Archive for dicembre, 2012

Il carattere trinitario di Dio

venerdì, dicembre 21st, 2012

L’Istituto suore Figlie di S. Eusebio annunciano di aver celebrato nel mese di settembre scorso (2012) il loro capitolo generale alla cui conclusione è stato eletto il nuovo governo generale: Sr Antonia Cuffolo, Superiora generale, riconfermata; Sr Maria Daria Lacapra, vicaria generale, sr Renata Topatigli e sr Gabriella Marchiovello, consigliere generali, sr Loretta Cecchin consigliera ed economa, riconfermata. La loro missione nasce dalla contemplazione della Trinità, fonte della loro spiritualità e del loro agire.

Fondate da p. Dario Bognetti e Madre Eusebia Arrigoni il 29 marzo 1899 per l’assistenza ai disabili gravi che non trovavano ricovero presso altri istituti, nel loro sito scrivono: «“La Trinità misericordiosa” ci rimette al carattere trinitario di Dio nella sua relazione con la persona umana:

• Il Padre, nel circolo a destra, è colui che si piega su di noi, ci accoglie e abbraccia, ascolta le nostre suppliche e ci carica;

• Nel circolo a sinistra, c´è il Figlio, che, assumendo la nostra fragile condizione, viene a noi e manifesta, nel servizio al prossimo, suo immenso amore;

• In alto, lo Spirito Santo che ci illumina e riscalda, apre i nostri occhi e ci mostra la nostra missione;
• Al centro, c´é una figura umana, rappresentando tutti noi, che, con le nostre fragilità e miserie, problemi e limiti, siamo sempre protetti e accolti dalla divina misericordia» (B.M.).

         http://aziende.virgilio.it/3271392/istituto-suore-figlie-di-s-eusebio

Or sono quattrocento anni…

giovedì, dicembre 20th, 2012

Le Vergini Eremite Francescane hanno festeggiato il 14 di questo dicembre 2012 la loro presenza in  un chiostro, presso l’eremo di san Bonaventura, nel centro della città di Padova. Era il 13 dicembre del 1612 quando madre Graziosa Zechini, veneziana, con cinque compagne diede inizio alla ‘vita eremitica nella stretta osservanza della regola del Terz’ordine di san Francesco’. Unica finalità: una profonda comunione d’amore con Dio attraverso la preghiera che è lode del Signore e, anche, intercessione per il mondo. La loro giornata è scandita, appunto, da momenti intensi di preghiera comunitaria – liturgia delle ore e celebrazione eucaristica – ore di meditazione personale, silenziosa e alcune ore di lavoro, secondo possibilità o urgenze. Di strettissima clausura “hanno scelto la povertà assoluta, seguono una regola di vita austera, non hanno mezzi di comunicazione, tranne Avvenire e alcune riviste spirituali”. Ma non sono assenti a questo nostro mondo spesso superficiale e ‘distratto’, come lo ha definito Benedetto XVI nell’udienza del 12 dicembre  c.a. e che ha particolare necessità della presenza e dell’azione salvifica di Dio. Negli incontri con le persone che accedono al monastero per manifestare problematiche o chiedere espressamente preghiera, hanno l’opportunità di conoscere e accompagnare in preghiera e silenzio appunto, non soltanto la città di Padova in cui sono pienamente inserite, ma per l’umanità intera. (B.M.)

“Chi ha cuore grande…

venerdì, dicembre 14th, 2012

… fa grandi cose”. E’ una della forti e suggestive affermazioni di p. Arsenio da Trigolo, fondatore delle suore di Santa Maria Consolatrice. Esse hanno voluto ricordarne la figura e l’opera, e presentarla con particolare sfaccettatura in un convegno organizzato in una delle loro sedi educative a Milano il 10 dicembre c.a. Il tema verteva sulla ‘scelta vocazionale’ ed era così espresso: Scegliere o non scegliere? Quando la vocazione riguarda ciascuno di noi. L’esempio di padre Arsenio da Trigolo. Tema interessante soprattutto per i liceali presenti. “Vocazione e scelta”, anche scelta professionale o di vita fuori dagli schemi, dalle linee comuni, quindi, chiamata e risposta; chiamata da parte di Dio e risposta da parte della creatura; chiamata e risposta possono sempre includere suggestione e dubbi; scoperta e stupore; invito e accettazione, proposta e, anche, dissenso. Tutti elementi di una scelta di vita o di professione che si estende nel tempo a venire ed esige, in parte chiarezza, lungimiranza, ma anche molta fede e tanto coraggio.

Di lui hanno parlato la superiore generale M. Silvianita Galimberti, p. Costanzo Natali, vice postulatore della causa di beatificazione, p. Sergio Pesenti, vicario dei cappuccini per la provincia della Lombardia e il regista Sante Altizio e due ‘testimoni’ di diversa provenienza ma suggestiva: un comico, Enrico Bertolino e un ex portiere, Paolo Orlandoni, i cui figli frequentano le scuole tenute dalle suore.

Lo sfondo di tutti gli interventi: la testimonianza di p. Arsenio; una vita non facile la sua, anzi ben travagliata, per i vari segmenti che ne hanno costituito tutta l’ossatura. Seminarista e sacerdote, coadiutore in un paio di parrocchie; poi gesuita, studente in Francia. Infine costretto a lasciare la Compagnia per il suo appoggio alla tesi politica ‘libera Chiesa in libero Stato’. Dopo una dolorosa e non compresa esperienza a Torino che confluirà nella fondazione delle Istituto santa Maria Consolatrice va esule a Milano. E qui vive l’ultimo segmento della sua vita. A 53 anni entra nei Cappuccini. Alle suore raccomanderà comunque sempre di “lasciarsi lavorare da Dio”. In poche essenziali parole consiglia uno stile di vita: il suo.
Al convegno hanno partecipato i ragazzi delle scuole gestite dalle suore, i genitori degli alunni, religiosi e laici amici dell’Istituto. (B.M.)

http://www.ismc.it

Quando l’arte racconta la fede

giovedì, dicembre 13th, 2012

È il tema di una mostra di icone russe organizzata da l’Academia Ikon Rus con le suore Terziarie Francescane Elisabettine, e che sarà aperta il 12 gennaio e il 23 marzo 2013 nella sede della loro casa generalizia a Padova. L’apostolato della suora elisabettina è frutto dell’esperienza personale della fedeltà e della tenerezza paterna di Dio. Ognuna lo esercita prima di tutto nella testimonianza di fede in Gesù crocifisso e risorto e risponde al mandato apostolico con una vita permeata di penitenza e carità, nel servizio regale all’uomo di cui è chiamata a promuovere la dignità e l’immagine di figlio di Dio. Come Elisabetta Vendramini, loro fondatrice, predilige i poveri e chi ha più bisogno della misericordia del Padre, li serve fino a dare anche la vita.

Le attività dell’Istituto sono una continuazione dell’opera della Fondatrice:

- curare, assistere e consolare ammalati e anziani; persone che sono giunte al capolinea della loro vicenda terrena;

- educare e promuovere la persona: bambini e adolescenti con disagio sociale o difficoltà familiari; persone emarginate per handicap o per malattia; formare la coscienza istruendo; offrire opportunità di riscatto sociale;

- educare alla fede e sostenerla nel processo di maturazione, promuovere la partecipazione e collaborare a costruire e rinsaldare la comunità cristiana. (B.M.)   WWW.elisabettine.info