Si è appena concluso a Roma l’incontro mondiale di giovani consacrati e consacrate sul tema “Svegliate il mondo”. Sono stati giorni ricchi di entusiasmo! Questa la prima impressione di chi ha partecipato a quell’incontro e lo ha condiviso con 5000 giovani. Tanti volti freschi, allegri, di tantissime congregazioni e tanti paesi del mondo. Diversi per colore, lingua, carisma e uguali nel desiderio di seguire Cristo, centro della nostra vita!
Le mattine ci hanno visto ascoltatori di diversi interventi di esperti sulla vita consacrata. La preghiera, la vita fraterna e la missione sono stati i temi su cui riflettere.
Nei pomeriggi i gruppi di condivisione ci hanno visto protagonisti di un utile scambio tra noi. Gioie, difficoltà e soprattutto la sensazione di non essere soli hanno caratterizzato questi momenti che sempre si sono conclusi con la celebrazione eucaristica, centro della nostra fede e della sequela di Gesù.
Durante le serate, diverse associazioni, insieme alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, hanno organizzato per noi alcuni
‘cammini’. Diversi sono stati i luoghi scelti come meta e anche gli obiettivi. Tutti però miravano a farci incontrare la realtà dei fratelli e delle sorelle del nostro tempo per essere testimoni concreti di preghiera e di carità.
La preghiera iniziale la prima sera in Piazza San Pietro, la festa nella Piazza il venerdì sera e la celebrazione eucaristica insieme nella Basilica di San Pietro sono stati altrettanti momenti forti che hanno visto la partecipazione anche di altri religiosi e della popolazione romana.
Dialogo con il Santo Padre
Tra i momenti più significativi dell’incontro, quello dell’udienza, nella Sala Nervi, di Papa Francesco, che ha messo da parte il discorso scritto per rispondere a braccio alle nostre domande.
In sintesi le sue parole e le risposte alle nostre domande:
“Prima di tutto – ha detto – saluto i consacrati e le consacrate tra di voi che sono iracheni e siriani. Queste sono terre piene di martiri dei nostri giorni…”
Le nostre domande:
1. Qual è stata la sua vocazione?
2. Quale la missione nella Chiesa dei giovani consacrati oggi?
3. Come possiamo evitare di cadere nella mediocrità nella nostra vita consacrata?
E le risposte del Papa a partire dalla NUMERO 3:
Tocchiamo il problema grande e complesso della comodità nella vita religiosa. È il motivo della libertà e della mediocrità. La vita religiosa diventa sterile se perde la capacità di SOGNARE, di pensare in grande. Uno dei peccati che spesso si trova nella vita comunitaria è l’incapacità di perdono. Chiacchierare è terrorismo perché butta una bomba sulla fama dell’altro che non si può difendere. Viviamo in un tempo instabile, in una cultura del provvisorio e l’instabilità sono le tentazioni. Dio ha inviato Suo Figlio per sempre, non per un po’… Quindi la nostra scelta non deve seguire il sentire ma dobbiamo prendere impegni definitivi.
NUMERO 2:
L’evangelizzazione che brucia nel cuore è lo zelo apostolico. Evangelizzare non vuol dire fare proselitismo, non è convincere, ma è testimoniare con la vita che Gesù è vivo. Lo studio non basta, se il tuo cuore non brucia non puoi testimoniare. Devo ringraziare la testimonianza delle donne consacrate che hanno il desiderio di andare sempre in prima linea perché sono madri. La suora è l’icona della madre Chiesa e di Maria.
NUMERO 1:
Seguire Gesù più da vicino in maniera profetica. I consacrati devono essere vicini tra loro e con il popolo di Dio. Non dobbiamo mai perdere la memoria dell’incontro con Gesù e della propria vocazione. Nei momenti bui dobbiamo tornare alle fonti. Del Vangelo mi ha affascinato la sua vicinanza a me, anche nel momento del peccato. Ho sentito, uscendo da giovane dal confessionale, che qualcosa era cambiato. Il Signore ci incontra sempre definitivamente. VICINANZA deve esser una parola chiave, PROFEZIA con la nostra testimonianza è quanto ci è chiesto. No al narcisismo, sì all’adorazione. Dobbiamo crescere in questo atteggiamento adorante che ci mette al riparo dal narcisismo.
Veronica Bernasconi fsp
veronica.bernasconi@hotmail.it
Per leggere la trascrizione completa del discorso del Papa vedi: