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Anche le Serve di Maria Riparatrici sono in festa

lunedì, aprile 11th, 2011

Anche le Serve di Maria Riparatrici sono in festa. La cofondatrice dell’istituto Suor Maria Dolores Inglese è stata dichiarata ‘venerabile’ in quanto è stata riconosciuta l’eroicità delle sue virtù. Nata a Rovigo il 16 dicembre 1866, ancora giovane, aderisce all’Unione delle Figlie di Maria e s’iscrive al Terz’Ordine dei Servi di Maria. Nel 1895 è testimone del prodigioso movimento degli occhi nell’immagine dell’Addolorata, venerata nella chiesa rodigina di San Michele. Nel febbraio 1899, durante un’intensa meditazione, intuisce che la “riparazione mariana” è la concreta e possibile risposta per onorare la Vergine. Quest’idea la rende apostola intraprendente della Pia opera riparatrice con numerose iniziative cultuali ed editoriali. Nel 1911 entra fra le Serve di Maria di Adria (dal 1913 Serve di Maria Riparatrici), che assumono la riparazione come uno degli elementi costitutivi della loro spiritualità mariana e l’impegno di diffonderla tra i fedeli. Muore il 29 dicembre 1928 e subito si diffonde la notizia che è morta la «santa di via Bagni». Dal 19 aprile 1956 la salma della Serva di Dio riposa a Rovigo nella chiesa santuario «Beata Vergine Addolorata.

Le Suore Missionarie della Consolata gioiscono per il Decreto…

lunedì, aprile 11th, 2011

Le Suore Missionarie della Consolata gioiscono per il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Irene Stefani (al secolo: Mercedes), Religiosa professa del loro Istituto, nata ad Anfo (Italia) il 22 agosto 1891 e morta a Gikondi (Kenya) il 31 ottobre 1930. Suor Irene è stata chiamata a donare la vita in un’epoca di sofferenza per la gente del villaggio. Di fronte al rischio non si era tirata indietro; aveva compreso che le “opportunità” per vivere in pienezza la vita sono uniche. Una ‘pienezza’  - scrive ancora l’attuale Superiora generale m. Gabriella Bono – che significa, allo stile del Crocifisso, svuotamento di sé, mitezza, perdono, misericordia, consegna della propria vita agli altri per amore di Dio. E Irene non perse la sua opportunità! Lasciandosi contagiare dalla peste del morente che stringeva nelle sue braccia, abbracciava in qualche modo tutta l’Africa, quella di ieri e quella di oggi. Con le sue ferite e le sue speranze…  Sull’Africa, e su tanti luoghi del nostro pianeta, scorre il sangue delle guerre inutili e degli attentati omicidi, le malattie continuano a mietere vite innocenti, là dove la povertà non permette l’accesso alle cure, e, soprattutto, di raggiungere la desiderata dignità umana”.

Festa per le Suore della Carità di S. Giovanna Antida

lunedì, aprile 11th, 2011

Festa per le Suore della Carità di S. Giovanna Antida che possono gioire per una nuova beata del loro istituto Maria Angela Domenica Alfieri. Conosciuta come ‘l’Angelo di san Vittore’ perché in quel carcere ella consumò la sua vita, effettivamente vi prestò servizio per tanti anni, accompagnando i detenuti anche in situazioni particolarmente difficili,negli anni bui dell’occupazione nazista. Ella vi esercitava il suo servizio di conforto e speranza accanto ad ebrei arrestati e ai prigionieri. Per il suo eroismo – la disponibilità a tutti prestare aiiuto e tutti salvare – rischiò la fucilazione, dalla quale fu salvata per l’intervento dell’allora cardinale di Milano Ildefonso Schuster.

L’USMI partecipa alla gioia di questo Istituto e di quelli che – come esso – celebrano questi eventi. Essi sono una testimonianza pubblica della fedeltà di ciascuna Congregazione al proprio carisma.

Felicitazioni e auguri

mercoledì, aprile 6th, 2011

Felicitazioni e auguri

a m. Regina Cesarato, eletta al 1° scrutinio Superiora Generale del suo Istituto per un secondo mandato (2011-2017). L’USMI tutta le porge il più sincero e grato augurio e con le suore Pie Discepole del Divin Maestro ringrazia il Signore per questa conferma in un servizio competente, sapiente, sereno, nel quale ha già dato prova di lungimiranza, creatività, prudenza e coraggio. E ringrazia Lei per la sua presenza, per la sua parola come vice-presidente, sempre vigile e attenta, propositiva e discreta.

Roma, 5 aprile 2011

Un prezioso anniversario

martedì, marzo 29th, 2011

Il prossimo 19 maggio, le Suore Maestre di S. Dorotea, fondate dal Servo di Dio don Luca Passi ricorderanno il 170° anniversario del Breve di lode della Pia Opera di Santa Dorotea Inter praecipuas curas, concesso da Papa Gregorio XVI “ai diletti figli Luca e Marco de’ conti Passi”; in strana ma provvidenziale coincidenza in quello stesso giorno le suore di santa Dorotea arrivavano a Roma per aprirvi la prima comunità (19 maggio 1841). “Celebrare questo anniversario, caro ai cooperatori dell‘OSD e alle suore dell’Istituto smsd, significa riconfermare il valore della Pia Opera e la sua attualità e riconoscere e apprezzare il bene inestimabile e la funzione pastorale-formativa che essa ha svolto all’interno delle singole chiese in Italia e in altri Paesi, accompagnando fanciulle, adolescenti e giovani nel cammino di maturazione umana, spirituale e sociale”. Questa memoria vuole essere voce viva di richiamo al presente e di prospettiva al cammino futuro, in particolare per l’Associazione Cooperatori OSD.

Primo Messale Romano per l’Africa

martedì, marzo 29th, 2011

Le Conferenze Episcopali dell’Africa hanno affidato la realizzazione del Messale Romano per l’Africa alle Paulines Publications di Nairobi. La Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e l’ICEL (organismo che cura l’inglese della liturgia), hanno concesso l’autorizzazione grazie anche al prezioso lavoro fatto dalle Figlie di san Paolo con la Liturgia delle Ore nel 2009. Il Messale Romano in lingua inglese verrà pubblicato da otto case editrici nei diversi continenti. È la prima volta che l’edizione di questo Messale viene curata in Africa e per l’Africa. Avrà un suo Calendario con i Santi africani portando così la Chiesa di questo continente a un livello universale. Il Messale Romano è testimonianza della preghiera della comunità cristiana, un evento singolare che aiuta tutti a crescere nella liturgia e nel rinnovamento spirituale.

Festa della Riconoscenza mondiale

martedì, marzo 29th, 2011

“Coraggio, la luce brilla ancora”. E’ il messaggio che le Figlie di Maria Ausiliatrice presenti in Uruguay fanno a tutto il loro istituto. Infatti esse si stanno preparando alla Festa della Riconoscenza mondiale che celebrano nel 2011. Là giunsero le loro prime missionarie partite da Mornese. In questo tempo di celebrazioni anniversarie sperimentano una comunione profonda che “le unisce e le fa sentire una grande famiglia, aperta ai vasti orizzonti del mondo”. Sono coscienti che “la gratitudine è come un faro, una luce che si accende e illumina la vita. E’ l’atteggiamento fondamentale dei cristiani consapevoli di dover essere essi stessi grazie per il mondo”, come scrive la loro superiora generale m. Yvonne Reungouat. Intendono continuare ad essere luce attraverso il dinamismo del carisma; conservare l’audacia di andare verso nuove frontiere, annunciare in nuove realtà la gioia e la bellezza della vita cristiana. Il confuso e complesso mondo attuale “pone una domanda esistenziale alla quale – scrive la loro Madre in data 24 marzo 2011 – non possiamo rispondere con il silenzio o con un tacito annuncio. È maturo il tempo in cui essere comunità educanti profetiche, cioè fari che sprigionano luce, laboratori in cui si realizza il passaggio dalla collaborazione alla corresponsabilità, alla testimonianza di vita…. nella competenza professionale, nell’apertura al cambio culturale, nella chiarezza di identità vocazionale, nell’assunzione di una spiritualità che si affida alla verità della Parola e all’esperienza carismatica del Sistema preventivo”.

Capitolo Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro

lunedì, marzo 28th, 2011

Il 19 marzo c.a., 53 Pie Discepole del Divin Maestro, – la cui superiora generale, M. Regina Cesarato, è Vice-presidente dell’USMI nazionale – rappresentanti delle 31 Nazioni, nelle quali la loro Congregazione è presente, si sono riunite presso l’urna del Fondatore, il Beato Giacomo Alberione, per l’apertura dell’8° Capitolo Generale, “evento che comunica grazia alle nuove generazioni”. Il tema: Pane spezzato e condiviso per la vita del mondo con l’obiettivo generale di divenire discepole di Gesù Maestro nella corresponsabilità, nella comunione e nel servizio, è davvero molto impegnativo. In questo orizzonte intendono situare “le loro persone e le loro comunità nel contesto socio-ecclesiale del mondo globalizzato in cui viviamo” e “sentirsene responsabili”. Non con un sentimento romantico, generico che poi nella realtà lascia indifferenti, chiusi e inamovibili nei propri ritmi e nelle proprie strutture, ma con un sentimento che diventa dinamismo, azione concreta, donazione incondizionata di se stesse alla missione ricevuta da Dio. Dovranno pertanto fare sintesi tra la creatività, l’apertura ai segni dei tempi e la fedeltà alle radici carismatiche. A questo riguardo – è stato loro detto nella celebrazione introduttiva – non dovranno rinunciare mai, neppure minimamente, a nessuna delle tre dimensioni del loro prezioso servizio apostolico: eucaristico, liturgico, sacerdotale. Cambieranno i modi, certamente, ma la sostanza deve essere sempre mantenuta. Tutto questo non è possibile se non nella fede.

Svelare la bellezza

mercoledì, marzo 16th, 2011

Il 19 febbraio scorso la Congregazione delle Suore Passioniste di S. Paolo della Croce ha celebrato con gioia la chiusura del processo diocesano per la beatificazione della Fondatrice Serva di Dio Maria Maddalena Frescobaldi Capponi. Il 17 marzo è di nuovo in festa per diversi motivi. In primo luogo il 17 marzo ricorre la data di fondazione della Congregazione avvenuta nel 1815, frutto, come afferma Maria Maddalena stessa, dell’amore scaturito dalla Passione di Gesù e dal dolore di Maria Desolata.  In secondo luogo lo stesso giorno a Casa Madre, situata sulla collina di Castel di Signa, verrà benedetta una statua scolpita in suo onore.

L’artista Vighen Avetis, di origine armena e residente a Firenze, ha saputo interpretare magnificamente lo spirito di Maria Maddalena Frescobaldi Capponi. Nella presentazione del bozzetto l’artista così si esprimeva:

La figura di Maria Maddalena Frescobaldi Capponi colpisce per la tipologia

delle persone che lei ha deciso di aiutare condizionata anche dalla sofferenza

per la scomparsa delle tre figlie e dall’esilio.

Sarà stato il suo nome di battesimo che le ha fatto pensare a quelle donne

che Cristo ha inteso riabilitare o sarà stato il fatto di voler annullare le

differenze fra la sua privilegiata condizione sociale ed una condizione di

cui, all’epoca, si preferiva ignorare l’esistenza.

Di fatto si è rivolta alle persone più rifiutate e abbandonate.

Certamente l’accettazione della volontà di Dio, la compassione solidale e misericordiosa per la sofferenza umana, soprattutto quella causata dall’ingiustizia e dal sopruso, hanno favorito in lei sentimenti di squisita umanità. La scomparsa delle tre figlie teneramente amate ha generato in lei sentimenti intensi di una rinnovata maternità che essa ha profuso sulle giovani donne  cadute nel giro della prostituzione e animate dal desiderio di cambiare vita.

La cerimonia del giorno 17 si svolge all’insegna di uno slogan significativo: svelare la bellezza. Maria Maddalena era una persona che amava il vero e il bello, tuttavia essa era innamorata di una bellezza senza tramonto, di una bellezza che secondo la logica del nostro tempo sembra una contraddizione. Scriveva: la passione del Crocifisso Signore e il dolore di Maria la madre desolata sono la bellezza, la forza ed il vigore dell’Istituto delle Suore Passioniste. Parlava così perché essa, in prima persona, aveva sperimentato la forza della croce, la bellezza di un Dio umanato e amante della vita e dell’umanità da lui redenta a prezzo del suo sangue.

Dio ci vuole nella sua bellezza. Dio ci vuole nella sua santità. Dio ci vuole amanti della vita come Lui.

Il messaggio che scaturisce dall’opera di Vighen Avetis richiama questa bellezza. Egli la rappresenta in un gesto di grande tenerezza e di grande nobiltà. È seduta e guarda verso la porta di ingresso. La mano sinistra ha in mano un cuore, – è sempre l’artista che interpreta – segno della passione con la quale portava avanti  la sua missione, tanto da farla diventare il simbolo della comunità da lei fondata.

Lo sguardo è nobile, sereno, consapevole ed è rivolto verso la porta d’ingresso pronto ad accogliere coloro che hanno bisogno di aiuto.

La mano destra, invece abbraccia con tenerezza una giovane donna gettata ai suoi piedi che cerca di celare il volto con il braccio destro. La mano di Maria Maddalena protegge, difende e guarisce quel dolore che urla la fame di una vita piena di senso e di dignità. Maria Maddalena indossa gli abiti tipici del suo tempo. La giovane donna, prostrata ai suoi piedi, indossa invece abiti moderni. Ancora il commento dell’artista: Il tempo non esiste. Il messaggio è eterno.

Concordiamo con questa affermazione. Il messaggio di Maria Maddalena, proprio perché scaturisce dal Vangelo è attuale sempre, in tutti i tempi e in tutti i luoghi. È soprattutto bello perché è il riflesso dell’agire dell’uomo-Dio che nella sua vita terrena privilegiò i poveri, i piccoli, le donne messe al margine della società del suo tempo e di tutti i tempi.  È bello perché parla di femminilità, di maternità, di vita riscattata e rinnovata, parla di santità a donne considerate dalla società le ultime, semplici oggetti da usare e gettare.

Il 17 marzo la nostra Italia celebra l’anniversario della sua unità. È auspicabile che la nostra nazione, travagliata da episodi disumani nei confronti della donna, possa riscoprire, anche sull’esempio di Maria Maddalena, la sua capacità di umanità vera.

La bellezza che la Fondatrice delle Suore Passioniste, laica, sposa e madre, ci propone consiste nell’attenzione vera e autentica alle urgenze delle persone che ci vivono accanto. Essa fu attenta ai bisogni della sua gente, della sua città ed ebbe il coraggio di superare le barriere, dovute al suo rango, per chinarsi misericordiosa e materna sulle ferite delle sue giovani e proporre loro vertici di grande umanizzazione. Chi avrebbe il coraggio di proporre la santità ad una giovane donna segnata dalla vita di strada? Solo chi, come Gesù percorre la via della bellezza evangelica che è umiltà, servizio e amore.

 Suore Passioniste

Riconoscimento per particolari meriti a sr Eugenia Bonetti

lunedì, marzo 14th, 2011

L’Università della pace “Giorgio La Pira”, – con sede nella città di Cuneo – nel suo riconoscimento annuale per particolari meriti, quest’anno ha riconosciuto in sr Eugenia Bonetti, Misssionaria della Consolata, responsabile dell’ufficio Tratta di donne e minori dell’USMI nazionale, la persona meritevole di tale riconoscimento. Glielo hanno consegnato il 3 marzo c.a. dando questa motivazione: “è insorta contro il dilagare delle nefaste operazioni della mafia afro-albanese-italiana, promuovendo un drappello di Religiose volontarie per l’avvicinamento, la liberazione e la redenzione delle “ragazze di strada”. Con i carismi, l’audacia e le determinazione di Giovanna d’Arco ha avviato e produce la riabilitazione di Creature di Dio ridotte a oggetti rapiti o comprati, venduti, calpestati, mutilati. La storia della restituzione della donna profanata alla dignità umana si arricchisce ormai di pagine eroiche e commoventi di mille ‘rinascite’. E’ una storia di Giustizia, Libertà, Amore!”.

Nella motivazione è anche scritto:

“L’Università internazionale della pace “Giorgio La Pira” ringrazia suor Eugenia con le auguste parole di Benedetto XVI che ha elogiato la Fondatrice e le religiose della prima Rete di operatrici volontarie che “si dedicano alle vittime del terribile crimine”.

Da a Cuneo, Città della Libertà, il 3 marzo 2011.

La somma di € 7.000 (settemila) – il numero sette familiare alla Chiesa – è scritto nella lettera di consegna – porta un numero legato ai sette sacramenti, alle sette opere di misericordia – che le è stata consegnata in quella occasione ella la ha inviata in Nigeria perché a Lagos, in questi giorni, un gruppo di donne presenti in una casa di accoglienza, stanno per essere sfrattate in quanto impossibilitate a pagare l’affitto.-