In prima linea…
lunedì, agosto 24th, 2015… nel fare il bene e nel giusto riconoscimento. Nota per le sue campagne contro le estrazioni minerarie nella regione filippina meridionale di Mindanao suor Stella Mattutina, religiosa benedettina di 47 anni, è la vincitrice dell’edizione 2015 del Premio Weimar per i diritti umani. Il riconoscimento, sponsorizzato dall’organizzazione caritativa tedesca Missio, le è stato conferito “per il suo straordinario impegno in difesa dei diritti delle popolazioni indigene, nonostante le costanti minacce di morte ricevute per la sua attività”. Infatti, era già stata minacciata per questo suo ‘spendersi e sopraspendersi’ in difesa degli indigeni, dei poveri e dei contadini e di quanti fanno tutto il possibile per difendere i diritti umani e l’ambiente. All’agenzia Ucan ella ha dichiarato che “più che un riconoscimento personale, il premio riconosce i ‘sacrifici collettivi’ di tutti i difensori della libertà e dell’ambiente contro il tentativo sistematico di limitare lo spazio democratico e di fronte alle minacce alla sicurezza”.
Oltre a condurre campagne contro l’invasione dei territori indigeni da parte dell’industria mineraria, suor Stella Mattutina si è battuta contro la conversione dei terreni agricoli di Mindanao in piantagioni di palme da olio, banane e ananas. Per questo suo impegno non solo è stata minacciata, ma anche accusata di simpatie con la guerriglia locale. In questa sua specifica ‘fatica’ ella segue “la Chiesa da tempo impegnata nella difesa e nella promozione umana dei diritti degli aborigeni”, tanto da aver istituito nel 1995 una speciale Commissione. Tale Commissioneuesta,uesta in numerose occasioni, “ha esortato il governo centrale a devolvere più risorse per queste popolazioni vittime di povertà ed emarginazione, soprattutto nel campo dell’istruzione, della salute e nella conservazione della loro identità culturale”. Decisamente un umano anticipo della ‘Laudato si’ fatto con sapienza e coraggio. (Da: Bollettino radiogiornale, 10.08 2015). (B.M.)