Al Giordano

Noi Suore delle Poverelle dell’Istituto Palazzolo esprimiamo il nostro carisma scegliendo di occuparci degli Ultimi , in particolare  di quelli di cui non si occupano gli altri.

La comunità “Al Giordano” per donne in alternativa al carcere, nasce come realizzazione di questo intento.

L’Istituto delle Suore delle Poverelle ha creduto e investito da anni per creare modi e spazi diversi per alternative al carcere (Bergamo, Brescia, Sassari e da un anno a Vicenza).

Qui a Vicenza con la ristrutturazione di alcuni ambienti dell’istituto, abbiamo costruito uno spazio familiare di accoglienza per quattro donne detenute e tra queste anche mamme con figlio minore gestito  in tutte le sue fasi da una suora.

Progetto accoglienza
Nello specifico del progetto vi è uno spazio di accoglienza per donne con problematiche giudiziarie o con misure limitative della libertà.

Il servizio si propone di accogliere ed ospitare, per periodi medio-lunghi, donne che hanno i requisiti per usufruire di misure alternative alla detenzione, ma che non possono accedere ai benefici previsti dalla legge perché senza un adeguato domicilio legale.

Modalità di accoglienza
La suora responsabile della comunità entra nelle carceri femminili del Veneto per l’ascolto e l’accompagnamento delle donne detenute.

In questa prima fase c’è la proposta del progetto della comunità dove si propone uno stile di condivisione e si chiede un cammino di riflessione personale rivedendo la propria storia in una prospettiva di vita diversa da quella vissuta.

Dopo alcuni incontri, se c’è intesa tra le due parti si chiede al Giudice di competenza che la persona detenuta possa scontare la pena non più in carcere ma nella comunità.

Con la disponibilità del Giudice avviene il passaggio. Da qui inizia la seconda fase del cammino.

(Nella linea della collaborazione intercongregazionale stiamo facendo anche un cammino di conoscenza e condivisione con tutte le suore delle diverse Congregazioni che lavorano nelle carceri italiane. Questo metterci in rete permette con più facilità di metterci in contatto con donne detenute che desiderano fare un cammino di recupero chiedendo per loro accoglienza.)

I servizi offerti dalla comunità prevedono:

  • L’accoglienza, l’ascolto, l’accompagnamento e il sostegno nel difficile percorso verso l’autonomia personale e l’inserimento sociale.
  • Alcuni spazi riservati all’ospitalità, per periodi brevi, dei familiari delle donne ospitate al fine di favorire il recupero dei rapporti interpersonali forzatamente interrotti dalla carcerazione: si tratta di un importantissimo passo verso la completa riabilitazione sociale e la ricostruzione delle relazioni familiari.
  • La possibilità di una occupazione ergo-terapica come primo momento di osservazione, con la collaborazione di operatori già presenti in struttura e che fanno da tutoraggio alle singole persone affidate, ricerca e collaborazione con Cooperative già presenti nel settore sociale con disponibilità a successivi inserimenti  lavorativi.
  • Proposte a corsi di alfabetizzazione e/o percorsi scolastici svolti all’interno della struttura con possibile conseguimento di diploma.

Guardando il futuro della comunità
Un obiettivo per la comunità che ci siamo date come Istituto Religioso, è poter contare su una collaborazione costante con un gruppo di persone con competenze diverse nel territorio di Vicenza.

Come abbiamo detto l’accoglienza che offriamo alle donne accolte necessita di una accompagnamento con molteplici bisogni (lavoro, relazioni amicali, sostegno economico, casa …)  per  questo è importante e fondamentale lavorare in rete per creare e assicurare nel tempo un sostegno alla comunità.

Nel contempo potremmo diventare anche uno stimolo alla città di Vicenza, insieme ad altri, per una cultura di accoglienza e di promozione nell’amministrazione della giustizia di forme di pena non carcere e di cammini di riconciliazione.

sr Annuccia Maestron

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