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Nuovo anno pastorale a Lamezia

mercoledì, ottobre 8th, 2014

“I religiosi modello per osare nuove scelte evangeliche” (mons. Cantafora)

Un anno per ringraziare il Signore per le religiose e i religiosi presenti nella Chiesa lametina e attingere da loro lo slancio per “osare” nuove scelte evangeliche, per affrontare le sfide del presente con la semplicità e il coraggio di chi ha scelto di seguire Cristo nella radicalità della vita evangelica. Sarà questo il filo conduttore del nuovo anno pastorale della Diocesi di Lamezia Terme, al via domenica prossima 5 ottobre alle 16.30 in Cattedrale con un convegno sul tema “Vita consacrata: presenza e dono nella Chiesa”. “La vita religiosa non è un’appendice della vita diocesana, ma un  grande dono e una grande ricchezza per la Chiesa lametina e noi rendendo omaggio ai consacrati presenti nella nostra Diocesi attingiamo da loro quello slancio per osare nuove scelte evangeliche”, ha detto il Vescovo Mons. Luigi Cantafora presentando in conferenza stampa le iniziative previste per il nuovo anno pastorale. Nei prossimi mesi, il Vescovo scriverà una lettera alle numerose comunità religiose presenti in Diocesi “come segno di una collaborazione gioiosa e concreta con i consacrati il cui esempio ci spinge a tornare sempre alla genuinità del Vangelo e di osare scelte rinnovate per affrontare le sfide del nostro tempo”. Cantafora ha ricordato che il tema scelto dalla Chiesa lametina è in linea con la volontà di Papa Francesco di indire nel 2015 l’Anno dedicato alla vita consacrata: “guardiamo ai santi fondatori delle nostre comunità religiose – ha concluso il Vescovo – essi sono il nostro modello per attingere un nuovo slancio nell’evangelizzazione”.

Nella Diocesi di Lamezia Terme, sono presenti 142 suore in 38 parrocchie (su un totale di 62 parrocchie) e 6 comunità parrocchiali sono rette dal clero religioso con la presenza di 30 tra religiosi sacerdoti e fratelli.

A presentare le iniziative del nuovo anno pastorale Padre Giovanni Dimiccoli, religioso dehoniano, parroco di San Giuseppe Artigiano. Dopo il convegno pastorale di domenica prossima, con gli interventi di Suor Elena Bosetti (delle suore di “Gesù buon pastore” e biblista) e del prof. Luigi Guccini, il 22 ottobre ci sarà il ritiro di tutto il clero diocesano con le religiose e i religiosi; il 29 novembre la solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale; il 2 febbraio la celebrazione della Giornata della vita consacrata.  Due momenti di riflessione sulle vite dei santi religiosi sono previsti in Avvento e in Quaresima: il primo sarà dedicato ai santi religiosi calabresi, il secondo ai santi martiri religiosi.

“Sin dalle origini nella Chiesa c’è stata l’esigenza di seguire Cristo nella radicalità della scelta evangelica”, ha evidenziato Padre Dimiccoli paragonando gli istituti di vita consacrata “alle tante facce di uno stesso diamante che per noi è Gesù Cristo e il suo Vangelo”.

“Per il convegno di apertura del nuovo anno pastorale – hanno spiegato Don Roberto Tomaino e Don Francesco Farina dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi – abbiamo scelto due figure che, oltre all’importanza della loro testimonianza, hanno una certa esperienza nel mondo della comunicazione, capaci di parlare con tutta la società di un tema come quello della vita consacrata: Suor Elena Bosetti, per diversi anni volto televisivo della trasmissione “Le ragioni della speranza” su Rai, e Luigi Guccini che ha  diretto il Centro Editoriale Dehoniano”.

Al termine del convegno di domenica prossima, il Vescovo Mons. Cantafora darà le linee programmatiche della Chiesa Diocesana per il nuovo anno pastorale. (da Lamezia Nuova, 5. 10. 2014)

Entra in Radio: dalle Paoline puoi…

lunedì, ottobre 6th, 2014

L’idea di trasmettere dalla libreria delle Figlie di san Paolo sulla piazza della Cattedrale è stata molto accattivante e l’abbiamo accolta con entusiasmo! In collaborazione con l’ufficio delle comunicazioni sociali della nostra diocesi, sabato 13 settembre, nella nostra libreria di Reggio Calabria, abbiamo ospitato la postazione radio di Antenna Febea, una radio locale le cui  frequenze abbracciano sei province tra Calabria e Sicilia. La rubrica “Conversazioni Radioattive” è un contenitore di attualità e cultura che passa dal commento dei titoli dei quotidiani a interviste di personaggi impegnati nei vari settori della vita sociale locale. Sabato 20 settembre la rubrica, sempre trasmessa in diretta dalla nostra libreria, ha avuto come ospite d’onore l’Arcivescovo di Reggio Calabria mons. Giuseppe Morosini. Sabato 27 abbiamo avuto ospiti alcuni responsabili di Istituzioni culturali. Anche noi siamo state ospiti della rubrica e abbiamo parlato di comunicazione, di libri e di film.

Crediamo che la radio sia ancora oggi, nell’era del digitale, un ottimo canale di mediazione culturale e di grande importanza nel campo della comunicazione, della informazione e formazione. Radio Febea, entrando in libreria, ci ha dato l’opportunità di fare avvicinare la gente alla libreria e di farla “entrare” in radio. Si possono riascoltare le puntate precedenti e quelle prossime in podcast sul sito: www.radioantennafebea.it

Una volta al mese, al sabato mattina, la rubrica: “conversazioni radioattive” sarà ospite dalle Paoline e la Libreria insieme a coloro che la frequentano saranno gli ospiti della rubrica. La trasmissione in vetrina è stata un’ottima occasione per avvicinare la gente alla radio e alla libreria.

L’esperienza ci ha riconfermate nella convinzione che la libreria è un luogo di incontri e di relazioni, una vetrina aperta sul mondo, una comunicazione di esperienza umana e cristiana che passa dal contatto personale alla carta stampata, al web e alle frequenze di una radio!

Teresa Beltrano, fsp

Urge fare memoria

venerdì, ottobre 3rd, 2014

3 ottobre 2014. Ritorniamo con la mente a un anno fa: 368 migranti morti nelle acque del nostro mare. E dopo ancora altri 60, altri 40, altri 35, altri e altri ancora per continuare a contare. Oggi preghiamo per queste nostre sorelle e questi nostri fratelli. Nella nostra mente ritornano le immagini di corpi galleggianti e con loro sono affondate le loro storie e le loro speranze. Oggi non vogliamo commemorare una tragedia, che ha in sé delle contraddizioni, indifferenze, omertà, ma vogliamo celebrare la giornata dell’accoglienza concreta dei superstiti, del dramma dei vivi, dei sogni dei minori non accompagnati. La tristezza che proviamo diventi commozione e decisione per compiere azioni concrete, in nome di Gesù che oggi ci ripete: Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25, 35). Educarci a un po’ più di umanità e a farci guidare dalla coscienza sia l’eredità di questa giornata di memoria.

Sr. Neusa de Fatima Mariano, mscs
Superiora Generale delle Suore Missionarie Scalabriniane

Oggi 3 ottobre, un anno dopo la tragedia di Lampedusa, non facciamo semplicemente memoria di quei poveri corpi in fondo al mare, ma ricordiamo dei poveri Cristi morti

Cassiopea, Chimera, Minerva  nomi legati a miti greci, ma sono anche le nostra navi militari che hanno soccorso migliaia di migranti che si sono aggrappati come a una zattera per non essere risucchiati dalle acque.

Molti morti, tanti superstiti. A loro, l’Associazione delle Suore Missionarie Scalabriniane con e per i migranti, dedica questa giornata di memoria. Le immagini dei migranti morti provoca dolore insopportabile, combattimento e decisione: da che parte stare e cosa fare?

Papa Francesco ci ricorda che questa tragedia va affrontata “non con la logica dell’indifferenza, ma con la logica dell’ospitalità e della condivisione al fine di tutelare e promuovere la dignità e la centralità di ogni essere umano”. Sentiamoci sulla stessa barca e scrolliamoci dall’indifferenza.

Che il Mare nostrum ci insegni a far cambiare la nostra storia, ad aprire gli occhi, a non voltare le spalle e a non chiudere le orecchie alla domanda biblica: Dove è tuo fratello? (Gen 4)

Sr. Etra Modica, mscs

Misericordia e tenerezza

giovedì, ottobre 2nd, 2014

Abbiamo celebrato, a Loreto, il nostro 44° Capitolo generale. Insieme a 30 consorelle venute da tanti Paesi del mondo in cui siamo presenti, abbiamo pregato e dialogato in carità fraterna, per un discernimento sulla attuale condizione della nostra Congregazione e per ravvivarne la vita e la missione.

Misericordia e tenerezza, cuore del nostro carisma”. E’ stata questa l’idea guida della nostra riflessione. Ci chiamiamo Suore della Misericordia e questa parola ci ha sempre accompagnato nel servizio che svolgiamo nella Chiesa da quasi 200 anni. Ora Papa Francesco, con il suo magistero e con il suo esempio e stile di vita, ci ha provocato a vivere la misericordia nella tenerezza dell’amore, nella delicatezza dei rapporti reciproci, nella bellezza della vita consacrata.

Ed è stato alla luce di queste ispirazioni che abbiamo preso coscienza in modo nuovo della vita di Congregazione. Abbiamo ringraziato il Signore per le tante belle cose che abbiamo potuto realizzare con la sua grazia nei sei anni passati: la generosità di tante consorelle, le opere compiute nel servizio ai malati e ai bisognosi, nelle nuove aperture di comunità e di attività. E con più entusiasmo ci siamo rivolte al futuro, decise a perseverare nel bene, a varcare nuove frontiere, a superare difficoltà inevitabili. Senza presunzione, siamo coscienti delle nostre debolezze, ma anche fiduciose nell’aiuto del Signore. E con questa forza abbiamo cercato di tracciare le linee di programma per i prossimi sei anni.

Il clima di preghiera che abbiamo respirato a Loreto, la dimensione di fede, la disponibilità al Signore, sull’esempio di Maria, ci hanno illuminato anche nel difficile momento della elezione della Superiora Generale e delle quattro Consigliere.

Come è nostra tradizione, è stato proprio nella festa della Natività di Maria, l’8 settembre, grande festa nella basilica della Santa Casa, che è avvenuta l’elezione della Superiora Generale. Presente in quel momento anche il Vescovo di Loreto, Giovanni Tonucci, il Capitolo ha chiesto alla sottoscritta di continuare il servizio alla Congregazione svolto già negli anni scorsi. Ho accettato chiedendo alla Santa Vergine di essere come lei umile ancella in questo ruolo, nella Congregazione e nella Chiesa.

Per le Consigliere invece, il Capitolo ha chiesto a quattro nuove consorelle di rendersi disponibili per questo compito. Sono Suor Lucia Maroor, Suor Mary Ann Cameros, Suor Françoise Rasoarinoro e Suor Mary Ibe.  Esse hanno accettato con lo stesso spirito di servizio e di carità. Abbiamo così in Consiglio rappresentanze, oltre che dell’Italia, di India, Filippine, Madagascar e Nigeria.

Ora dunque la Congregazione intende iniziare una nuova tappa della sua storia, nella fedeltà al proprio carisma, sia nel conservare il suo intimo e profondo valore, sia nell’aprirsi alla provocazione delle nuove povertà, delle emergenze di oggi, nelle “periferie esistenziali”, come ripete spesso Papa Francesco.

Il nostro desiderio è di vivere la tenerezza nei suoi molteplici significati, anzitutto tra di noi in comunità, nella gratitudine per ciò che siamo, e poi con tutte le persone che incontriamo sul nostro cammino, testimoniando la gioia della vita consacrata e annunciando la misericordia e l’amore del Signore verso tutti e sempre.

Sr. Paola Iacovone
Superiora Generale

Religiose ‘con’ gli anziani

martedì, settembre 23rd, 2014

Sono sorte nel 1839 a Saint Servan (Francia) per opera di Jeanne Jugan – nell’Istituto prese il nome suor Maria della Croce – e da allora si definiscono Piccole Sorelle dei Poveri. Scrivono nel loro sito: “Il nostro servizio nasce dalla risposta alla chiamata di Gesù, a consacrare la nostra vita a Dio nel servizio agli anziani poveri. La Congregazione è stata ed è totalmente impegnata a seguire con fedeltà lo spirito della Fondatrice, “cercando soluzioni che corrispondano alle nuove necessità degli anziani, utilizzando i nuovi mezzi della scienza e delle tecnologie”. Nelle loro case “la vita quotidiana degli anziani si svolge in una laboriosa tranquillità dove ciascuno prende parte alle attività più consone alla sua persona. Queste attività caratterizzano ‘lo scorrere regolare dei giorni’ e permettono ai Residenti di integrarsi con la vita della casa e danno loro la possibilità di sentirsi utili a vantaggio del bene comune. Sovente questa ‘routine’ viene interrotta da qualche evento straordinario, come l’organizzazione di feste e di gite”.

Dal 5 gennaio c.a, con la dedicazione di una nuova chiesa parrocchiale ad Acireale, dove sono presenti, possono dire di aver ‘più vicina’ la loro Fondatrice. Nell’altare di essa infatti sono state poste anche le reliquie di lei (Da Incontri sereni, Anno LIII, n. 211, 2014). (B.M.)

Noi la ricordiamo così…

venerdì, settembre 19th, 2014

E’ tornata alla casa del Padre ieri, 18 settembre 2014, sr Maurizia Pradovera, appartenente alla Congregazione delle Figlie di Santa Maria dell’Orto dette Gianelline. Aveva 67 anni. Religiosa umanamente vivace, intraprendente, innamorata della propria vocazione, è stata superiora generale prima e poi superiora provinciale del suo Istituto; attualmente era consigliera generale. Negli anni 2003-2006 ha vissuto con passione il compito di Presidente regionale dell’USMI della Liguria

S. Antonio Maria Gianelli, loro fondatore, ricordava spesso nei suoi scritti che “educare è cosa del cuore”. E così è vissuta sr Maurizia, anche in osservanza di quanto dice la loro Regola di vita: “Come Maria, prima discepola, donna del Fiat e del Magnificat, siamo ‘chiamate a scommettere sulla carità vivendo l’impegno di un amore operoso e concreto verso ogni essere umano’.

Grazie, sr Maurizia, per quello che hai fatto, ma soprattutto per come hai vissuto (B.M.)

Credo nella Chiesa…SANTA

venerdì, settembre 19th, 2014

Sabato 20 settembre si svolge infatti nella Cattedrale di Como il solenne rito di beatificazione di madre Giovannina Franchi, la fondatrice della Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata, cui fanno capo numerose realtà ospedaliere e di assistenza socio-sanitaria a Como, tra cui l’ospedale Valduce, nel resto della Lombardia, nel Canton Ticino e in Argentina (a Buenos Aires). Ella sintetizzava così le finalità della sua nascente congregazione: “Glorificare Dio nella quotidiana santificazione attraverso il servizio ai malati” e curare gli infermi “ma con gran cuore”.

Il 17.c.m. Papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione di tre decreti riguardanti:

1. Una nuova santa italiana – la beata Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, fondatrice dell’Istituto Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, votato all’adorazione, alla riparazione delle offese fatte al Cuore di Gesù, e ad opere assistenziali: infanzia e anziani, attività culturali ed educative, scuole di ogni ordine e grado.

2. Un nuovo beato, il venerabile Pio Alberto Del Corona, fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane dello Spirito Santo. Anch’esse si dedicano ad una attività specificatamente conforme alle esigenze odierne: l’assistenza a donne anziane autosufficienti; continuano nell’attività  dell’insegnamento coadiuvate da insegnati laiche.

3.Una nuova beata, la venerabile canadese Maria Elisabetta Tourgeon, nata a Beaumont (Canada) il 7 febbraio 1840 e morta a Rimouski (Canada) il 17 agosto 1881,fondatrice della Congregazione delle Suore  di Nostra Signora del santo Rosario. La congregazione è stata fondata in Canada il 12 settembre 1875 Le Suore si dedicano all’istruzione e all’educazione cristiana della gioventù. Sono presenti in Guatemala, Haiti, Perù, Repubblica Dominicana e Stati Uniti d’America

L’USMI, come sempre, partecipa alla gioia dei singoli Istituti. Il riconoscimento ufficiale della santità dei loro Fondatori o Fondatrici conferma la validità del carisma di ognuno di essi. Sono ‘vie’ tracciate su cui si può camminare con fede e coraggio. (B.M.)

Viva partecipazione

lunedì, settembre 15th, 2014

L’USMI partecipa con commozione al dolore della Società San Paolo per l’improvvisa morte del Superiore generale don Silvio Sassi. Estende le proprie condoglianze a tutta la Famiglia Paolina della quale fanno parte quattro Congregazioni femminili: Figlie di san Paolo, Pie Discepole del Divin Maestro, Suore di Gesù Buon Pastore (Pastorelle), Istituto Maria Regina degli Apostoli (Apostoline). Il giorno 20 agosto u. s. membri di tutte le istituzioni di detta Famiglia hanno fatto memoria nella città natale (ALBA) del loro centenario di fondazione. Il primo nucleo dei Paolini infatti si formò ad opera del Beato don Giacomo Alberione il 20 agosto del 1914. In quella occasione don Silvio diede il suo saluto a tutti partecipanti ricordando le meraviglie che il Signore aveva compiuto nella Chiesa e nella società, attraverso la “Mirabile Famiglia” (così definita dallo stesso Fondatore in occasione del 40 di Fondazione) in questi primi cento anni della sua storia. (B.M.).

Il nuovo Governo generale

venerdì, settembre 12th, 2014

La Congregazione delle Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata, fondata nel 1579, ha celebrato il Capitolo Generale dal 1 al 19 agosto a Villa Assunta (Luvigliano – Padova).

Le Sorelle Capitolari, provenienti da quattro Continenti, dopo aver pregato e riflettuto sul tema proposto all’intero Istituto: «Unite in Cristo per servire donandoci ai fratelli», alla luce dell’icona della «Lavanda dei piedi» (Gv 13,15), hanno eletto la nuova Superiora Generale, Suor Ottavina Predebon, e le sue Consigliere: Suor Igina Frigeri e Suor Fabrizia Baldo (Italia), Suor Helen Wambui Wambugu (Kenya) e Suor Maria da Conceiçao da Silva (Brasile). Per la prima volta il Consiglio Generale rispecchia l’internazionalità della nostra Famiglia religiosa e diventa un segno concreto di comunione nella diversità.

«Mentre esprimiamo di cuore la nostra riconoscenza a Madre Giampaola Busolo, che con sapienza, umiltà e coraggio ha guidato la nostra Congregazione per diciotto anni, affidiamo al Signore la nuova Madre Generale e il suo Consiglio, perché continuino a guidare la nostra Famiglia sulle vie del Vangelo e del carisma del nostro Fondatore, il Ven. P. Antonio Pagani».

L’USMI augura al nuovo Governo e a tutto l’Istituto – presente in Italia, Kenya, Brasile, India – quella “conformità d’amore a Cristo Crocifisso” che è espressa nella definizione del loro Carisma.

Prima Beatificazione in una giovane Chiesa

martedì, settembre 9th, 2014

In data 4 settembre 2014, Papa Francesco ha autorizzato la Beatificazione di Suor Irene Stefani, Missionaria della Consolata che avverrà sabato 23 maggio 2015 a Nyeri – Kenya,  terra di missione, dei primi missionari e missionarie della Consolata.

Chi era e chi è Sr. Irene per le missionarie della Consolata e più ancora per la Chiesa del Kenya che la venera come esempio di santità e donazione e quale prima Beata di questa giovane Chiesa del continente Africano?

Sr. Irene è una delle prime missionarie della Consolata fondate nel 1910, a Torino, dal Beato Giuseppe Allamano. La sua breve ma intensa vita missionaria, può riassumersi in poche righe: amore totale a Cristo e all’annuncio evangelico, attraverso il servizio alla Chiesa e alla missione in Africa, intessuto di tanti gesti di carità, di misericordia e di servizio instancabile ai più poveri, fino a donare la sua giovane vita.

Sr. Irene, al secolo Mercede Stefani, nasce il 22 agosto 1891 ad Anfo nella Val Sabbia (Brescia). Nel 1911 entra nell’incipiente “Istituto delle Missionarie della Consolata” e il 12 gennaio 1912 veste l’abito religioso prendendo il nome di Irene. Il 29 gennaio 1914 emette la professione religiosa e, alla fine dell’anno, parte per le Missioni in Kenya, dove allora l’evangelizzazione era agli inizi e, quasi inesistenti, le scuole e i servizi sanitari.

Dal 1914 al 1920, si dedica all’assistenza negli ospedali militari, che dell’ospedale avevano solo il nome, trattandosi di capannoni organizzati alla meglio, per i portatori africani, denominati ‘carriers’, arruolati per trasportare materiale bellico al tempo della Prima Guerra Mondiale. In questo ‘inferno’ sociale, suor Irene trascorreva le sue giornate, di giovane missionaria, negli ospedali di Voi, Kilwa e Dar-es-Salaam in Tanzania; lavando, medicando, fasciando piaghe e ferite, distribuendo medicine e cibo ma soprattutto, donando amore, attenzione, compassione e consolazione e molti, prima che morissero tra le sue braccia materne, ricevevano il Battesimo.

La seconda tappa della sua vita, dal 1920 al 1930, la trascorre nella missione di Gekondi, diocesi di Niery, dedicandosi all’insegnamento scolastico e alle visite dei villaggi, con una particolare cura per le donne e i bambini. Istruiva le giovani consorelle giunte da lei per il tirocinio missionario, circondandole di affetto e attenzioni. Pur con le difficoltà di quel tempo, continuò a seguire per corrispondenza, i suoi ‘figli’ africani che si spostavano più lontano, nelle città del Kenya: Mombasa, Nairobi, ecc., facendo anche giungere notizie delle loro famiglie. E tutta la corrispondenza la scriveva di notte, al lume di una candela.

Curando un ammalato di peste, contrasse il morbo e, dopo tre giorni di agonia, morì il 31 ottobre 1930, vigilia della festa di tutti i Santi, a 39 anni d’età, di cui 16 trascorsi ininterrottamente in Kenya.

La famiglia delle Missionarie e dei Missionari della Consolata si uniscono alla gioia della Chiesa Africana, per questo evento di grazia; ringraziando il Signore e la Vergine Consolata per questo dono alla Chiesa e alla missione nell’anno dedicato alla vita consacrata.

Possa la vita e l’esempio di questa pioniera della missione essere di esempio a tante giovani chiamate, anche oggi, a lavorare tra i poveri e gli ultimi.

Sr. Eugenia Bonetti mc