Adoratrici del Santissimo Sacramento fanno memoria del centenario della morte del loro Fondatore

 

Domenica 5 febbraio il vescovo Dante Lafranconi ha aperto solennemente l’anno centenario con la celebrazione eucaristica.

Nell’occasione è stata accesa una lampada, che madre Camilla Zani, loro superiora generale ha consegnato al Vescovo, segno di una fiamma di carità che arde nella Chiesa come eredità di p. Francesco Spinelli. La lampada è poi stata posta nel sacello del Beato, dove arderà per tutto l’anno.

Scrive , tra l’altro, la loro madre generale:

Con questa celebrazione eucaristica, diamo apertura ufficiale  all’Anno Centenario della sua nascita al cielo (1913-2013), con il desiderio di rendere grazie a Dio per il dono della santità del beato Francesco, luminosa testimonianza evangelica che ha fatto dell’Eucaristia la sua ragione di vita. Ripetutamente diceva alle sue Suore di adorare con l’amore più ardente Gesù Eucaristia e da questa sorgente attingere la carità per i più poveri tra i fratelli. Questo prossimo anno vedrà alcune iniziative per ravvivare in noi il senso del nostro “fare memoria” della vicenda e della spiritualità del nostro Fondatore, nonché per camminare più speditamente sui suoi passi di santità.  “La memoria [del passato, infatti] diventa capace di suscitare [un] nuovo futuro” (Memoria e riconciliazione, n. 4.1).

E’ in questa prospettiva che desideriamo “fare memoria”,   non semplicemente per riportare alla mente una persona o un evento del passato, ma per tener viva nel cuore la nostra Origine e il nostro Fine, per vivere l’oggi, con sapienza e amore e guardare al nostro futuro nell’orizzonte della Speranza.

Il beato Francesco ha saputo dire Sì a Dio, sempre, e soprattutto nelle prove della vita. Per usare un’immagine del teologo Balthasar, “egli è stato un campo arato, nel quale la Parola e la Volontà di Dio”, hanno portato frutto di santità per l’edificazione della Chiesa.

         Pertanto l’Anno Centenario è un’occasione per celebrare la Sorgente della santità, la Trinità divina, che, come ha operato in don Francesco, continua a far fluire la sua vita e la sua grazia nel cuore di ogni uomo, che si apre al dono di Dio”.

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