Le Missionarie della Consolata
“Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo Amore”. E’ quanto esprimono le suore Missionarie della Consolata nel dare inizio alle celebrazioni del loro anno giubilare. Esattamente 100 anni or sono – nel 1910 – il Beato Giuseppe Allamano a Torino poneva nella terra il seme di quell’albero che avrebbe esteso i suoi rami e dato i suoi frutti in quattro Continenti del globo. Scrivono: “Il Magnificat è il canto gioioso di chi percepisce Dio nella storia e ne intravede il suo agire misterioso, nascosto e possente, soprattutto nella vita dei poveri, dei piccoli… Noi leggiamo la nostra Storia come storia d’Amore! Cent’anni scorrono davanti a noi, testimoni della fedeltà di Dio, ricchi dell’apporto che ogni Missionaria della Consolata ha donato, nell’offerta di se stessa, per incarnare, custodire ed arricchire quel deposito prezioso, il Carisma, che come seme di fuoco, è stato posto nel cuore di ciascuna. È dono di vita, vissuto fino al martirio cruento (e il martirio di Sr. Leonella Sgorbati è stato per tutte noi un richiamo fortissimo!) e nel martirio quotidiano dell’amore feriale, quello col grembiule, nascosto e umile, ma efficace…”.
Per loro è un “Centenario tempo di Grazia”: e intendono lasciarsi purificare dal Signore amante e perciò misericordioso. Per questo pregano: “Crea in me o Dio un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo” (Sl 50). Sanno che la purificazione è la condizione del loroo essere umani: camminanti nel tempo…
Non intendono arrestarsi, perciò assicurano: “Con Maria Consolata continuiamo il cammino”. E spiegano: “In Gesù Dio si fa Cammino e Viandante. Sulle strade del mondo incrocia i nostri passi e ci invita a camminare, a non fermarci…, non importa l’età, le tappe…”.
Ancora: “Chiamate per nome ci affidiamo a questa Famiglia”. Nell’anno giubilare, vogliamo vivere il valore carismatico dello Spirito di Famiglia. Il termine “famiglia”…. L’Istituto è una famiglia perché i vincoli che legano i membri non si esauriscono puramente in rapporti di “lavoro”, ma si fondano nella condivisione di un unico Carisma, ed in ultima analisi nell’essere Uno in Cristo. Questo conferisce una qualità particolare ai rapporti fra i membri, che vivono un senso d’appartenenza carismatica… Basato su questo concetto di Famiglia il Consiglio Generale auspica per l’Istituto una crescita nel vivere lo spirito di Famiglia, come valore carismatico”.