BEATIFICAZIONE DELLA VENERABILE TERESA MANGANIELLO
lunedì, maggio 24th, 2010
A s. Giovanni in Laterano, Roma, domenica 16 maggio 2010 si è celebrata la giornata dal tema: “Una tenda per l’incontro”. E’ stata la nona edizione della Festa dei Popoli, con iniziative interessanti e simpatiche – anche grazie alla partecipazione di 27 gruppi etnici – promossa dalla Caritas diocesana di Roma e dall’Ufficio diocesano per la pastorale della migrazione insieme ai Missionari scalabriniani, alla Famiglia Scalabriniana tra cui le suore scalabriniane, in collaborazione con Acli provinciali, Comune, Provincia e Regione Lazio. “La Festa dei Popoli – afferma il responsabile dell’evento, padre Gaetano Saracino, parroco scalabriniano del Santissimo Redentore a Val Melaina, dove la Festa è nata nel 1992 – è un indicatore di direzione, per raccontare alle comunità alle quali si rivolge qual è la strada da seguire affinché la convivenza possa essere pacifica“. Nel pomeriggio al termine della Messa, presieduta dal card. Vallini, è stato possibile degustare i piatti tipici di ciascun paese, prodotti da 18 cucine e assistere dalle ore 15 a rassegne folcloristiche, laboratori e workshop eseguiti in piazza da artisti e animatori nei vari gazebo e stand. “La società interculturale si costruisce giorno per giorno – sottolinea il direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci – sperimentando l’incontro con l’altro, il diverso”. La Festa dei Popoli, che vede coinvolte 42 etnie è “una festa corale – sottolinea don Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni – che mette insieme tutte quelle realtà, enti e associazioni che quotidianamente vivono accanto agli stranieri”. Alla realizzazione della giornata collaboreranno tra gli altri, Città dei ragazzi, Comunità di Sant’Egidio, Centro Astalli, Comboniani e tanti altri ancora, coinvolti nell’organizzazione insieme alle comunità etniche, all’insegna della condivisione della fede in un’unica liturgia dalle tante lingue e segni.
Nel mese di aprile, sono stati resi noti i risultati del 39° Concorso Internazionale di Lettere. Il tema del concorso 2010 è stato: “Scrivi una lettera a qualcuno per dirgli perché è importante parlare dell’AIDS e per proteggersi da essa”. Il tema è stato determinante per Geovana Fernandes Grunauer, alunna dell’8° anno dell’Istituto Maria Auxiliadora (IMA) delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Natal (Brasile), che ha conquistato il 1° posto nella fase statale. Il concorso è promosso dall’Unione Postale Universale (UPU) ed ha come obiettivo quello di sviluppare, abilitare e migliorare la comunicazione attraverso la scrittura. Come prima vincitrice, Geovana riceverà un certificato e un notebook. «Siamo orgogliose – scrivono le insegnanti dell’IMA – di poter presentare il suo lavoro anche alla prossima tappa del concorso, la fase nazionale che si realizzerà a Brasilia».
Il testo che ha dato la possibilità di vincere è stato scritto seguendo la struttura del genere epistolare, ed è stato valutato a partire dai seguenti criteri: coerenza con il tema proposto, originalità, creatività, vocabolario, compatibilità con la sua età, grado di maturità mostrati dall’alunna.
Comunicano le FMA dal Brasile: «Ci scrive Geovana: “Sono stata molto felice quando ho ricevuto, dalla mia insegnante di lingua portoghese, la notizia che avevo vinto il Concorso. Non pensavo di conquistare il primo posto. È stata una sorpresa. Devo dire che ho lavorato molto al testo. Sono stata molte ore nella biblioteca, scrivendo e riscrivendo la mia produzione, consultandomi con la mia professoressa Marlene, a cui va il mio grazie. Sono molto contenta. E lo sono anche i miei familiari, i miei amici, e sono orgogliosa di rappresentare il mio Stato, Rio Grande do Norte, nella fase Nazionale”».
Le suore Orsoline di Somasca con tutta la Chiesa celebrano il 5 maggio la festa della loro Fondatrice, la beata Caterina Cittadini. Donna saggia, donna ‘spirituale’, donna matura anche in forza della propria intensa sofferenza vissuta nell’infanzia per la morte prematura della mamma e la scomparsa del padre, ha saputo scegliere un ‘servizio’ che è tutto un “farsi carico”, un “prendersi cura” dei e delle giovani. Questo ‘servizio’ condiviso prima con la sorella Giuditta e poi con altre giovani si è prolungato nel tempo e nei luoghi e ora viene offerto in Belgio, Bolivia, Brasile, Filippine, India, Svizzera dove sono presenti e attive nell’offrire opportunità di maturazione umana e spirituale.
La sua beatificazione è avvenuta il 29 aprile 2001. L’allora pontefice Giovanni Paolo II ha indicato Caterina come modello di santità feriale, come esempio luminoso di vera maternità in Cristo e di dedizione incondizionata per le giovani generazioni.
L’Associazione Pro Bambini di Kabul – Onlus il 17 aprile 2010 ha provveduto alla elezione del Nuovo Consiglio Direttivo 2010-2013:
Presidente: Don Wladimiro Bogoni (dei Servi della Carità – Guanelliani)
Vice- Presidente: Suor Lillian Raphael (delle Domenicane di Santa Caterina)
Segretaria: Suor Ines Palamin (delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore)
Economa: Suor Chiara Tagliabue (della Carità dell’Immacolata Concez. d’ Ivrea)
Consigliera: Suor M. Angela Bottazzi (di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo)
Consigliere: Don Domenico Crucitti (dell’ Opera don Orione – Orionini)
Consigliere: P. Giovanni Guarino (dei Rogazionisti del Cuore di Gesù)
Cooptata dal Consiglio: Suor Augusta Keller (delle Marcelline)
Un augurio di buon lavoro a sostegno della comunità intercongregazionale che opera a Kabul, alla quale è indirizzato il seguente messaggio:
Carissime Sorelle Razia, Jamila, Michela e Annie Joseph,
scrivo questo messaggio proprio alla vigilia della mia scadenza come Presidente della Associazione “Pro Bambini di Kabul”, perché domani, 17 aprile 2010 alle ore 10 di Roma, ci sarà la nostra Assemblea elettiva che dovrà scegliere per i prossimi tre anni i nuovi Consiglieri del Direttivo (7 membri) e tra di loro si distribuiranno le cariche di Presidente, vice-presidente, Segretario ed Economo della PBK.
Io vi ringrazio, quindi, sentitamente ed enormemente perché ho sempre apprezzato il vostro lavoro, il vostro servizio e il vostro impegno sia a livello umano sia a livello spirituale e religioso come testimonianza profetica e silenziosa in una terra, come l’Afghanistan, che é sfida per tutti noi che vogliamo portare anche lì l’annunzio del Vangelo della Carità.
Il nuovo Presidente PBK, che domani eleggeremo, sono sicuro che lavorerà ancor meglio di me per il buono e positivo esito del nostro amato Progetto PBK e certamente vi incoraggerà e ancor di più vi supporterà con tutti i mezzi (spirituali e professionali) perché siete principalmente voi, e direi esclusivamente voi, la immagine vera e concreta di tutta la nostra Associazione in Kabul.
GRAZIE, SORELLE CARISSIME… SEMPRE AVANTI… NON SCORAGGIATEVI…
E RICORDIAMOCI SEMPRE CHE LA SOFFERENZA E LE DIFFICOLTA’ NON SOLAMENTE SONO PARTE INTEGRANTE DELLA CROCE MA SONO PURE L’AUTENTICA PROVA CHE TUTTO QUANTO FACCIAMO E’ VERAMENTE OPERA DI DIO.
Un GRANDE abbraccio…. preghiamo reciprocamente gli uni per gli altri… e tutti insieme preghiamo il Buon Dio perché voglia continuare a benedirci e i nostri Santi Fondatori e le nostre Sante Fondatrici anche loro dal Cielo continuino ad aiutarci.
Ciao.
P. Giovanni Guarino.
Presidente PBK (nell’ultimo giorno)
Ed ecco un pro-memoria sulla nascita dell’Associazione di P. Guarino:
Carissimi Soci Fondatori e Ordinari,
sono le ore 21,00 (orario di Roma) del 7 aprile 2010 e non vorrei che passasse questa giornata senza “fare memoria” di un anniversario che ci vede ancora tutti noi impegnati in un “santo Progetto” come quello di essere Soci dell’Associazione “Pro Bambini di Kabul-Onlus”.
Fu appunto il 7 aprile del 2004, avanti alla Dr.ssa Maria Chiara Bruno, Notaio in Roma con Studio al Lungotevere Sanzio n.9, che avvenne l’ ATTO COSTITUTIVO, come anche la stesura dello Statuto e la nomina del primo Consiglio Direttivo della Associazione PBK-Onlus e che é registrato nel Repertorio n. 9872 – Raccolta 3421 de Registri Ufficiali della signora Notaio.
In quel giorno (7 aprile 2004) sono comparsi i 14 rappresentanti legali o procuratori generali o speciali delle 14 Istituzioni femminili e maschili che vollero fondare e far parte della Associazione e cioè:
Don Giulio Noseda (Provincia Italiana Della Congregazione dei servi della Carità – Opera Don Guanella)
Suor Giuseppa Germania (Istituto delle Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato)
Suor Elsa Ciccinato (Istituto Internazionale delle Suore di Santa Marcellina)
Suor Irma De Oto (Congregazione delle Suore Domenicane di S. Caterina da Siena)
Suor Maria Teresa Arbide (Collegio Missionario Femminile di S. Francesco d’Assisi)
Don Bruno Fraulin (Provincia Religiosa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo dell’Opera di Don Orione, della Congregazione della Piccola Opera della Provvidenza)
Don Lorenzo Sibona (Casa Generalizia della Pia Società Torinese di S. Giuseppe)
Padre Fortunato Siciliano (Congregazione dei Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù)
Don Fernandez Fermin (Istituto Religioso Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione)
Suor Poletti Maria (Congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore)
Suor Tagliabue Vittoria (Congregazione delle Suore della Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea)
Fr. Poggi Natalino (Curia Generalizia Della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione)
Padre Grieco Michele (Fondazione San Girolamo Emiliani della Provincia Romana dei Chierici Regolari Somaschi)
Suor Naiz Caberlon (Suore Scolastiche di Nostra Signora – School Sisters of Notre Dame).
Il primo Consiglio Direttivo nominato in sede costitutiva, era composto da sette membri:
Don Giancarlo Pravettoni, Presidente
Suor Anna Maria Stangherlin (Suor Celina Stangherlin), Vice Presidente e Segretario
Suor Maria Teresa Arbide
Suor Vittoria Tagliabue (Suor Chiara Tagliabue)
Suor Elsa Ciccinato
Padre Da Silva José Jonas
Don Crucitti Domenico
La sede legale dell’Associazione era, all’epoca, in Roma, Via Zanardelli n.32, presso la sede dell’USMI.
Riporto e trascrivo testualmente l’ articolo n.5 dello Statuto Sociale:
L’Associazione é apartitica ed aconfessionale; essa non ammette discriminazioni etniche, di sesso, lingua, religione ed ideologia politica e non persegue alcun fine di lucro.
A questo punto che cosa aggiungere di mio se non ringraziare il Signore che ispirò Giovanni Paolo II a gridare forte al mondo “Salvate i Bambini di Kabul”, ed essere riconoscente a Don Giancarlo Pravettoni che raccolse quel grido ed insieme a tutte le nostre Istituzioni lo fece diventare Progetto PBK; una realtà, questa, che dura già da 6 anni e che semplicemente vuole essere testimonianza della presenza profetica della vita religiosa intercongregazionale anche in una terra, come l’Afghanistan, che é chiamata a diventare un angolo del Regno di Dio.
Buon anniversario, allora alla nostra Associazione PBK e….. auguri sinceri e cordiali a tutti voi, carissimi Soci… e grazie infinite per il lavoro, la preghiera, il tempo, le donazioni (dei benefattori e specialmente di Caritas Italiana), e le sofferenze che offrite, anche nel silenzio e nel nascondimento, per la buona riuscita e lo sviluppo di questa santa opera di amore e di servizio umile per i più piccoli e più poveri di Kabul.
Il Signore voglia continuare a benedire i nostri propositi e i nostri progetti.
P. Giovanni Guarino.
Presidente PBK
L’11 aprile: per le Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret è stato il giorno della festa perché Giorno Anniversario della fondazione della loro Congregazione. Lo hanno fatto nella preghiera e con riconoscenza, per i 211 anni d’esistenza – 11 aprile 1799/11 aprile 2010 – in comunione con tutte le suore presenti nei 4 continenti, gli Amici di Giovanna-Antida e tutti quelli e quelle con i quali collaboriamo nella vita quotidiana. Scrivono:
“Affidiamo in modo particolare alla nostra fondatrice il
Capitolo generale del mese di giugno, le comunità che, in questo momento, vivono in società segnate da tensioni, da attentati, da privazione di libertà… e in modo speciale il Sudan, in questo tempo d’elezione … il Pakistan in cui ogni giorno ci sono nuovi massacri… il Laos, il Vietnam, dove i cristiani spesso sorvegliati, debbono fare prova di prudenza … l’Egitto dove ci sono ancora tensioni. … Affidiamo anche a santa Giovanna Antida che invitava le sue suore ad essere “ figlie della Chiesa “, la vita delle comunità cristiane ed il ministero del Papa in questo periodo particolarmente doloroso. Mentre affermiamo con forza la nostra sofferenza e la nostra solidarietà con tutti quelli che sono stati vittime di abusi e di violazioni dei diritti della persona in parecchi paesi del mondo, ci associamo a tutti quelli che manifestano al Papa il loro sostegno e la loro riprovazione davanti a propositi ingiusti e preghiamo per lui. Madre Maria Luisa Colombo, superiora generale, inviando al Papa gli auguri di Pasqua, a nome di tutte, ha tenuto ad esprimergli il nostro appoggio e la nostra fiducia.
Preghiamo anche per
tutti i preti, per quelli che hanno commesso atti inaccettabili, soprattutto quando feriscono per sempre persone più giovani e fragili che vivono oggi le conseguenze del loro comportamento, nella sofferenza e l’umiliazione. Preghiamo anche per la grande maggioranza dei preti che vivono con generosità e dinamismo missionario il dono della loro vocazione al servizio del popolo di Dio.
Le suore Terziarie Francescane Elisabettine, celebrano il 27 aprile di ogni anno la festa della loro Fondatrice la beata Elisabetta Vendramini. Quest’anno però ne fanno memoria in modo particolare perché ricorre il 150 anniversario della sua morte. Lo hanno fatto a Padova, sede della loro origine e della loro attuale casa generalizia con una celebrazione eucaristica significativa e molto partecipata; ma con la stessa vivacità e intensità ne fanno memoria in tutte le comunità dei vari Paesi in cui sono presenti: in terra d’Africa, dell’America Latina e del Medio Oriente. Oggi, come nelle fresche origini del 1828, sono “sorelle disponibili ad intervenire là dove la sofferenza è più acuta, a promuovere e ridare dignità alla persona umiliata dalla povertà e dall’ingiustizia, perché sperimenti concretamente Dio come Padre buono che ha cura delle sue creature e l’immagine di ‘figlio’ risplenda in essa nella sua originalità”.
Le suore Figlie della Carità Canossiane ricordano nel 2010 il 150° anniversario della prima partenza per le missioni. Sono infatti un Istituto dalla forte valenza missionaria ad gentes, presente attualmente in 32 nazioni estere. Gli ideali che ancora oggi le spingono si possono riassumere negli obiettivi anche espressi nel logo che ricorda questo 150 anniversario: una fiamma che avvolge la loro santa Fondatrice Maddalena di Canossa, ma che intende avvolgere tutte. Celebrano questo giubileo con interessanti iniziative: animazione nelle comunità, soprattutto con la parola e la testimonianza di sorelle che hanno vissuto l’esperienza missionaria in altri Paesi e il coinvolgimento dei laici. Ancora oggi, ovunque esse siano, intendono vivere gli ideali lasciati loro dalla Fondatrice. Esse affermano:
Noi, Figlie della Carità Canossiane abbiamo ricevuto un Dono da Dio:
1. Penetrare il cuore di Dio nella più eloquente espressione: Cristo crocifisso.
Questo prezioso dono ci consente di:
2. Esprimere l’amore senza misura attraverso l’annuncio del Vangelo e la promozione e la cura dei più bisognosi;
3. Accompagnare gli altri a capire, esprimere e condividere lo stesso Amore.
La superiora generale delle Suore di S. Giuseppe Cuneo m. Gemma Gondolo e sr Gemma Dalmasso hanno voluto celebrare la Pasqua in un contesto di particolare valenza etnica e sociale. Sono state infatti nel Congo e nella vivacità dei colori e disegni del vestire delle mamme hanno letto energie e potenzialità. “L’accostamento dei colori, per noi quasi violento – hanno scritto – ci parla della forza latente che ogni giorno devono mettere in atto per fare fronte a situazioni difficili, al limite dei nostri criteri di sopportazione. La creatività e la fantasia della confezione dice a noi quanta cura dedicano per salvaguardare la loro dignità. Le mamme – scrivono ancora – sono il terreno solido su cui si sta costruendo la società congolese!”. La realtà sociale, però, si presenta in un quadro abbastanza oscuro. Le suore laggiù continuano a dare la loro testimonianza gioiosa di servizio; sono come il lievito della vita nella pasta della sofferenza: il vangelo vissuto da tanti testimoni coraggiosi non può lasciar spegnere la speranza di una vita diversa.
Le suore Apostole della vita interiore ricordano nel 2010 i 20 anni di Fondazione. Lo faranno nei giorni 18-20 giugno c.a. con iniziative che parlano di preghiera, di relazioni dai contenuti molto validi e molto pertinenti con il carisma del loro Istituto. La comunità delle Apostole della Vita Interiore – è scritto nel loro sito – nasce a Roma il 12 aprile 1990 da Padre Salvatore Scorza.
La loro spiritualità è sacerdotale in quanto nasce dalla contemplazione di Cristo Sacerdote e della sua azione mediatrice alla quale le Apostole aderiscono e collaborano in virtù della consacrazione battesimale e dell’emissione dei voti di povertà, castità e obbedienza.
Desiderano, infatti, amare Cristo e quello che a Lui sta più a cuore, cioè la sua missione salvifica, e soprattutto privilegiano il modo con cui Egli l’ha realizzata durante i suoi anni di vita apostolica in Palestina, attraverso la predicazione e l’incontro personale. Uno degli episodi evangelici ispiratori della Comunità è il colloquio di Gesù con la donna Samaritana al pozzo di Giacobbe. Grazie a questo incontro la donna riconosce in Gesù il Messia e diventa a sua volta missionaria tra i suoi concittadini invitandoli a conoscere il Signore.
Il fine istituzionale è quello di attendere alla formazione umana e spirituale delle persone. Pertanto offrono a tempo pieno un servizio di direzione spirituale e di evangelizzazione laddove trovano persone disponibili a riceverlo. Svolgono la loro missione nelle cappellanie di università pubbliche e private sia in Italia che negli Stati Uniti; predicano esercizi spirituali, offrono missioni parrocchiali, guidano ritiri, danno conferenze di approfondimento su fede e morale, aiutano i giovani nel discernimento vocazionale e nella preparazione al Matrimonio. Per poter svolgere tale ministero si formano attraverso un’intensa vita di preghiera quotidiana, con una forte vita comunitaria, con gli studi filosofici e teologici in una università pontificia e con la Il carisma e la regola di vita delle Apostole è stata approvata dalla Diocesi di Roma nel 1996.