Archive for settembre, 2015

Una giovane consacrata ricorda

Senza categoria | Posted by usmionline
set 20 2015

Si è appena concluso a Roma l’incontro mondiale di giovani consacrati e consacrate sul  tema “Svegliate il mondo”. Sono stati giorni 12042261_993360377351002_1469037012_nricchi di entusiasmo! Questa la prima impressione di chi ha partecipato a quell’incontro e lo ha condiviso con 5000 giovani. Tanti volti freschi, allegri, di tantissime congregazioni e tanti paesi del mondo. Diversi per colore, lingua, carisma e uguali nel desiderio di seguire Cristo, centro della nostra vita!

Le mattine ci hanno visto ascoltatori di diversi interventi di esperti sulla vita consacrata. La preghiera, la vita fraterna e la missione sono stati i temi su cui riflettere.

Nei pomeriggi i gruppi di condivisione ci hanno visto protagonisti di un utile scambio tra noi. Gioie, difficoltà e soprattutto la sensazione di non essere soli hanno caratterizzato questi  momenti che sempre si sono conclusi con la celebrazione eucaristica, centro della 20150918_204620nostra fede e della sequela di Gesù.

Durante le serate, diverse associazioni, insieme alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, hanno organizzato per noi alcuni
‘cammini’. Diversi sono stati i luoghi scelti come meta e anche gli obiettivi. Tutti però miravano a farci incontrare la realtà dei fratelli e delle sorelle del nostro tempo per essere testimoni concreti di preghiera e di carità.

La preghiera iniziale la prima sera in Piazza San Pietro, la festa nella Piazza il venerdì sera e la  celebrazione eucaristica insieme nella Basilica di San Pietro sono stati altrettanti momenti forti che hanno visto la partecipazione anche di altri religiosi e della popolazione romana.

Dialogo con il Santo Padre

Tra i momenti più significativi dell’incontro, quello dell’udienza, nella Sala Nervi, di Papa Francesco, che ha messo da parte il discorso scritto 20150917_090152per rispondere a braccio alle nostre domande.

 In sintesi le sue parole e le risposte alle nostre domande:

“Prima di tutto – ha detto – saluto i consacrati e le consacrate tra di voi che sono iracheni e siriani. Queste sono terre piene di martiri dei nostri giorni…”

Le nostre domande:

1.       Qual è stata la sua vocazione?

2.       Quale la missione nella Chiesa dei giovani consacrati oggi?

3.       Come possiamo evitare di cadere nella mediocrità nella nostra vita consacrata?

E le risposte del Papa a partire dalla NUMERO 3:

Tocchiamo il problema grande e complesso della comodità nella vita religiosa. È il motivo della libertà e della mediocrità.  La vita religiosa diventa sterile se perde la capacità di SOGNARE, di pensare in grande. Uno dei peccati che spesso si trova nella vita comunitaria è l’incapacità di perdono. Chiacchierare è terrorismo perché butta una bomba sulla fama dell’altro che non si può difendere. Viviamo in un tempo instabile, in una cultura del provvisorio e l’instabilità sono le tentazioni. Dio ha inviato Suo Figlio per sempre, non per un po’… Quindi la nostra scelta non deve seguire il sentire ma dobbiamo prendere impegni definitivi.

NUMERO 2:

L’evangelizzazione che brucia nel cuore è lo zelo apostolico. Evangelizzare non vuol dire fare proselitismo, non è convincere, ma è testimoniare con la vita che Gesù è vivo. Lo studio non basta, se il tuo cuore non brucia non puoi testimoniare. Devo ringraziare la testimonianza delle donne consacrate che hanno il desiderio di andare sempre in prima linea perché sono madri. La suora è l’icona della madre Chiesa e di Maria.

NUMERO 1:

20150916_072724Seguire Gesù più da vicino in maniera profetica. I consacrati devono essere vicini tra loro e con il popolo di Dio. Non dobbiamo mai perdere la memoria dell’incontro con Gesù e della propria vocazione. Nei momenti bui dobbiamo tornare alle fonti. Del Vangelo mi ha affascinato la sua vicinanza a me, anche nel momento del peccato. Ho sentito, uscendo da giovane dal confessionale, che qualcosa era cambiato. Il Signore ci incontra sempre definitivamente.  VICINANZA deve esser una parola chiave, PROFEZIA con la nostra testimonianza è quanto ci è chiesto. No al narcisismo, sì all’adorazione. Dobbiamo crescere in questo atteggiamento adorante che ci mette al riparo dal narcisismo.
Veronica Bernasconi fsp
veronica.bernasconi@hotmail.it

 

Per leggere la trascrizione completa del discorso del Papa vedi:

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2015/9/17/giovaniconsacrati.html

“La marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi”

Senza categoria | Posted by usmionline
set 03 2015

Venezia, 11 settembre 2015

I migranti sono gli uomini scalzi del secondo millennio. E noi stiamo con loro. È il messaggio che sarà lanciato da attori e registi insieme a n-DONNEUOMINISCALZI-large570centinaia di persone che cammineranno scalzi fino al cuore della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia. Ancora un evento dalla forte connotazione sociale, i cui obiettivi corrispondono ad altrettanti “necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti, perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.

Nell’appello a partecipare alla manifestazione si legge:E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare. E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte delle donne e degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo”.

“Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del secondo millennio e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle“.

“La Marcia degli Uomini Scalzi – continua il testo – parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti”.

Ora sembra che improvvisamente l’Europa si sia svegliata; la Germania “con la decisione di accogliere 800 mila rifugiati siriani è diventata un simbolo positivo”. Lo dice lo storico e politologo Gian Enrico Rusconi, che però sottolinea: “Quello che sta accadendo non è un semplice fatto umanitario, è un fatto politico. E la politica non è il forte di questa Europa.  Chissà che l’evento della ‘marcia’ non sia per tutti un altro stimolo a impostare davvero percorsi di integrazione validi nell’accoglienza dei migranti, alla quale ognuno, nella vita quotidiana, è chiamato.

          Luciagnese Cedrone
lucia.agnese@tiscali.it