Religiose sul fronte della giustizia e della carità – Italia
Suor Maddalena Pirodda, delle Missionarie dell’Immacolata (Pime), ha accolto un’insolita coppia al Centro d’ascolto di Roma. Un bengalese, di nome Mohammod – che gestisce un negozio di alimentari – ha chiesto alla religiosa, impegnata a fianco degli immigrati e, in particolare, di quelli originari del Bangladesh, Paese dove ha vissuto per ventitré anni, di trovare all’amico italiano disoccupato e povero un’accoglienza stabile. Suor Maddalena parla la sua stessa lingua, si occupa della comunità bengalese cattolica presso la chiesa di San Vito e visita le famiglie musulmane. Così diventa il protagonista di questa storia di integrazione capovolta, gesto tipico di «un popolo generoso che sa condividere ciò che ha con chi è più povero», testimonia la missionaria rientrata in Italia nel ’95. Già allora a Roma, racconta sr Maddalena, «c’erano parecchi bengalesi: molti facevano i lavavetri o vendevano rose». Ma dal Giubileo in poi la loro presenza è lievitata, giungendo a fine 2006 a quota 10.625 residenti (le donne sono circa un quarto), secondo l’Osservatorio romano sulle migrazioni della Caritas diocesana. Quella bengalese risulta la quinta comunità straniera del Comune capitolino, più numerosa di egiziani e cinesi. Di religione islamica nella maggioranza dei casi – i cattolici sono circa 150, per lo più uomini -, si occupano soprattutto di attività commerciali.
La Comunità Rut di Caserta costituita dalle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, che si distingue soprattutto per l’accoglienza di donne che provengono dalla prostituzione, ha vissuto un momento di gioia molto intenso il giorno dell’Epifania (6 gennaio 2010): in quella giornata hanno celebrato il Battesimo di 7 bambini, figli di mamme ospiti della comunità.