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Per una fede che dia frutti

venerdì, luglio 24th, 2015

Un capitolo particolarmente lungo (1-31 luglio 2015) al quale le l’Ordine della Compagnia di Maria Nostra Signora ha voluto dare una precisa e ben definita importanza. Molto impegnativo il tema: Portatrici e portatori di creatività evangelica nel nostro mondo. Nel commentarlo scrivono: “Siamo umili portatori di una luce che ci è stata regalata per rischiarare il mondo. Quel piccolo fuoco che scintilla dentro di noi, nascosto desiderio di moltiplicarsi e di estendersi, è il tesoro che abbiamo da donare agli altri”.  Con una particolare lungimiranza hanno coinvolto nei primi 12 giorni giovani laici e religiose di altre Congregazioni. Intendevano ‘ascoltare’ altre voci, appunto, per poter capire meglio la realtà, i desideri, le ansie.

Fondate nel 1607 da S. Giovanna de Lestonnac, un forte carisma le spinge ancor oggi all’azione: l’”evangelizzazione come educatrici, al servizio di una fede che dia frutti in tutte le opere di giustizia”. Il giorno 17 dopo un processo di ricerca della volontà di Dio con gioia comunicano l’elezione della nuova superiora generale nella persona di Mª Rita Calvo Sanz. Di origine spagnola, come il suo connazionale san Francesco Saverio, ella saprà guardare oltre ogni frontiera ‘perché Cristo sia annunciato’. Eserciterà il suo mandato per il periodo di Governo 2015-2021. Ringraziano Dio per la sua presenza in questa nuova tappa che si apre per la Compagnia, e ringraziano Rita per la sua disponibilità a prestare questo servizio di Governo.  Ella “sa di poter contare sull’appoggio di tutti e tutte quelli che fanno parte del Progetto che Giovanna de Lestonnac iniziò più di 400 anni fa”. (B.M.)

www.lestonnac-odn.org

Sei Istituti in festa

lunedì, luglio 20th, 2015

Il 17 luglio 2015 papa Francesco ha decretato la venerabilità di alcuni servi di Dio. Tra essi Elisa Miceli, fondatrice delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore, un istituto nato all’inizio del 1900 per accogliere le ragazzi madri, all’epoca cacciate di casa e rinnegate dalla  famiglia. Giovanissima, stava maturando la decisione di consacrare la propria vita a Dio tra le carmelitane, ma, viste le gravi condizioni di sfruttamento e degrado materiale, sociale e spirituale nelle quali versavano le popolazioni rurali, si sentì profondamente chiamata ad annunciare il Vangelo ai più lontani, rimanendo carmelitana contemplativa nel cuore. Ella aveva intuito che il Regno di Dio si rende presente tra gli uomini attraverso un’attenta opera di promozione umana e cristiana.

Punti qualificanti della spiritualità di Elisa e che ha lasciato alle sue ‘figlie’ sono: il riferimento al Sacro Cuore, significato in Gesù Eucaristia; frutto naturale ne è l’Ora Santa notturna assieme all’impegno apostolico, come senso di responsabilità che induce all’espiazione. L’agonia di Gesù nel Getsemani è l’icona che ha accompagnato lei fin sul letto di morte. Dall’ansia apostolica, nella Festa dell’Immacolata del 1934, nacque la Congregazione attraverso la quale partecipa il dono di Dio ad altre anime e rende più efficaci e solidi la vita di unione con Dio e l’apostolato catechistico. Ma “fin dagli anni Venti aveva dato vita agli Oratori Rurali, luoghi di accoglienza e di formazione integrale dell’uomo, del cittadino e del cristiano; essi sfociarono poi nella geniale iniziativa delle Settimane Campestri”.

Attualmente le religiose prestano il loro servizio attraverso catechesi ai lontani delle contrade rurali e periferie urbane; scuole dell’infanzia, laboratori per ragazze, visite alle famiglie e alle persone sole e deboli.

www.elisamiceli.it

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Altri cinque Venerabili interessano la vita religiosa: -

- Agostino Ramírez Barba, Sacerdote Diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Serve del Signore della Misericordia; nato il 27 agosto 1881 a San Miguel el Alto (Messico) e morto a Tepatitlán (Messico) il 4 luglio 1967;

- Maria del Rifugio Aguilar y Torres, vedova Cancino, Fondatrice della Congregazione delle Suore Mercedarie del Ss.mo Sacramento; nata a San Miguel de Allende (Messico) il 21 settembre 1866 e morta a Città del Messico (Messico) il 24 aprile 1937;

- Maria Teresa Dupouy Bordes, Religiosa Professa della Società del Sacro Cuore di Gesù, Fondatrice della Congregazione delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; nata a a Saint Pierre d’Irube (Francia) il 6 maggio 1873 e morta a San Sebastián (Spagna) il 26 maggio 1953;

- Isabella Méndez Herrero (in religione: Isabella di Maria Immacolata), Suora Professa della Congregazione delle Serve di San Giuseppe; nata a Castellanos de Moriscos (Spagna) il 30 agosto 1924 e morta a Salamanca (Spagna) il 28 dicembre 1953. (A cura di Sergio Centofanti)

- Fra Simpliciano della Natività, francescano di Sorrento che nel 1800, tra accuse e calunnie di ogni tipo, si diede a soccorrere le donne finite in strada. “La carità non ha colori – diceva – non fa preferenze ma abbraccia tutti, previene i bisogni e perdona i colpevoli”.

(Da Bollettino Radiogiornale, 17.07.2015).

L’USMI gioisce pienamente con tutte queste Congregazioni per tali ‘promozioni’ e affida alla loro intercessione le necessità di tutte le religiose presenti e operanti in Italia. (B.M.)

La parola di papa Francesco…

lunedì, luglio 13th, 2015

Papa Francesco nei suoi viaggi non omette mai l’incontro con sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi. Così è successo nei tre Paesi recentemente visitati: Ecuador, Bolivia, Paraguay. Paesi con problematiche affini, con situazioni correlate, ai quali da decenni la Chiesa guarda con interesse e con speranza. Li incontra insieme giustamente, perché ad essi compete un mandato particolare: annunciare la Bella notizia con chiara e visibile testimonianza, con modalità che rispondano al loro stesso stile di vita. In tutti e tre i Paesi l’incontro inizia con la narrazione di testimonianze simboliche, significative, tanto da parte dei sacerdoti, come dei seminaristi, delle religiose o dei religiosi.

Il papa ascolta partecipe con il suo consueto profondo vero interesse. E la risposta ha sempre come sottofondo il vangelo: Bartimeo che si libera del mantello e segue Gesù perché ne ha colto il messaggio. E così il papa invita tutte e tutti a ‘non passare oltre’ di fronte a situazioni di miseria, di sofferenza, di precarietà che a volte raggiungono il limite della non sopportazione. Gli input sono molti, ma convergenti: non avere paura di lasciarsi coinvolgere dal dolore della gente… vivere con umiltà e realismo il proprio ruolo di ‘servitori’, impegnarsi con quella libertà che rende capaci di stare a fianco di chi soffre, perché il dolore non deve essere silenziato. E’ vivere e agire con quella libertà che nasce dall’amore e sempre e ovunque obbliga ad essere testimoni della misericordia di Gesù. Inoltre il papa invita a superare i personalismi, l’individualismo, le autoreferenzialità; ammette che esistono situazioni difficili che vanno affrontare con coraggio, con ricchezza spirituale, con la preghiera. Di sé dice appunto che spesso – dopo aver presenziato a situazioni difficili – si pone di fronte a Gesù, gliele presenta e prega. Tutti, infatti, dice lui, dobbiamo lasciarci convertire… (B.M.)

Don Bosco all’EXPO

lunedì, luglio 13th, 2015

Domenica 12 luglio ad Expo 2015 si è celebrata la festa del padiglione Casa don Bosco, una giornata esclusiva che l’Esposizione Universale ha voluto dedicare alla Famiglia Salesiana – della quale fanno parte le Figlie di Maria Ausiliatrice - all’insegna del sano divertimento e della riflessione. Detta Famiglia – presente ad Expo 2015 – rappresenta la società civile, che attualmente  comprende 30 gruppi ufficialmente riconosciuti con oltre 400.000 membri “impegnati quotidianamente nella cura e nell’educazione di bambine e bambini, ragazzi e giovani, con speciale attenzione ai più svantaggiati, facendo proprio il principio di dare di più a chi ha avuto di meno e promuovendo i valori che permettono loro di maturare come persone e come cittadini responsabili”.
Al grande appuntamento hanno partecipato, tra i molti ospiti, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, e Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Ambedue hanno risposto alle singole interviste sul tema “Come Don Bosco, con i giovani, per i giovani“, con la saggezza e il brio che le contraddistingue, in forza di un proprio specifico carisma.

Inoltre, i rappresentanti istituzionali di Gruppi, Istituti e Congregazioni hanno offerto ricche testimonianze della loro presenza in tutto il mondo, della vitalità e dell’attualità del carisma donato dal Signore a Don Bosco, nato esattamente or sono 200 anni, nel 1815. Il pomeriggio è stato una alternanza di momenti istituzionali e di festa con musica, danze, spettacoli. (B.M.)

India: marcia e veglia di preghiera

lunedì, luglio 6th, 2015

In India, il 1° giugno scorso è stata fatta una marcia silenziosa e una veglia di preghiera per esprimere solidarietà alle Suore Missionarie Salesiane di Maria Immacolata e per chiedere giustizia: con questo spirito oltre 2000 persone si sono riunite nei pressi della cattedrale di San Francesco a Nagpur, città nello Stato indiano di Maharashtra, a 15 giorni dall’aggressione a una religiosa. All’iniziativa ha preso parte anche l’arcivescovo di Nagpur, mons. Abraham Viruthakulangara che ha condannato fermamente l’aggressione alla suora 43enne avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 giugno, all’ospedale maternità di Raipur.

Mons. Viruthakulangara ha ammesso che “il governo dovrebbe garantire la sicurezza e la protezione di tutti, specificamente dei più vulnerabili come bambini, donne e minoranze”.

Alla marcia hanno preso parte giovani, donne e bambini di varie comunità: indù, musulmani, sikh e cristiani di varie confessioni. “Noi cristiani siamo una comunità pacifica, siamo parte integrante di questa antica terra madre. Non è tollerabile che la nostra vita tranquilla sia disturbata da attacchi pianificati” ha concluso l’arcivescovo. Esponenti delle diverse comunità presenti hanno condiviso questi sentimenti e lanciato un appello al governo perché “faccia di più per tutelare i cittadini, in particolare i più deboli”. Tutti hanno ricordato che le donne in India subiscono molestie e discriminazioni e hanno chiesto di fermare la violenza contro le donne, avviando una raccolta di firme e accendendo ceri per esprimere solidarietà alle vittime di abusi e violenze. (da R.P.bollettinoradiogiornale 02.07.2015)

Ora è vescovo…

venerdì, luglio 3rd, 2015

E’ successo laggiù in Brasile… Lo raccontano le suore Francescane di Cristo Re, residenti in Campo Erệ, piccolissima città rurale, i cui abitanti hanno origini europee, asiatiche. “Con il  passare degli anni – raccontano – le lotte per la terra, lo sviluppo delle associazioni, la città passò ad avere quattro centri di municipio con ben  74 comunità dipendenti dal centro parrocchiale”. Il ‘servizio’ delle suore ha avuto e continua ad avere tutte le ‘doti’ dell’incarnazione. Hanno assunto, vissuto, condiviso le linee pastorale della Chiesa presente in Brasile, ossia li linee offerte dai documenti di Medellin, Santo Domingo prima, e poi Puebla, Aparecida… Intendono passo passo seguire le linee di papa Francesco: uscire, ascoltare, camminare, essere presenza samaritana ovunque. E uno di quei ragazzi accompagnato nel suo cammino di formazione umana e cristiana, nella sua crescita vocazionale, ora è il loro vescovo, S.E. dom Odelir José Magri.

La linea operativa non cambia. Egli le ha invitate così: “Lavoriamo per una Chiesa missionaria… andando… camminando… in ginocchio con la preghiera e aprendo le nostre braccia all’aiuto e all’accoglienza”. E “noi – scrivono – cerchiamo di essere presenza di Vita Consacrata attendendo a tante provocazioni di questa gente a tutti i livelli, con tutte le età, essendo una testimonianza povera, semplice, disponibile, allegra rispondendo così alla proposta della campagna di fraternità di quest’anno… “Io sono venuto per servire”. (B.M. dalla rivista Un seme per il Regno, N. 2-2015 – Anno XLIX).

Ancora religiosi santi

domenica, giugno 28th, 2015

Sabato 27 giugno 2015 durante la celebrazione dell’Ora Terza, papa Francesco ha tenuto il  Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione del beato Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio. Fondato a Lodi nel 1885, l’Istituto esprime così il suo carisma: “partecipazione all’immolazione di Cristo per l’educazione cristiana della gioventù e la santificazione dei sacerdoti”. Le religiose vivono  questo loro carisma con opere appropriate: scuole, collaborazione pastorale, parrocchiale, pastorale giovanile, oratorio. Sono presenti anche in Argentina ed in Ecuador.

In quello stesso Concistoro il papa ha decretato di iscrivere nell’albo dei santi la beata Maria dell’Immacolata Concezione, religiosa, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce. Sorte a Siviglia (Spagna) nel 1875, il loro carisma consiste nella “imitazione di Cristo crocifisso e nel servizio agli infermi poveri con assistenza gratuita di giorno e di notte, con visite e istruzione, sostenute  dall’elemosina chiesta porta per porta”. Oltre che nel loro Paese di origine, sono presenti in Italia e in Argentina.

L’USMI gioisce con ambedue le Congregazioni; si felicita in modo particolare con sr Rita Bonfrate, delle Figlie dell’Oratorio, che da anni presta il suo servizio competente, sereno, gratuito nell’Ufficio Formazione presso la sede dell’USMI nazionale. (B. M.)

www.figliedelloratorio.it

Donne ad Alta Quota…

mercoledì, giugno 24th, 2015

‘Donne ad Alta Quota’ è la denominazione del riconoscimento con cui la Fondazione Marisa Bellisario ammette che alcune donne si sono distinte per una determinata opera. Concretamente vengono premiate “donne manager e imprenditrici, che, con il loro lavoro, sono un esempio di un’Italia che lavora e produce”. Con il passare degli anni – dichiara Lella Golfo, presidente e anima di detta Fondazione – l’iniziativa ha prodotto “una piccola e grande rivoluzione silenziosa, che ha creato una nuova classe dirigente femminile”. Sono le donne che mettono a servizio degli altri il loro innato senso di responsabilità, non ambiscono gloria né celebrità; privilegiano l’interesse globale, comunitario su quello personale; sono vigili e accorte nell’ utilizzo sia del potere che del denaro….

Questa del 2015 è un’altra grande tappa nella quale viene riconosciuto il lavoro assiduo,  diurno e a volte notturno, coraggioso oltre ogni dire, anche di sr Eugenia Bonetti,missionaria della Consolata, responsabile Ufficio Tratta donne e minori dell’USMI nazionale,  presidente Associazione “slaves no more” –  davvero donna ad alta quota che, da oltre 15 anni, si spende e sopraspende perché ogni donna non sia ritenuta mai più e in nessun luogo ’merce’ da sfruttare e da godere. La donna, ogni donna, infatti, deve essere riconosciuta nello splendore della propria identità. Presidente della Associazione slaves no mores, sr Eugenia c’è sempre quando la sua presenza è opportuna, se non necessaria, in Italia e all’estero, in Nigeria o negli USA, in Romania o a Ponte Galeria, in ambienti ecclesiali, civili, politici, ricreativi.

A nome di tutte le donne del mondo, in modo particolare di tutte le religiose presenti e operanti in Italia –  e soprattutto con quelle che come te e  con te, sr Eugenia, lavorano all’USMI – noi ti diciamo GRAZIE. Continua nella tua ‘opera di bene’ finché le tue forze e il tuo ardire te lo permettono o richiedono. (B.M.)

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Come ogni anno, il premio Bellisario si avvale dell’Adesione della Presidenza della Repubblica. A consegnare le ambite Mele d’Oro, personalità del Governo, delle istituzioni, dell’economia, della comunicazione e dello spettacolo. La consegna del premio andrà in onda in seconda serata su Raidue il prossimo 24 giugno.

tratta@usminazionale.it

ebonettimc@pcn.net

Roma, 23 giugno 2015

Fraternità a Ceuta

lunedì, giugno 15th, 2015

Dalla Spagna a Ceuta nel Nord Africa. Là sono arrivate lo scorso 19 aprile le Piccole Sorelle di Gesù dopo di più di un anno di preparazione e di discernimento e là, in quel luogo di frontiera, porta dell’Africa per l’Europa, hanno dato inizio a una nuova Fraternità. Ceuta è una città molto complessa di 80.000 abitanti, interculturale e inter-religiosa; metà sono musulmani; vi sono inoltre presenti una comunità cristiana, una comunità ebraica e un’altra Indù sindhi. 40 moschee, 7 chiese, una sinagoga e un tempio indù ne costituiscono il luogo delle rispettive celebrazioni.

Il loro stile di vita e la semplicità che da sempre le identifica, facilitano gli incontri con la gente del quartiere in cui si sono stabilite, le persone che frequentano la parrocchia, gli stessi migranti. Ammettono che l’essere ben accolte da tutti le “porta continuamente a rendere grazie per il dono della Fraternità”.

Da Ceuta possono non solo vedere il Marocco, ma, anche, raggiungerlo e ciò permette loro di avvicinare “centinaia e centinaia di giovani nascosti nella foresta – raccontano le suore – aspettando il giorno benedetto del passaggio da noi…”. Poco per volta e in momenti diversi hanno incontrato volti che resteranno per sempre incisi nel loro cuore. Raccontano: “Fermarsi sulla spiaggia per pregare, per cogliere i frutti della giornata e contemplare la bellezza di questa natura, ci fa anche avvicinare alla tragedia che, nel Mediterraneo, si vive e dove muoiono continuamente persone senza che se ne sappia il nome e che ora cominciamo a conoscere… Quasi tutti coloro che abbiamo conosciuto hanno vissuto lungo la loro traversata l’esperienza della morte di un amico, di un membro della propria famiglia… è troppo difficile scrivere ciò che abbiamo ascoltato!”.

“In questi giorni – ammettono – abbiamo sperimentato che la morte non ha l’ultima parola, la forza della vita e della loro fede sono talmente grandi che la nostra speranza cresce; noi entriamo nel mistero pasquale con ognuno di loro, e questa è una grazia che ci cambia nel più profondo di noi stessi!”.

“E’ vero, – concludono il loro racconto Gloria, Luigina, Maria, Paloma e Rosaura – cominciare una Fraternità senza altra cosa che andare incontro, cercando un luogo dove abitare e un lavoro per vivere, facendo del quotidiano lo spazio dove il nostro cuore si unifica per vivere come figli amati dal Padre… è una grazia che risveglia in noi tutti i desideri di seguire GESU’ e di fissare il nostro sguardo solamente su di LUI…”. (B.M.).

www.piccolesorelle.org

Nelle periferie più periferiche …

venerdì, giugno 12th, 2015

… le zone di guerra. Dal dicembre del 2013 in Sud Sudan, giovane Paese africano, la guerra civile non ha tregua. Secondo l’ONU “oltre 4 milioni di sud sudanesi hanno bisogno di aiuto alimentare urgente, a causa delle conseguenze delle violenze in atto da un anno e mezzo”. Sr Anna Gastaldello e sr Elena Balatti, ambedue missionarie comboniane residenti a Juba, in pieno continuo servizio, parlano di situazioni agghiaccianti in tutte le zone di detto Stato. Forse l’opposizione vuole bloccare il flusso di petrolio perché il governo rimanga senza denaro per continuare la guerra e il popolo fugge di zona in zona nella ricerca non solo di pace, ma di vita – porre in salvo la propria esistenza, innanzitutto – ma anche di cibo. Sr Anna testimonia: “la povera gente continua a scappare da un angolo all’altro: si rifugiano in un posto, poi ricominciano i combattimenti e scappano da un’altra parte e così via. Inoltre, la situazione economica generale del Paese è collassata, i prezzi di cibo e altri prodotti sono altissimi, per cui l’intera popolazione del Sud Sudan in questo momento sta soffrendo molto”.

Di fronte a tanta sofferenza e quant’altra nel mondo intero, in piccole e grandi porzioni di terra, sorge, bruciante, un interrogativo: quando il cuore umano conoscerà soltanto la pace, la fraternità, la concordia? (B.M.)

www.comboniane.org