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Verso nuovi orizzonti

giovedì, giugno 5th, 2014

Dal 16 al 29 maggio 2014 il nostro Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto ha celebrato il XXI Capitolo generale.
L’evento è stato preceduto da tre giorni di preparazione che abbiamo vissuto ad Assisi.
Nell’Eucaristia, celebrata presso la tomba del Serafico Padre san Francesco la mattina del 13 maggio, le 37 Sorelle capitolari, provenienti dai tre Continenti in cui siamo presenti -Africa, America Latina ed Europa -, radunate per pregare ed implorare lo Spirito, hanno espresso pubblicamente l’impegno di cercare la volontà di Dio al di sopra degli interessi personali.

La mattina del 16 maggio a Santa Maria degli Angeli, in Porziuncola, S. Ecc. Mons. Domenico Sorrentino, ci ha invitato a perseverare nella preghiera durante i lavori capitolari e a nutrire in noi lo stesso invito della Madonna di fare sempre quello che Lui ci dirà. Nel pomeriggio, giunte a Roma, nella sede della Curia generale, si è aperto ufficialmente il nostro Capitolo con la celebrazione d’inizio e il saluto di Madre Carmen Cimarolli.

I giorni sono trascorsi in un clima d’intenso impegno e cordialità affettuosa; il susseguirsi delle relazioni ci ha permesso di scoprire la ricchezza nascosta in ogni Circoscrizione e la vita che fluisce ancora copiosa nel nostro amato Istituto.

I relatori invitati, nel rappresentare le diverse realtà in cui l’Istituto si confronta e vive, hanno approfondito il nostro sguardo e ampliato contenuti e comprensione del tema che ci ha convocato: “Il servizio di animazione nello sviluppo della nostra missione carismatica: approfondimento dell’obbedienza e dell’autorità al servizio della realizzazione della nostra identità”.

Siamo state invitate a riflettere sul nostro ‘essere segno profetico’ in questa società liquida, segnata dalla divisione, e a capire quanto abbiamo bisogno di trasformarci in donne che suscitano integrazione e generano comunione con la presenza più che con le  parole. Il testo ispiratore che ha accompagnato la nostra riflessione fin dall’inizio dei lavori pre-capitolari: «Io sono in mezzo a voi come Colui che serve» (Lc 22,27), è stato un riferimento costante nella discussione e nell’approfondimento assembleare.

Possiamo dire che con sforzo e serietà le Sorelle capitolari si sono impegnate per raggiungere l’obiettivo proposto: Guardare la realtà in cui viviamo attraverso gli occhi del Carisma e proporre nuovi orizzonti di futuro, ricreando il servizio dell’Autorità e l’Obbedienza per potenziare la nostra missione nella Chiesa come figlie di Madre Francesca Rubatto.

Abbiamo sentito l’urgente bisogno di far dialogare il carisma con il nostro tempo per riuscire ad incarnarlo con fedeltà creativa, nel desiderio di rinnovare la ricchezza del dono affidatoci dalla nostra Beata Madre Fondatrice. Alla fine del percorso capitolare, siamo riuscite ad individuare cinque orizzonti di futuro da raggiungere nel prossimo sessennio 2014 – 2020 che, compiuta l’elezione della Madre generale e del suo Consiglio, abbiamo sintetizzato con l’impegno di: “Obbedire al sogno di Dio per il mondo,nella ricerca della sua volontà”.

Grazie a tutti quelli che ci hanno accompagnato con la preghiera e che, ne siamo certe, continueranno a farlo affinché quanto lo Spirito ci ha affidato diventi vita e dia un frutto abbondante per il bene della Chiesa e dell’umanità.

Il giorno 28 maggio 2014 è stata rieletta Superiora generale: Madre Carmen Cimarolli. E il giorno 29 c.m. le consigliere generali: Suor Marilene Legramanti, Suor Mercedes Donato, Suor Angelica W/giorghis e suor Luisa Raggi.

Sr Mercedes Donato
Consigliera generale SCMR

Promessa di fedeltà

giovedì, maggio 29th, 2014

Le incontri facilmente per strada. Svelte. Un saio bianco con strisce bleu le veste dalla testa ai piedi e, ai piedi, sempre soltanto sandali. Per questo sono facilmente identificabili. Normalmente vanno da sole; pochissime volte in due. Sai che gestiscono ‘case’ i cui fruitori sono ‘i poveri fra i più poveri”. Sono le suore Missionarie della Carità.

Sabato 24 maggio 2014 – pomeriggio – 12 loro giovanissime suore hanno scelto il santuario mariano della Regina degli Apostoli – ora anche parrocchia – per dire il loro ‘SÌ’ per sempre al Signore, durante una commovente celebrazione eucaristica. Le hanno accompagnate le loro superiore, tante loro sorelle di Congregazione, parenti, amici. Non era fuori luogo ascoltare con un ritmo gradito le parole povertà, castità, obbedienza o il richiamo a seguire Cristo, casto, povero, obbediente, pronunciate dal card. Marco Oullet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, durante l’omelia o durante l’offerta personale di sé di ognuna di loro. E non è stato certamente fuori luogo – anzi molto significativo – il gesto compiuto per l’offertorio: ognuna processionalmente portava ben visibile una piccola ostia bianca che avrebbe deposto sull’altare, simbolo dell’offerta di sé. ‘Dopo’ di loro gli altri offerenti con l’acqua e il vino, i ceri accesi, i fiori.

Ritornate in comunità, ognuna, nella stessa sera, avrebbe avuto la destinazione: in quale Paese e in quale città sarebbe stata inviata per compiervi la missione specifica: sempre solo ‘servire i poveri tra i più poveri’ come la loro Fondatrice, la Beata madre Teresa di Calcutta. L’USMI augura loro una totale gioiosa fedeltà alla consegna di sé fatta in quel meraviglioso pomeriggio e a tutto l’Istituto di ritrovarsi con sempre nuovi membri: le povertà di oggi richiedono comprensione, servizio, dedizione di sé a tutta prova. (B.M.)

Gradualità e apertura

giovedì, maggio 22nd, 2014

Con un pomeriggio ricco di relazioni dall’intenso contenuto teologico, antropologico, pedagogico, storico, le Figlie di San Paolo hanno fatto memoria dei 50 anni della rivista Catechisti parrocchiali. L’attuale direttrice, sr Rosaria Attanasio, ha parlato del forte interesse posto dal loro Fondatore, il beato don Giacomo Alberione, per l’ambito della catechesi, tanto da aver voluto, nei primi anni ’50, la Casa del catechismo (Grottaferrata, RM) alla quale aveva fatto confluire alcune scrittrici e le studenti del corso di teologia di quegli anni. Nel 1952 in quella casa con una speciale sua visita egli annunciò la nascita di Via, Verità e Vita, rivista particolarmente impegnativa per la pastoralità dei contenuti e del metodo. Egli voleva “una cristologia totale attinta dalla Parola e dalla Eucaristia per una antropologia integrale” in uno specifico “modo di procedere: gradualità e apertura al reale”. Nessuna fantasia, nessuno spazio a personalismi perché ‘la fede è accoglienza di un evento che cambia la vita’ e Dio guarda con sguardo teneramente ossequiante soprattutto là dove la persona pensa di essere lontana da Lui. Non è mancato il dovuto accenno all’attuale carenza di antropologia teologica.

Il dibattito è servito alla chiarificazione di alcuni punti base, soprattutto circa l’integralità voluta dal beato Alberione nel suo accostare in Gesù il titolo di Maestro a quella definizione che Egli ha dato di sé: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

A conclusione dell’incontro è stato proiettato un video con la presenza e la parola di alcune Figlie di san Paolo che in questi oltre 50 anni hanno impegnato intelligenza, forze e cuore per la causa catechistica, non solo nell’ambito editoriale, ma anche nelle sedi dei centri catechistici delle diocesi italiane. (B.M.)

Dio non si stanca…

mercoledì, maggio 21st, 2014

E ha sempre i suoi ‘santi’, perché la santità è, semplicemente, risposta all’amore di Dio, che ti chiama, ti segue, ti accompagna, esige. Uno di questi personaggi, dei quali è stata dichiarata ufficialmente la venerabilità e al quale è stato recentemente attribuito un miracolo, – è don Luigi Caburlotto, Fondatore delle Figlie di San Giuseppe (del Caburlotto). E’ stato allora definito ed è rimasto ‘apostolo dell’educazione’. Giovane sacerdote e parroco, infatti, nello sfondo complesso della storia civile e religiosa della Venezia del secolo XIX matura la sua attenzione alla realtà sociale da cui scaturisce l’urgenza di aiutare le generazioni più giovani, materialmente e moralmente più povere. A lui non interessava semplicemente la ‘beneficenza’. Voleva con forza ‘aiutare la gioventù’ nell’ambito educativo, specificatamente culturale, e della fede. Ognuno/ognuna doveva – e deve – diventare arbitro e costruttore/artefice del proprio e altrui ‘destino’ per una maturazione personale e per un più efficace servizio al prossimo. Nessuno, infatti, esiste solo per se stesso.

L’USMI partecipa vivamente alla gioia dell’Istituto, anche perché i santi non appartengono mai al singolo istituto. (B.M.)

COMUNICATO

lunedì, maggio 19th, 2014

Noi Suore Missionarie Scalabriniane esprimiamo profondo dolore per l’ennesima tragedia che si consuma nelle nostre acque mediterranee, siamo atterrite e confuse di fronte alla notizia che altre sorelle e fratelli sono morti di speranza.

I giornali scrivono quanti morti sono galleggianti o inghiottiti nel mare Nostrum, notizie quantitative, ma non dobbiamo dimenticare che i migranti sono prima di ogni altra cosa esseri umani.

Non può esserci ancora un’altra moltiplicazione di vittime e attendere le prossime ondate, che riverseranno corpi a causa di un’immigrazione irregolare, che si chiama tratta e sfruttamento delle persone, con gravi rischi per le donne e per i bambini.

Siamo d’accordo che ogni Stato deve regolare i flussi migratori in vista del bene comune, ma tutto ciò non può essere un sistema politico di immigrazione che uccide le persone.

In fondo al mare Mediterraneo ci sono reti per pescare pesci, che dovrebbero servire per nutrire l’uomo, invece i pesci si nutrono delle persone che aggrappano le loro dita alle reti. Non possiamo abituarci alle tante ‘Lampedusa’ del mondo.

Il Beato Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei migranti, scrive in un suo testo, dopo che aveva visto nell’800, migliaia e migliaia di migranti partire dalla stazione di Milano: “Partii commosso. Un’onda di pensieri mesti mi faceva nodo al cuore. Chi sa qual cumulo di sciagure e di privazioni, pensai, fa loro parer dolce un passo tanto doloroso! quanti nella lotta per l’esistenza usciranno vittoriosi (…). Li vedo bagnare con le loro lagrime un solco ingrato”. La storia si ripete. Il Mare Nostrum si gonfia anche per queste nuove ondate di lacrime senza voce, perché affondate. La memoria delle immagini del passato e le scene di questi giorni ci suonino come rimprovero. Il Mare Mediterraneo non è così lontano per non toccare la nostra coscienza; la porta di Lampedusa, monumento ai migranti morti ci ricorda anche coloro che avrebbero dovuto ricostruire le nostre città, l’Italia, l’Europa.

La preghiera che il nostro cuore innalza al Signore della vita è che “Sui fiumi di Babilonia” nessuna madre più pianga, nessun figlio o figlia perché “ognuno torni a cantare in terra straniera” (salmo 136), in attesa di una vita migliore.

Sr. Neusa de Fatima Mariano
Superiora Generale

Far rivivere la profezia…

mercoledì, maggio 14th, 2014

Se lo propongono le suore Ministre degli infermi di san Camillo che vivranno il loro capitolo generale dal 21 maggio al 10 giugno 2014. Il tema è particolarmentesuggestivo: “Testimoni di speranza, araldi della vita”. Esse, intendono infatti di far “rivivere la profezia” della loro azione apostolica, del carisma del loro Fondatore vissuto e tramandato dalla Fondatrice la Beata Maria Domenica Brun Barbarini. La società complessa e particolarmente autoreferenziale di questo nostro tempo necessita di questa tipica presenza della vita consacrata. E’ stato anche proposto da uno dei relatori nella recente Assemblea dell’USMI. Nelle alterne vicende della storia – in cui è stata soggetto e testimone – la vita consacrata non è mai venuta meno a questa identità.

L’USMI augura a tutte le partecipanti al Capitolo provenienti dal vari Paesi – Italia, Perù, Taiwan, Brasile, Kenya, Filippine, Haiti, India, Vietnam, Indonesia – l’abbondante luce dello Spirito che le accompagni anche quando toccherà loro trasmettere il vissuto e la programmazione all’intero Istituto. (B.M.)

A Lampedusa dal 7 gennaio 2014

mercoledì, maggio 14th, 2014

7 gennaio 2014 – La giornata comincia all’insegna delle sorprese. Infatti, alle ore 8.40, un Monsignore dal Vaticano chiama al cellulare la nostra Madre per comunicare cheil Santo Padre aveva letto la lettera inviata dalla stessa 5 giorni prima, lettera con la quale si informava Papa Francesco dell’apertura di una comunità morinelliana a Lampedusa e si chiedeva inoltre che sia il Papa Francesco stesso a proporre una data per l’apertura della comunità in quanto l’idea o meglio l’ispirazione di tale apertura è venuta fuori dopo la sua visita a Lampedusa.

Ecco la telefonata: “Il Santo Padre propone come data di apertura il 22 febbraio, festa della dedicazione della Cattedra di San Pietro; una data che aiuta sia il Papa sia noi ad essere in comunione di preghiera. Papa Francesco inoltre ha spedito alla Madre una corona di rosario, arriverà questi giorni, come segno di comunione e di preghiera”.

Che emozione! dopo appena 5 giorni il Papa risponde tramite i suoi collaboratori!

Una data memorabile per sentirci davvero in comunione con il Santo Padre e per spiccare il volo e rispondere con generosità all’ispirazione avuta come Congregazione per una presenza stabile sull’isola di Lampedusa! La corona del Rosario accompagnata da un biglietto augurale firmato da Mons. Konrad Krajenski, Elemosiniere di Sua Santità, è arrivata esattamente una settimana dopo il 14 gennaio.

Così scrive:

22 febbraio 2014: Inizio presenza suore di don Morinello a Lampedusa

Oggi, festa della Cattedra di San Pietro, noi Suore di Don Morinello atterriamo all’aeroporto di Lampedusa per dare inizio ad un nuovo capitolo di storia della nostra Congregazione. La Madre ed un gruppo di 9 consorelle accompagnano le tre suore, Suor Maria, Suor Veronica e Suor Paola, che per il momento formeranno la comunità iniziale di Lampedusa.

L’evento ecclesiale importante, durante il quale possiamo dire che si apre ufficialmente la presenza della comunità delle suore qui in questa terra è stato alle ore 18,00, durante la celebrazione Eucaristica. Il Parroco, Don Mimmo Zambito, insieme a don Giorgio ci hanno presentate alla comunità parrocchiale come “le nostre suore” per la presenza di altre consorelle di don Morinello nel seminario di Agrigento. La Madre prendendo parola ha espresso la gioia, la disponibilità delle suore a collaborare con la parrocchia e altri organismi o associazioni per esplicare il nostro carisma caritativo sull’isola a favore soprattutto della popolazione lampedusana come anche a favore degli immigrati qualora fosse richiesto il nostro appoggio.

Spirito Santo, guidaci tu in questa nuova missione!

Sr Veronica Butnaru
segretaria

In questi giorni…

martedì, maggio 13th, 2014

… (5-31 maggio 2014) le Suore missionarie del Sacro Cuore di Gesù stanno celebrando, nella città di San Paolo in Brasile, il loro XV Capitolo Generale. Il tema, scelto per orientare i lavori delle 40 suore che vi partecipano, è davvero attuale: “Ecco ora il momento favorevole”. E’ espressione di quella volontà di ‘presenza’ nel momento storico socio-ecclesiale e di ‘attualizzazione’ che spinge a riflettere, condividere, discernere, decidere.
Esse – come scriveva la loro vicaria generale sr Aparecida Corea de Castro – sanno che “devono lasciarsi guidare innanzitutto dal progetto di Dio che si rende chiaro nella serenità, nella fiducia e anche nella libertà interiore, che, vale a dire in una docilità attiva a recepire le ispirazioni dello Spirito Santo, indispensabile per l’aggiornamento e il rinnovamento apostolico”.
Saggiamente hanno invitato una rappresentanza di laici corresponsabili della missione, i quali contribuiranno alla valutazione del passato e del presente e alla ri-programmazione della vita apostolica e missionaria della Congregazione stessa.
Contemplare Cristo e il suo amore redentivo, riparare le offese fatte a Lui, risanare le ferite della società odierna, essere portatrici dell’amore di Dio: è quanto proponeva la loro Fondatrice Santa Francesca Saverio Cabrini e quanto si propongono esse oggi nel loro esistere e nel loro operare.
L’USMI augura loro che ‘così sia oggi e sempre’. (B.M.)

E’ festa

martedì, aprile 22nd, 2014

Le suore Francescane Elisabettine dette Bigie sono giustamente in festa. Papa Francesco infatti ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto  riguardante due prossimi santi, uno dei quali è il loro Fondatore: il beato Ludovico da Casoria. Egli necessitava di persone che collaborassero con lui in opere caritative alle quali aveva dato inizio. Oggi le suore seguono la stessa traiettoria soprattutto con l’assistenza, il sostegno ad anziani e infermi, con l’educazione, la formazione umana e cristiana dei giovani. Prestano inoltre la loro collaborazione nelle opere parrocchiali.

La Congregazione ottenne il pontificio decreto di lode il 4 marzo del 1943: le loro Costituzioni furono approvate dalla Santa Sede il 15 agosto del 1959. Il fondatore è stato beatificato nel 1993 da papa Giovanni Paolo II. Attualmente le suore sono presenti in Italia, negli Stati Uniti d’America, a Panamà, nelle Filippine, in India e in Africa. Nella loro vita e nelle loro attività si ispirano alla ‘altissima povertà del serafico Padre san Francesco e alla carità regina della serafica santa Elisabetta d’Ungheria”.

L’USMI gioisce con tutto l’Istituto e augura loro una fedeltà senza limiti al carisma e che questa celebrazione sia anche un momento di scoperta vocazionale per alcune giovani così che il carisma sia ampiamente sviluppato. (B.M.)

Vivere l’Alleanza

mercoledì, aprile 16th, 2014

In questo anno dedicato alla famiglia, le Religiose, i Religiosi e gli Istituti Secolari della Arcidiocesi di Genova hanno organizzato un convegno dal titolo “Vivere l’Alleanza: matrimonio e vita consacrata-vocazione ad amare in gratuità” (6 aprile 2014). Convegno aperto ai vari aspetti su cui è possibile affrontare il tema.

Madre Rosangela Sala lo ha introdotto affermando che tutti proveniamo da una famiglia e ha posto domande provocatorie: come si forma una alleanza? è costretta? quanto tempo dura? perché ci si allea?  P. Gabriele Maria Gallotti, ha ricordato che nella storia dell’umanità Dio ha rinnovato più volte l’alleanza, fino a sancire l’Eterna Alleanza col sangue di suo Figlio. Mons. Pietro Pigollo, ha offerto riflessioni sul tema I genitori di Gesù salivano al tempio. Famiglia e la Vita Consacrata sono un dono prezioso per un servizio insieme, per rispondere all’individualismo, alla dispersione, frammentazione, che portano anche al calo delle vocazioni. Dio non crea i consacrati, ma la famiglia da cui nascono i figli e le altre vocazioni. L’esperienza del limite, della fatica di crescere e di educare i figli ha il suo punto di forza nella fede. Dio chiede a noi come comunità religiosa di essere vicini alle coppie come strumenti della Provvidenza.

P. Luigi Nuovo, per svolgere la relazione su “Vita Consacrata DONO alla famiglia, famiglia DONO alla Vita Consacrata” ha affermato che famiglia e Vita Consacrata nelle loro varie componenti hanno in comune la vocazione alla santità. Viviamo in un’epoca di deficit di appartenenza e di identità. La vita di Nazareth  ci insegna che la famiglia è il luogo per eccellenza in cui Dio è amato, ci si ama in lui e si spende la vita per gli altri, sempre in gratuità e fedeltà gioiosa. La testimonianza della sig.ra Alma De Santi, è stata su “Famiglia ‘culla’ di vocazioni”. Ella,  presto vedova, mamma di una figlia ora suora, e di un figlio ora sacerdote, ha sintetizzato nella propria vita una storia di sofferenze e di gioie, di fatiche, di speranze tramutate in realtà. Una seconda testimonianza è stata data dai coniugi Brogioni su “Famiglia formatasi a contatto con i Consacrati”. La loro esperienza di ‘contatti ravvicinati’ con persone consacrate li ha portati a vivere anch’essi una vita di dono e di offerta continua. Sulla stessa lunghezza d’onda le testimonianze sul tema “Vocazioni maturate all’interno della famiglia”. P. Michele, ha parlato della sua vocazione nata in una famiglia credente, ma “quasi praticante”, che lo ha educato al rispetto degli altri e alla fede in modo libero, in maniera da costruirsela da soli. La mia fede – ha sintetizzato – si è costruita con momenti di gioia e di fallimento, finché con la grazie la forza di Dio sono riusciti a compiere ‘un cammino di fede veramente bello. Dio ha chiamato non uno ma tutta la famiglia’ Così l’esperienza di Giuliana, in rappresentanza degli Istituti Secolari. Nelle sue vicende personali è approdata a vivere la sintesi tra laicità e consacrazione. La Religiosa Suor Elisa, dopo alterne vicende ha colto il messaggio offertole inconsciamente da una malata che viveva in serenità e pace la propria situazione. Nell’ultima testimonianza, Marta, oblata, vive tutto quanto la vita le va offrendo ‘con gioia nel cuore per i sacerdoti perché siano santi’.

Madre Rosangela, che ha condotto il convegno creando un’atmosfera di calda accoglienza, ha concluso affermando che “la pace cresce quando uno trova la sua strada e allora spicca il volo e ha auspicato che la Vita Consacrata possa aiutare la famiglia”.  (B.M.)