Urge fare memoria
3 ottobre 2014. Ritorniamo con la mente a un anno fa: 368 migranti morti nelle acque del nostro mare. E dopo ancora altri 60, altri 40, altri 35, altri e altri ancora per continuare a contare. Oggi preghiamo per queste nostre sorelle e questi nostri fratelli. Nella nostra mente ritornano le immagini di corpi galleggianti e con loro sono affondate le loro storie e le loro speranze. Oggi non vogliamo commemorare una tragedia, che ha in sé delle contraddizioni, indifferenze, omertà, ma vogliamo celebrare la giornata dell’accoglienza concreta dei superstiti, del dramma dei vivi, dei sogni dei minori non accompagnati. La tristezza che proviamo diventi commozione e decisione per compiere azioni concrete, in nome di Gesù che oggi ci ripete: Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25, 35). Educarci a un po’ più di umanità e a farci guidare dalla coscienza sia l’eredità di questa giornata di memoria.
Sr. Neusa de Fatima Mariano, mscs
Superiora Generale delle Suore Missionarie Scalabriniane
Oggi 3 ottobre, un anno dopo la tragedia di Lampedusa, non facciamo semplicemente memoria di quei poveri corpi in fondo al mare, ma ricordiamo dei poveri Cristi morti
Cassiopea, Chimera, Minerva nomi legati a miti greci, ma sono anche le nostra navi militari che hanno soccorso migliaia di migranti che si sono aggrappati come a una zattera per non essere risucchiati dalle acque.
Molti morti, tanti superstiti. A loro, l’Associazione delle Suore Missionarie Scalabriniane con e per i migranti, dedica questa giornata di memoria. Le immagini dei migranti morti provoca dolore insopportabile, combattimento e decisione: da che parte stare e cosa fare?
Papa Francesco ci ricorda che questa tragedia va affrontata “non con la logica dell’indifferenza, ma con la logica dell’ospitalità e della condivisione al fine di tutelare e promuovere la dignità e la centralità di ogni essere umano”. Sentiamoci sulla stessa barca e scrolliamoci dall’indifferenza.
Che il Mare nostrum ci insegni a far cambiare la nostra storia, ad aprire gli occhi, a non voltare le spalle e a non chiudere le orecchie alla domanda biblica: Dove è tuo fratello? (Gen 4)
Sr. Etra Modica, mscs
Grazie, sr Etra, a te e alla tua superiora, per questo giustissimo ‘fare memoria” di una giornata tragica. Nella memoria di ogni persona questi fatti urgono a riflettere: che faccio io, che posso fare, a cji appellarmi? perché ciò non avvenga più? Magari ascoltassimo tutti, nei piccoli e o grandi ‘esodo’ in vista di una vita migliore, papa Francesco!…
Grazie, sr Etra, a te e alla tua superiora, per questo giustissimo ‘fare memoria” di una giornata tragica. Nella memoria di ogni persona questi fatti urgono a riflettere: che faccio io, che posso fare, a chi appellarmi? perché ciò non avvenga più? Magari ascoltassimo tutti, nei piccoli e o grandi ‘esodo’ in vista di una vita migliore, papa Francesco!…