Da 25 anni in Ruanda

Le date hanno un significato e danno un significato anche ai sogni… Sognava l’Africa padre Annibale Maria Di Francia o, meglio, sognava la presenza delle sue Figlie – le Suore del Divino Zelo – perché laggiù compissero opere di animazione vocazionale per le giovani, aprissero scuole di catechesi per ragazzi e adulti e altre opere di formazione umano-cristiana, sino alla possibile apertura di una comunità per le giovani con vocazione per la vita consacrata.

“Nell’anno del Signore 1990 – scrivono le suore nella loro storia – a distanza di 70 anni dal giorno in cui Padre Annibale esprimeva il desiderio di vedere partire le sue Figlie per evangelizzare i popoli, e per prima l’Africa, il profetico ‘sogno’ si avvera. Con grande speranza e gioia dello spirito, il 2 gennaio alle ore 20,00 dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma, con volo 463 della Compagnia aerea Sabena, partono per il Rwanda Sr. M. Consolata Ceraldi, Sr M. Laura Adorante e Sr. M. Narcisa Dag-um, accompagnate dalla Madre M. Cuoreina Raffa, Superiora Generale, e dalla Consigliera Madre M. Ambrosina Misuraca”. Sono nomi, sono persone, prime realizzatrici di un sogno antico.

Da allora le opere cui è stato dato inizio sono numerose: scuola di cucito, ricamo, maglieria; poi il lavoro viene meglio identificato: cammino vocazionale e formativo per diverse giovani, scuola di catechesi in preparazione ai sacramenti. In anni successivi dovranno subire anche tutti i disagi di una guerra che le obbliga a lasciare momentaneamente la missione. Ma non demordono. L’ideale è più forte delle difficoltà e ora possono raccontare di “Figlie del Divino Zelo ruandesi che, dopo la formazione in Italia, tornano per servire il loro popolo”. Anzi, dal 2007 laggiù hanno aperto la sede del Noviziato. Il lungo e laborioso cammino delle Figlie del Divino Zelo in questa bellissima terra, chiamata ‘delle mille colline le “riempie di meraviglia perché, pur tra tante difficoltà e sofferenze”, il Signore le “ha accompagnate, custodite e fatte crescere”.

L’USMI partecipa a tutta la loro intensa e comprensibile gioia e porge i migliori auguri per il prossimo avvenire: ad meliora semper! (B.M.)

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