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Migrantes onlineArchivio articoli - 2014 - giugno 2014 - 26 giugno -

Usmi: non lasciare sole le religiose sorelle siciliane impegnate con i migranti

Roma – “L’arte del ‘passaggio’: le religiose nel presente e nel futuro della chiesa italiana”. E’ questo il tema del consiglio nazionale dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) che si è svolto dal 13 al 15 giugno scorso a Roma. Il programma delle giornate si è concentrato sulle proposte di snellimento dell’Usmi a livello nazionale e a livello regionale, cambiandone i metodi e una nuova configurazione delle aree, degli uffici di competenza e funzioni attribuite ad ogni area. Particolare attenzione è stata assegnata alla questione del fenomeno migratorio, motivato soprattutto dalla ricerca di situazioni migliori di vita, sia da discriminazioni razziali, religiose e dalle guerre.

“La Vita religiosa femminile in Sicilia è direttamente coinvolta dalle migrazioni forzate: sta offrendo il prezioso e difficile servizio su molti fronti.

Dall’accoglienza tout court, al supporto psicologico, dall’accompagnamento dei minori non accompagnati alle cure sanitarie. Ma abbiamo bisogno del supporto e dell’apporto di tutte le religiose. Quelle presenti a Solarino, Pozzallo, Augusta, Siracusa, Agrigento, servono e accompagnano i migranti che arrivano in questi luoghi; le loro case sono aperte, abitate da coloro che arrivano, ma è un impegno che spetta a tutte, non possiamo lasciare sole le nostre sorelle in Sicilia”, ha commentato suor Etra Modica. “Per un servizio più qualificato nella regione Sicilia sull’immigrazione occorre che ci sia collaborazione concreta da parte delle istituzioni, della chiesa locale e degli istituti religiosi. Le suore che svolgono questa missione sono lasciate da sole; le prefetture delle varie province prediligono i laici - seguendo la politica dello sfruttamento – e assegnano loro strutture e denaro, mentre alle suore, non si riconosce spesso nulla.

Per quanto riguarda il fenomeno della tratta occorre lavorare insieme ed essere supportate in termini di risorse umane ed economiche. E’ necessario sensibilizzare le congregazioni, soprattutto aprirle con coraggio a queste povertà”, ha detto Madre Gabriella, presidente regionale dell’Usmi Sicilia. (E.M.)

http://www..migrantesonline.it/pls/siti/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=13825&rifi=guest&rifp=guest

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