colori, di incontri tra amici, tra le persone care. Intorno a loro si crea inevitabilmente un vuoto incolmabile fatto di rimpianti, di nostalgia, di sofferenza. Quindi il presepe diventa l’unica occasione favorevole per dar sfogo alla creatività, alla fantasia, ai ricordi, ai sogni, ai momenti belli vissuti insieme ai propri familiari, l’unico collegamento con il mondo esterno, l’unico aggancio con la tradizione del Natale.

“Ero carcerato e siete venuti a visitarmi” (Mt 25,36), è questo il messaggio evangelico che ha ispirato la costruzione di alcuni presepi all’interno della Cappella della casa circondariale di Rebibbia. E’ proprio davanti ai loro presepi, in cui hanno messo cuore e mente, sentimenti ed emozioni, che queste persone ristrette hanno avuto modo di immergersi nella riflessione più vera, più profonda e costruttiva. Nella povera grotta di Betlemme, in cui hanno sentito di raffigurare le loro celle, hanno avuto modo di ripensare alla propria vita, di deporre gli errori commessi e di pregare per la propria e altrui sofferenza. Anche un presepe tra le sbarre può spalancare le coscienze. E questo non vale solo per i detenuti, ma anche per noi persone libere, costringendoci a rimetterci in gioco, ad interrogarci su come gestiamo la nostra libertà e il nostro operato. Siamo noi esenti da errori, siamo noi immuni da colpe? Interrogativi che fanno eco a quelli di Papa Francesco quando, telefonando abitualmente ad alcuni carcerati di Buenos Aires (lo ha raccontato lui stesso nel corso dell’incontro con i cappellani delle carceri italiane) dopo la conversazione con l’uno o l’altro dei suoi amici dietro le sbarre, poggiata la cornetta gli viene alla mente una domanda dolorosa: «Perché lui è lì e non io? Perché lui e non io? Che meriti più di lui ho per non stare lì?». «Fa bene domandarsi: `Perché lui è caduto e non io´? Le debolezze che abbiamo sono le stesse… È un mistero che ci avvicina a loro», ha osservato il Pontefice.

Il carcere è davvero il luogo nel quale si assiste alla massima espressione dell’inventiva, della creatività dell’essere umano, perché con materiale di scarto riciclato per l’uso, con mezzi inesistenti, ridottissimi, quali un cartoncino rigido, un po’ di polistirolo, sottili bastoncini, travicelli di legno, è possibile realizzare delle opere che richiederebbero ben altre attrezzature per poterle costruire, come nel caso specifico dei presepi esposti al giudizio della giuria. Si è visto come la povertà di mezzi non va sempre vista come un condizionamento all’agire, anzi permette di poter sviluppare quelle potenzialità nascoste, soppresse, spesso mai coltivate.

E’ il caso del presepe in cui sei detenuti, per non dimenticare il male che può provocare l’uomo con la sua sete di potere, hanno voluto ricostruire la terra dove molti di loro sono nati e cresciuti. Questo è il loro messaggio. “Tra questi rifiuti tossici per l’uomo, per la terra, il mare, i fiumi e tra questi abusi edilizi che distruggono questo nostro paesaggio famoso per essere il giardino dell’Italia, la nascita del Bambino Gesù è simbolo di speranza. Noi vogliamo dire basta alla terra dei fuochi. Il nostro desiderio è che l’unico fuoco in questa terra sia quello della speranza per un futuro migliore”.

Un altro forte messaggio, non meno significativo, ci viene dalla costruzione di un presepe tradizionale che agli autori ha fatto tornare alla mente (parole loro) “il periodo della fanciullezza quando spensierati e liberi, insieme ai nonni e genitori passavamo dei giorni felici e gioiosi a preparare il presepe”.

Ancora parole loro: “Abbiamo voluto realizzare questo presepe rispettando la tradizione e volutamente lasciarlo più scarno e semplice possibile anche per ricordare che la nascita di nostro Signore non appartiene al mondo consumistico e sfavillante, ma ad ognuno di noi che viviamo un tempo di crisi e di difficoltà economiche. Alla assoluta semplicità del presepe ci ha spinto il richiamo di Papa Francesco a un ritorno all’umiltà, a dare significato ai “vecchi” valori. Quello del Papa – concludono – è un richiamo per chi si sente potente e approfitta del potere per sopraffare i deboli, gli umili, i più emarginati”.

A seguire la premiazione, c’era il Direttore, dott. Stefano Ricca, con i suoi stretti collaboratori, l’equipe degli educatori e i comandanti dell’Istituto. A prescindere dalla classifica, questi nostri fratelli detenuti erano visibilmente commossi e desiderosi di vedere il loro impegno considerato e apprezzato non tanto per la loro capacità artistica davvero lodevole quanto per la volontà di riscatto di persone che stanno espiando una colpa di cui in coscienza si sentono responsabili.

Nell’annunciare i premi assegnati ai tre presepi, il direttore ha avuto parole di grande rispetto per la serietà con cui sono stati presentati dai concorrenti. Nel primo, ha ammirato l’aver saputo coniugare l’evento incarnazione di Gesù con gli episodi di degrado di una terra un tempo ritenuta paradiso campano, oggi trasformato in discariche a cielo aperto, ridotto a contenitori di morti umane. Nel secondo, l’aver messo in relazione la realtà in cui viviamo, priva di quei valori fondanti rappresentati nel Presepe ideato da Frate Francesco con un consumismo sconsiderato che rischia di distruggere l’incanto del Natale. Il direttore ha voluto ricordare anche il lavoro di un ex detenuto, da poco in libertà, che nel tempo precedente il Natale, approfittando dell’attività che svolgeva in carcere, ha saputo realizzare con residui di rame, ormai non più utilizzabili, il Mistero del Natale tanto significativo e prezioso che rimarrà nella cappella del carcere a simboleggiare l’evento del Dio fatto uomo, del Cristo sofferente, anche lui “carcerato” e condannato ad una terribile pena.

Ci auguriamo che anche l’itinerario “Presepi” mantenga la capacità di costruire una rete di incontri, di relazione tra persone, luoghi, storie, culture dove ognuno diventa valore per l’altro e dove tutti insieme si diventi capaci di costruire la bellezza dei luoghi in cui si vive e si condividono esperienze. Con l’impegno e la disponibilità di ciascuno, grazie anche alla spiritualità dei Presepi, speriamo di rendere sempre più fraterne le Festività non solo natalizie, ma anche quelle che appartengono al quotidiano di ciascuno.
Sr Emma Zordan
Referente Suore Carceri USMI Nazionale

Evento di grossa ’cilindrata’

lunedì, gennaio 19th, 2015

Le Sorelle della Misericordia celebreranno il loro Capitolo generale nel prossimo mese di luglio 2015. Profondamente convinte che un Capitolo Generale è evento di grossa ’cilindrata’ che impegna tutte e ciascuna, hanno ‘coinvolto’ nella preparazione lo Spirito Santo. Dal mese di gennaio sino al mese di luglio tutte le suore sparse nelle varie comunità del mondo si riuniscono spiritualmente nella preghiera per chiedere l’effusione dei suoi doni. Nel mese di gennaio chiederanno il dono della Sapienza e poi man mano il dono dell’Intelletto, del Consiglio, della Fortezza, della Scienza, della Pietà e, ultimo, Timor di Dio. Il Governo centrale, anche attraverso il loro sito, offre e offrirà man mano sussidi per la riflessione, la condivisione, la preghiera. A questi loro momenti di preghiera sono invitate – è scritto nel loro sito – anche “tutte le persone laiche che desiderano pregare per questo prossimo evento di Chiesa”.

Fondate a Verona nel 1840 – erano in Italia gli anni della Giovane Italia di Garibaldi – dal beato Carlo Steeb e dalla beata Vincenza Maria Polloni, nell’unica parola che racchiude il loro carisma – MISERICORDIA – esse esprimono le varie attività: ospedali e cliniche; asili nido; scuole; pensionati universitari; case di riposo; parrocchie, case di spiritualità, accoglienza vocazionale; accoglienza stranieri e immigrati; carceri, seminari, missioni popolari.

L’USMI formula loro un vivo augurio di serena, matura, interessata preparazione delle singole sorelle e delle comunità, così che l’evento dia poi i frutti sognati. (B.M.)

Dalla Croazia per l’anno della vita consacrata

mercoledì, gennaio 14th, 2015

L’Anno della Vita Consacrata ha suscitato entusiasmo, gioia, desiderio di capirne più e meglio l’identità. Sbocciano e maturano aspirazioni profonde di autenticità, ravvivate dalla percezione della propria minorità in questo tempo di crisi globale. Tutto ciò esprimono i consacrati e le consacrate della Croazia in questo loro intervento, che riportiamo nella sua originalità.

Di seguito riportiamo le parole in traduzione italiana e il link per il video

LA LODE DEI RELIGIOSI 
Tu sei il padrone del mondo 
visibile, invisibile
Tutti celebrano con gioia
Te Dio dei viventi.
Tu sei il padrone della messe
Vieni fuori al campo
Chiama i lavoratori,
Sia la tua volontà.

Tu sei il padrone del mare,
Prendi il largo.
quando calmi la tempesta,
Tu trova i suoi fedeli.
Signore di tutto, a te stesso ci chiami,
la faccia della terra con noi in amore rinnova. 
I nostri cuori sono come gli altari;
da qui Ti diamo la lode dei religiosi.
Nel campo ci sono i pochi operai preziosi
Tu accedi i frutti dei tuoi religiosi.
La tua parola è il seme che è germogliato in noi, nell'anima tenera dei tuoi religiosi. 

Tu sei il padrone del mare,
Prendi su largo
quando calmi la tempesta,
Tu trova i suoi fedeli.
Tu sei il padrone del mondo,
Tu sei l'Inizio e il Fine
Tu alza quelli che hanno inciampato
E Tu li fai tornare in cielo.

Le parole: Tomislav Baran

La musica: Toni Eterović

https://www.youtube.com/watch?v=uCid7QlG7fU

Presenza poliedrica

lunedì, gennaio 12th, 2015

Una presenza davvero vivace e poliedrica quella delle Suore Francescane Missionarie di Cristo in Etiopia. Sono presenti in vari centri cittadini con iniziative diverse che possano ’essere utili’ a far fronte alle diverse situazioni di vita e di povertà esistenti. Vi gestiscono un dispensario – al quale è annesso il reparto di pediatria – che serve una popolazione di 25.000 abitanti. Creano e guidano iniziative di educazione e promozione della donna non solo nell’ambito umano, ma anche in quello professionale, che le renda capaci di offrire servizi vari: di cucina come cuoche o cameriere o come parrucchiere. Hanno creato un calzaturificio per offrire possibilità di lavoro a giovani che altrimenti sarebbero diventati ‘ragazzi di strada’. Hanno promosso corsi di alfabetizzazione; gestiscono una scuola materna con 150.000 bambini. In questo Paese è presente pure la sede del noviziato. In essa accolgono giovani che ‘sognano’ di diventare come quelle ‘suore’ che le accolgono: fare della propria vita un dono al Signore nella dedizione piena alla promozione dei loro connazionali.

Nell’annuario edito dall’USMI esse descrivono il proprio carisma così: “In ricerca continua di Dio, in abbandono totale al suo amore, con lo sguardo fisso in Gesù Crocifisso per vivere, sulle orme di Francesco di Assisi, la forma di vita del Vangelo in fraternità, povertà e minorità per essere missionarie sulle strade del mondo”.

Un dettaglio interessante: nel loro ‘gergo’, non si trova mai la parola ‘comunità’, ma ‘fraternità’. Sarà anche questo un voler vivere lo spirito francescano sine glossa? (B.M.)

Mille Vangeli…

lunedì, gennaio 12th, 2015

…per mille vite ossia per mille famiglie. E’ un progetto delle Figlie di san Paolo di Valencia (Spagna). Esse intendono regalare mille Vangeli alle famiglie di uno dei quartieri più poveri della città. Questa iniziativa è nata nel ricordo di Tecla Merlo, loro cofondatrice. Ella viveva di una profonda aspirazione: Vorrei avere mille vite per il Vangelo. L’Istituto, dopo aver partecipato al centenario della Famiglia Paolina cui appartiene, è sorto nel 1915. Le suore si prefiggono di fare memoria del loro specifico centenario di Fondazione durante quest’anno.

Attraverso la libreria e i giornali locali, la gente è invitata a donare uno o più Vangeli. Clienti, amici e persone che si recano in libreria, acquistano il Vangelo, consapevoli di fare un dono prezioso, un dono che è pane per lo spirito, è la carità della verità. Giorno dopo giorno la grande scatola per deporre i Vangeli regalati si va riempiendo. Al raggiungimento del numero 1000, le Figlie di San Paolo di Valencia li offriranno al parroco che penserà a distribuirli alle famiglie designate e ad animarle alla lettura quotidiana della Parola. (B.M.)

“Diamoci una mano…

sabato, gennaio 3rd, 2015

… a dare una mano. Solo la carità salverà il mondo”. E’ uno degli ‘slogan-inviti’ – propri della sua terra di origine – che don (oggi san) Luigi Orione dava alle ‘sue’ suore, le Piccole suore Missionarie della Carità. Esse, parlando di sé, oggi scrivono di una storia da vivere: i mille volti della carità e della santità oggi”. E con ragione. In una porzione di questa grande storia è stata presente e attiva sr Maria Plautilla, le cui virtù eroiche furono ufficialmente riconosciute il 1° luglio 2010. Per tanto è venerabile.

Nate a Tortona nel 1915 si apprestano a celebrare il primo centenario di Fondazione e lo faranno in modo solenne il 29 giugno 2015. In attesa di questo loro importante appuntamento, hanno intrapreso un cammino triennale di preparazione per ringraziare, riscoprire e rilanciare la loro vocazione e missione nella Chiesa… Attualmente sono presenti in America Latina, in Asia, in Africa, in Europa.

Scriveva nei primi tempi il loro Fondatore: “Ogni abbandonato trovi in voi una sorella in Gesù Cristo e una madre, e mentre sanerete i dolori del corpo, donate alle anime la luce e il conforto di Dio. Ad ogni passo trasfondete fede, purezza, dolcezza, amore di Dio! Donatevi tutte a Dio, per essere tutte del prossimo, e non lasciate di istruirvi per rendervi capaci di illuminare le menti per acquistare le anime”.

Effettivamente definiscono così il loro carisma con relative attività: “Carità: servizio di carità in Comunità famiglia, Comunità di riposo per anziani, di accoglienza. Collaborazione pastorale in parrocchia e nelle scuole. Attività missionaria: evangelizzazione, assistenza sanitaria, promozione umana, scuole”. Con la benedizione di papa Francesco che in questa occasione ha inviato a loro un messaggio: “Benedico le Piccole Suore Missionarie della Carità (don Orione) nel loro centenario di Fondazione”.

L’USMI tutta gioisce con esse. Assicura preghiera perché la celebrazione di questo primo centenario segni una tappa feconda per il futuro. (B.M.)