Per il bene di tutti

L’ondata di violenza che da mesi si è scatenata sui consacrati che vivono in Haiti è sconcertante. Dal novembre scorso (2014) 20 comunità, soprattutto femminili, sono state derubate e le religiose aggredite, violentate; tante di loro sono ora sotto cure mediche; perché  malate non sono più in grado di tornare a lavorare. Gli aggressori, infatti, sono molto violenti: arrivano in bande; invadono le case e in genere lo fanno di notte, quando Haiti è al buio. Nel Paese vi è molta fame, una estrema miseria. La situazione delle famiglie è degradante, senza speranza, e tutto ciò favorisce e scatena la violenza. Che però non è mai la soluzione esatta; non è la soluzione proposta dal vangelo. La Conferenza dei religiosi di quel paese ha convocato le diverse superiore provinciali e insieme hanno organizzato marce silenziose con la presenza di tutte le religiose.

La conferenza dei Vescovi – sempre in radio a chiedere rispetto, rispetto, rispetto – consapevole dei ‘meriti’ delle religiose, soprattutto per quella continua dedizione – anche eroica in alcuni momenti più duri – negozia con il governo e con la società civile perché insieme si possano avere interventi efficaci e continuativi nel tempo (Fonte: radio vaticana 12.03.2015). L’USMI esprime la propria solidale partecipazione; invoca dal Signore della vita la ripresa del dialogo, la mutua comprensione e accoglienza, sino a giungere alla sincera collaborazione di tutte le forze per il bene di tutti. (B.M.)

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