Archive for the ‘Senza categoria’ Category

Le sorprese di Dio

lunedì, febbraio 9th, 2015

Il Signore non lascia mai mancare le sue sorprese… La veglia di preghiera del 6 febbraio c.a -Accendi una luce contro la tratta – in preparazione alla Giornata Internazionale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone, è stata l’espressione viva di quanto la problematica sia sentita dalla vita religiosa femminile. Sr Eugenia Bonetti – che con sr Monica Chikwe spende con un coraggio ammirevole le sue giornate per la ‘liberazione’ di tante donne dalla schiavitù della tratta – scrive:

“La vita religiosa femminile si è fatta davvero molto onore. E’ stato molto bello vedere gruppi di giovani religiose di molte congregazioni che hanno potuto sperimentare e capire la dura realtà della tratta di persone con le terribili conseguenze per chi le subisce, ma anche vedere che ci sono possibilità di poterne uscire. Questo, grazie all’impegno dei nuovi samaritani del terzo millennio che sempre si interrogano: “ma chi è il mio prossimo?” E la risposta non può che essere la stessa: “Va’ e, anche tu, fa’ lo stesso”.

Sr Eugenia che – con cuore commosso – ringrazia davvero tutte per questa vibrante partecipazione, comunica un’altra ‘bella’ notizia. Il 7 febbraio – giorno dopo la veglia – scrive:

“Questa mattina ho incontrato Papa Francesco in Vaticano e gli ho parlato della veglia e consegnato copia del libretto che abbiamo usato con una lettera di ringraziamento per questa prima giornata mondiale/ecclesiale contro la tratta di persone. Ho pure chiesto a Lui di accendere una luce contro la tratta per rischiarare il mondo. Ciò che ha subito fatto attraverso un tablet che avevamo preparato. Chiedo quindi anche a voi tutte sorelle di far passare la notizia alle vostre congregazioni, amici e collaboratori di entrare nel seguente link e seguire le dovute indicazioni:

http://www.slavesnomore.it/comunicati/

cliccare sulla “candela che si accende”. Inserite quindi il vostro nome, la vostra posta elettronica e il paese di provenienza e illuminerete il vostro paese.

Inizia un centenario

martedì, febbraio 3rd, 2015

Inizierà il 5 febbraio 2015 e si concluderà il 5 febbraio 2016 l’Anno centenario di fondazione delle Figlie di San Paolo. Cento anni di luce, di fedeltà, di vita, di Vangelo vissuto e comunicato al mondo attraverso le molteplici forme, linguaggi, espressioni della comunicazione.

Le Figlie di San Paolo – più conosciute come “Paoline” – nascono ad Alba, nelle langhe cuneesi, il 15 giugno 1915, dal cuore di un sacerdote illuminato, il beato Giacomo Alberione (1884-1971), fondatore della Famiglia Paolina e pioniere nell’uso dei media a servizio dell’evangelizzazione. Accanto a lui, una donna: Teresa Merlo (1894-1964), divenuta “Maestra Tecla”, collaboratrice sapiente e fedele, prima superiora generale delle Figlie di San Paolo, di cui lei stessa testimoniò: «… ebbero un’origine ancor più umile e nascosta della Pia Società San Paolo. Anche loro sorsero senza nome, senza casa, senza che alcuno se ne accorgesse. Il grano di senape è uno dei grani più piccoli».

Questo piccolo seme è cresciuto. Sparse dal divino Seminatore in cinquanta paesi nei cinque continenti e attualmente guidate da sr. Anna Maria Parenzan, le Figlie di San Paolo, «sui passi di Alberione e Tecla», continuano ad annunciare al mondo l’unica, vera ricchezza: Gesù Maestro via, verità e vita. Ispirandosi all’audacia missionaria dell’apostolo Paolo, comunicano il Vangelo attraverso l’intera gamma delle possibilità offerte dalla comunicazione: centri di produzione editoriale multimediale e digitale; riviste cartacee e online; librerie e altri centri di diffusione; siti web; radio, televisioni (anche web radio e web tv); formazione critica all’uso dei media; animazione biblica e sulla comunicazione. Vivono con gioia e impegno questa missione 2300 consacrate in 230 comunità.

Il Centenario di fondazione si aprirà a Roma il prossimo 5 febbraio, 51° anniversario della morte della venerabile sr. Tecla Merlo, cofondatrice delle Figlie di San Paolo, con una solenne Celebrazione Eucaristica alle ore 18.00 presieduta da S. Eminenza card. Agostino Vallini, Vicario generale per la Diocesi di Roma, presso la basilica S. Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola. Saranno presenti i membri della Società San Paolo riuniti ad Ariccia nel X Capitolo generale.

Roma, 2 febbraio 2015

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Contatti

Anna Caiazza, fsp

tel. +39.3425681786; e-mail: sicom@paoline.org

http://www.paoline.org – http://www.paoline.org/centenario

Educatrici della fede

martedì, febbraio 3rd, 2015

Fondate or sono 300 anni, in un secolo dai forti sconvolgimenti, oggi come ieri, l’ansia di far conoscere ed amare Gesù, rende le Figlie di san Pietro Vigne – le Religiose del SS. Sacramento aperte a numerosi appelli della Chiesa e del mondo. Quali educatrici della fede, operano in molti ambiti: nella scuola, nelle parrocchie con la catechesi, l’animazione liturgica, la pastorale giovanile, la cura degli anziani e dei malati che visitano anche a domicilio, portando loro il conforto della Parola di Dio e dell’Eucaristia. La stessa ansia di evangelizzazione le ha condotte a posti d’avanguardia nella missione dove si prodigano alla promozione umana e religiosa, prendendosi cura degli “ultimi tra gli ultimi” come espressione di “Eucaristia nel mondo” e accompagnatrici dei fratelli sulle vie della vita, spesso faticosa, dolorante, umanamente meschina. Sono presenti in Brasile, Francia, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Tanzania. “Attraverso la nostra attività – scrivono – vogliamo formare tutto l’uomo per farlo pervenire alla pienezza del figlio di Dio”.

Scrivono sul loro sito: “Anche oggi, al di là delle ideologie, dei compromessi, solo la Croce innalzata sul mondo può salvare l’uomo. Cristo-Uomo che soffre, Cristo-Dio che risorge, Cristo-Pane spezzato e Sangue versato per un mondo nuovo è il cuore della Spiritualità delle Religiose del SS. Sacramento. E Maria, “bel tabernacolo di Dio tra gli uomini”, secondo l’espressione del Fondatore, è stata sempre, ieri come oggi, la Madre che insegna a perseverare nella comunione, nella frazione del pane e nella preghiera; è invocata col titolo di Nostra Signora del SS. Sacramento”.

In occasione di questo loro triplice centenario, le Suore del SS. Sacramento hanno pubblicato la storia del loro Istituto:

Costanzo Conte, PELLEGRINE DEL GRANDE VIAGGIO, Biocadeyonline Editore

L’USMI augura loro una lieta celebrazione di questo triplice centenario: sia per esse – come ha scritto papa Francesco nella Lettera ai consacrati e alle consacrate – l’anno in cui guardano al passato con gratitudine, vivono il presente con passione, abbracciano il futuro con speranza. (B.M.)

Comunicazione importante:

venerdì, gennaio 30th, 2015

Pochi giorni dopo la giornata per la vita consacrata ecco la giornata mondiale/ecclesiale contro la tratta di esseri umani e tutte le forme di schiavitù sostenuta da papa Francesco e da diversi dicasteri pontifici. Come USMI, sappiamo che in Italia la nostra rete è formata da congregazioni femminili che in questi ultimi 20 anni hanno offerto personale, tempo e risorse per rispondere a questa terribile emergenza umana. Sono state recuperate circa 6.000 vittime, ora ospiti nelle case di accoglienza rese disponibili dalle religiose. Oltre la preghiera fatta insieme per la liberazione e il recupero di tante vittime questa giornata vuole offrire un riconoscimento a tutte queste sorelle e alle loro congregazioni che hanno portato il peso e la fatica di questo servizio.

ACCENDI UNA LUCE CONTRO LA TRATTA: 6 FEBBRAIO 2015

VEDI PROGRAMMA:

“Dal villaggio alla scuola”

mercoledì, gennaio 28th, 2015

….è il progetto che le Figlie della Carità Canossiane stanno conducendo in India con l’apporto generoso di collaboratori italiani. Di recente quel Paese è stato al centro dell’attenzione di tutto il mondo per via di atroci episodi di violenza sulle donne. Attualmente, quindi, la violenza – sia nella sfera domestica che in quella pubblica – rimane una forte problematica da affrontare con coraggio, lucidità, intelligenza, creatività. Per un ‘cambio di rotta’ urge pensare a tutto il curriculum formativo rivolto ai ragazzi, partendo dalla scuola primaria. Sono l’ideale e la convinzione da cui era guidata la loro fondatrice, S. Maddalena di Canossa: “Dall’educazione dipende la condotta di tutta una vita”. E in India appunto hanno costruito un ostello per poter permettere a 60 ragazze delle zone rurali di frequentare la scuola, senza essere esposte ai rischi del tragitto giornaliero e avere inoltre servizi igienico-sanitari e visite mediche periodiche.

Ora un filo rosso unisce Nova Milanesepaese da cui è partita la collaborazione concretaa Payakaraopeta, paese in cui risiede l’attuale nuovo ostello in cui le suore vivono l’impegno educativo per la comunità locale con la forte passione per le missioni che sempre le ha caratterizzate. (B.M.)

Comunicato stampa CIVCSVA

giovedì, gennaio 22nd, 2015

CONGREGAZIONE

PER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA

E LE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA

Comunicato Stampa

INCONTRO ECUMENICO A ROMA

La Vita Consacrata nelle tradizioni cristiane

Città del Vaticano, 17 gennaio 2015

Nell’Anno della Vita consacrata, dal 22 al 25 gennaio 2015 si svolgerà – presso l’Istituto Patristico Augustinianum a Roma – l’Incontro Ecumenico di religiosi e religiose organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica. «La vita consacrata – si legge nella Lettera di invito ai partecipanti all’incontro – non può essere considerata ai margini del cammino ecumenico; chi vive in intima comunione con Cristo vive già inserito nell’unico Corpo di Cristo e, quindi, sta nel cuore del cammino ecumenico».

L’iniziativa, che si inserisce nel tempo dedicato alla preghiera per l’Unità dei cristiani, sarà articolata in tre giornate, ciascuna dedicata alla Vita consacrata nelle tre tradizioni cristiane: cattolica, ortodossa, anglicana e protestante. Ogni giornata si concluderà alle ore 19.00 con la celebrazione dei Vespri, a cui tutti potranno partecipare, in tre diverse Chiese: la Chiesa del Gesù (22 gennaio), la Chiesa ortodossa russa di Santa Caterina d’Alessandria (23 gennaio) e la Chiesa anglicana “All Saints Church” (24 gennaio).

Domenica 25 gennaio, alle ore 17.30, il Santo Padre Francesco presiederà la preghiera dei Secondi Vespri della Solennità della conversione di San Paolo apostolo nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

Scrive il Santo Padre Francesco: «La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha programmato delle iniziative per fare incontrare i membri appartenenti a esperienze di vita consacrata e fraterna delle diverse Chiese. Incoraggio caldamente questi incontri perché cresca la mutua conoscenza, la stima, la collaborazione reciproca, in modo che l’ecumenismo della vita consacrata sia di aiuto al più ampio cammino verso l’unità tra tutte le Chiese» (Lettera Apostolica del Santo Padre Francesco a tutti i consacrati in occasione dell’Anno della Vita Consacrata, 28.11.2014).

Dietro le sbarre

mercoledì, gennaio 21st, 2015

Nel tradizionale concorso natalizio di presepi, sabato 17 gennaio 2015, nella casa circondariale di Rebibbia, le persone detenute hanno vissuto un momento di grande trepidazione perla premiazione dei presepi, realizzati su invito del cappellano don Nicola Cappellaro. Per le persone detenute, il periodo delle feste natalizie diventa un tempo molto delicato, un tempo che non passa mai perché a loro viene a mancare quell’atmosfera tipica fatta di suoni, colori, di incontri tra amici, tra le persone care. Intorno a loro si crea inevitabilmente un vuoto incolmabile fatto di rimpianti, di nostalgia, di sofferenza. Quindi il presepe diventa l’unica occasione favorevole per dar sfogo alla creatività, alla fantasia, ai ricordi, ai sogni, ai momenti belli vissuti insieme ai propri familiari, l’unico collegamento con il mondo esterno, l’unico aggancio con la tradizione del Natale.

“Ero carcerato e siete venuti a visitarmi” (Mt 25,36), è questo il messaggio evangelico che ha ispirato la costruzione di alcuni presepi all’interno della Cappella della casa circondariale di Rebibbia. E’ proprio davanti ai loro presepi, in cui hanno messo cuore e mente, sentimenti ed emozioni, che queste persone ristrette hanno avuto modo di immergersi nella riflessione più vera, più profonda e costruttiva. Nella povera grotta di Betlemme, in cui hanno sentito di raffigurare le loro celle, hanno avuto modo di ripensare alla propria vita, di deporre gli errori commessi e di pregare per la propria e altrui sofferenza. Anche un presepe tra le sbarre può spalancare le coscienze. E questo non vale solo per i detenuti, ma anche per noi persone libere, costringendoci a rimetterci in gioco, ad interrogarci su come gestiamo la nostra libertà e il nostro operato. Siamo noi esenti da errori, siamo noi immuni da colpe? Interrogativi che fanno eco a quelli di Papa Francesco quando, telefonando abitualmente ad alcuni carcerati di Buenos Aires (lo ha raccontato lui stesso nel corso dell’incontro con i cappellani delle carceri italiane) dopo la conversazione con l’uno o l’altro dei suoi amici dietro le sbarre, poggiata la cornetta gli viene alla mente una domanda dolorosa: «Perché lui è lì e non io? Perché lui e non io? Che meriti più di lui ho per non stare lì?». «Fa bene domandarsi: `Perché lui è caduto e non io´? Le debolezze che abbiamo sono le stesse… È un mistero che ci avvicina a loro», ha osservato il Pontefice.

Il carcere è davvero il luogo nel quale si assiste alla massima espressione dell’inventiva, della creatività dell’essere umano, perché con materiale di scarto riciclato per l’uso, con mezzi inesistenti, ridottissimi, quali un cartoncino rigido, un po’ di polistirolo, sottili bastoncini, travicelli di legno, è possibile realizzare delle opere che richiederebbero ben altre attrezzature per poterle costruire, come nel caso specifico dei presepi esposti al giudizio della giuria. Si è visto come la povertà di mezzi non va sempre vista come un condizionamento all’agire, anzi permette di poter sviluppare quelle potenzialità nascoste, soppresse, spesso mai coltivate.

E’ il caso del presepe in cui sei detenuti, per non dimenticare il male che può provocare l’uomo con la sua sete di potere, hanno voluto ricostruire la terra dove molti di loro sono nati e cresciuti. Questo è il loro messaggio. “Tra questi rifiuti tossici per l’uomo, per la terra, il mare, i fiumi e tra questi abusi edilizi che distruggono questo nostro paesaggio famoso per essere il giardino dell’Italia, la nascita del Bambino Gesù è simbolo di speranza. Noi vogliamo dire basta alla terra dei fuochi. Il nostro desiderio è che l’unico fuoco in questa terra sia quello della speranza per un futuro migliore”.

Un altro forte messaggio, non meno significativo, ci viene dalla costruzione di un presepe tradizionale che agli autori ha fatto tornare alla mente (parole loro) “il periodo della fanciullezza quando spensierati e liberi, insieme ai nonni e genitori passavamo dei giorni felici e gioiosi a preparare il presepe”.

Ancora parole loro: “Abbiamo voluto realizzare questo presepe rispettando la tradizione e volutamente lasciarlo più scarno e semplice possibile anche per ricordare che la nascita di nostro Signore non appartiene al mondo consumistico e sfavillante, ma ad ognuno di noi che viviamo un tempo di crisi e di difficoltà economiche. Alla assoluta semplicità del presepe ci ha spinto il richiamo di Papa Francesco a un ritorno all’umiltà, a dare significato ai “vecchi” valori. Quello del Papa – concludono – è un richiamo per chi si sente potente e approfitta del potere per sopraffare i deboli, gli umili, i più emarginati”.

A seguire la premiazione, c’era il Direttore, dott. Stefano Ricca, con i suoi stretti collaboratori, l’equipe degli educatori e i comandanti dell’Istituto. A prescindere dalla classifica, questi nostri fratelli detenuti erano visibilmente commossi e desiderosi di vedere il loro impegno considerato e apprezzato non tanto per la loro capacità artistica davvero lodevole quanto per la volontà di riscatto di persone che stanno espiando una colpa di cui in coscienza si sentono responsabili.

Nell’annunciare i premi assegnati ai tre presepi, il direttore ha avuto parole di grande rispetto per la serietà con cui sono stati presentati dai concorrenti. Nel primo, ha ammirato l’aver saputo coniugare l’evento incarnazione di Gesù con gli episodi di degrado di una terra un tempo ritenuta paradiso campano, oggi trasformato in discariche a cielo aperto, ridotto a contenitori di morti umane. Nel secondo, l’aver messo in relazione la realtà in cui viviamo, priva di quei valori fondanti rappresentati nel Presepe ideato da Frate Francesco con un consumismo sconsiderato che rischia di distruggere l’incanto del Natale. Il direttore ha voluto ricordare anche il lavoro di un ex detenuto, da poco in libertà, che nel tempo precedente il Natale, approfittando dell’attività che svolgeva in carcere, ha saputo realizzare con residui di rame, ormai non più utilizzabili, il Mistero del Natale tanto significativo e prezioso che rimarrà nella cappella del carcere a simboleggiare l’evento del Dio fatto uomo, del Cristo sofferente, anche lui “carcerato” e condannato ad una terribile pena.

Ci auguriamo che anche l’itinerario “Presepi” mantenga la capacità di costruire una rete di incontri, di relazione tra persone, luoghi, storie, culture dove ognuno diventa valore per l’altro e dove tutti insieme si diventi capaci di costruire la bellezza dei luoghi in cui si vive e si condividono esperienze. Con l’impegno e la disponibilità di ciascuno, grazie anche alla spiritualità dei Presepi, speriamo di rendere sempre più fraterne le Festività non solo natalizie, ma anche quelle che appartengono al quotidiano di ciascuno.
Sr Emma Zordan
Referente Suore Carceri USMI Nazionale

Evento di grossa ’cilindrata’

lunedì, gennaio 19th, 2015

Le Sorelle della Misericordia celebreranno il loro Capitolo generale nel prossimo mese di luglio 2015. Profondamente convinte che un Capitolo Generale è evento di grossa ’cilindrata’ che impegna tutte e ciascuna, hanno ‘coinvolto’ nella preparazione lo Spirito Santo. Dal mese di gennaio sino al mese di luglio tutte le suore sparse nelle varie comunità del mondo si riuniscono spiritualmente nella preghiera per chiedere l’effusione dei suoi doni. Nel mese di gennaio chiederanno il dono della Sapienza e poi man mano il dono dell’Intelletto, del Consiglio, della Fortezza, della Scienza, della Pietà e, ultimo, Timor di Dio. Il Governo centrale, anche attraverso il loro sito, offre e offrirà man mano sussidi per la riflessione, la condivisione, la preghiera. A questi loro momenti di preghiera sono invitate – è scritto nel loro sito – anche “tutte le persone laiche che desiderano pregare per questo prossimo evento di Chiesa”.

Fondate a Verona nel 1840 – erano in Italia gli anni della Giovane Italia di Garibaldi – dal beato Carlo Steeb e dalla beata Vincenza Maria Polloni, nell’unica parola che racchiude il loro carisma – MISERICORDIA – esse esprimono le varie attività: ospedali e cliniche; asili nido; scuole; pensionati universitari; case di riposo; parrocchie, case di spiritualità, accoglienza vocazionale; accoglienza stranieri e immigrati; carceri, seminari, missioni popolari.

L’USMI formula loro un vivo augurio di serena, matura, interessata preparazione delle singole sorelle e delle comunità, così che l’evento dia poi i frutti sognati. (B.M.)

Dalla Croazia per l’anno della vita consacrata

mercoledì, gennaio 14th, 2015

L’Anno della Vita Consacrata ha suscitato entusiasmo, gioia, desiderio di capirne più e meglio l’identità. Sbocciano e maturano aspirazioni profonde di autenticità, ravvivate dalla percezione della propria minorità in questo tempo di crisi globale. Tutto ciò esprimono i consacrati e le consacrate della Croazia in questo loro intervento, che riportiamo nella sua originalità.

Di seguito riportiamo le parole in traduzione italiana e il link per il video

LA LODE DEI RELIGIOSI 
Tu sei il padrone del mondo 
visibile, invisibile
Tutti celebrano con gioia
Te Dio dei viventi.
Tu sei il padrone della messe
Vieni fuori al campo
Chiama i lavoratori,
Sia la tua volontà.

Tu sei il padrone del mare,
Prendi il largo.
quando calmi la tempesta,
Tu trova i suoi fedeli.
Signore di tutto, a te stesso ci chiami,
la faccia della terra con noi in amore rinnova. 
I nostri cuori sono come gli altari;
da qui Ti diamo la lode dei religiosi.
Nel campo ci sono i pochi operai preziosi
Tu accedi i frutti dei tuoi religiosi.
La tua parola è il seme che è germogliato in noi, nell'anima tenera dei tuoi religiosi. 

Tu sei il padrone del mare,
Prendi su largo
quando calmi la tempesta,
Tu trova i suoi fedeli.
Tu sei il padrone del mondo,
Tu sei l'Inizio e il Fine
Tu alza quelli che hanno inciampato
E Tu li fai tornare in cielo.

Le parole: Tomislav Baran

La musica: Toni Eterović

https://www.youtube.com/watch?v=uCid7QlG7fU

Presenza poliedrica

lunedì, gennaio 12th, 2015

Una presenza davvero vivace e poliedrica quella delle Suore Francescane Missionarie di Cristo in Etiopia. Sono presenti in vari centri cittadini con iniziative diverse che possano ’essere utili’ a far fronte alle diverse situazioni di vita e di povertà esistenti. Vi gestiscono un dispensario – al quale è annesso il reparto di pediatria – che serve una popolazione di 25.000 abitanti. Creano e guidano iniziative di educazione e promozione della donna non solo nell’ambito umano, ma anche in quello professionale, che le renda capaci di offrire servizi vari: di cucina come cuoche o cameriere o come parrucchiere. Hanno creato un calzaturificio per offrire possibilità di lavoro a giovani che altrimenti sarebbero diventati ‘ragazzi di strada’. Hanno promosso corsi di alfabetizzazione; gestiscono una scuola materna con 150.000 bambini. In questo Paese è presente pure la sede del noviziato. In essa accolgono giovani che ‘sognano’ di diventare come quelle ‘suore’ che le accolgono: fare della propria vita un dono al Signore nella dedizione piena alla promozione dei loro connazionali.

Nell’annuario edito dall’USMI esse descrivono il proprio carisma così: “In ricerca continua di Dio, in abbandono totale al suo amore, con lo sguardo fisso in Gesù Crocifisso per vivere, sulle orme di Francesco di Assisi, la forma di vita del Vangelo in fraternità, povertà e minorità per essere missionarie sulle strade del mondo”.

Un dettaglio interessante: nel loro ‘gergo’, non si trova mai la parola ‘comunità’, ma ‘fraternità’. Sarà anche questo un voler vivere lo spirito francescano sine glossa? (B.M.)