Un sogno da osare

Posted by usmionline
feb 15 2012

L’Italia è la nazione con la maggior concentrazione al mondo di veicoli a motore rispetto al numero degli abitanti: 3 automobili ogni 4 abitanti! In risposta all’urgenza crescente dei lamenti della terra, si tentano i più diversi interventi… La fede che cosa chiede al nostro agire quotidiano di credenti e consacrati? Siamo disposti a rinunciare… a che cosa?

La sfida più impegnativa
La crisi ecologica è oggi la prova planetaria più impegnativa per tutti. Davvero il Pianeta è minacciato da più parti. Conoscere il pericolo e affrontare la sfida di vivere in modo più sostenibile sulla Terra è dovere di tutti. Ma siamo davvero disposti e in quale misura -noi singoli cittadini e le Amministrazioni che ci rappresentano- a rinunciare alle abitudini comode e agli interessi di categoria che ci caratterizzano?

Quando la fede vive nel mondo reale
Più che mai oggi il credente è seriamente chiamato a interrogarsi sulla consistenza della propria fede e a rivederne i ‘segni’ nella storia. Perché è solo nel mondo reale che possiamo risvegliarci al bello e al sogno che Dio ha su di noi e che forse non osiamo più. Quale consistenza può avere infatti una fede che non si nutre di storia, di fatti, di volti, di dubbi, di lotte…, che – in sintesi – non integra la vita, partendo da essa e ad essa facendo tornare? Serve forse a qualcosa, a qualcuno se non genera nel quotidiano della propria storia un affidamento totale e completo allo sguardo di Dio, incrociato ogni giorno nell’incontro con Lui?

Per cominciare dal nostro piccolo…
È indubbio che lo sviluppo e la modernizzazione dei sistemi di trasporto hanno contribuito a rendere gli spostamenti urbani, il turismo, il commercio e le comunicazioni sempre più efficienti e competitivi. Hanno però anche incrementato i problemi ambientali (traffico, incidenti stradali, inquinamento, cambiamenti climatici…).

In risposta all’urgenza crescente dei lamenti della Terra La Commissione Europea mobilità urbana sostenibile da anni è impegnata nella promozione di trasporti ‘intelligenti’ e nell’incoraggiare spostamenti più ‘verdi’ e più ecologici, meglio organizzati e più semplici. Il che poi significa: possibilmente a piedi, o in bicicletta. In quest’ottica chiede agli amministratori di intervenire sull’organizzazione delle reti urbane di trasporto così da permettere ai cittadini di soddisfare le proprie esigenze primarie di accesso al lavoro, all’istruzione, al tempo libero e all’informazione in armonia con la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Interventi innovativi sono già una realtà in Europa e in diverse città e comuni italiani: incentivazione dell’uso della bicicletta, pedonalizzazione dei centri storici, tassazione della circolazione di autoveicoli nelle mura dei centri cittadini…Ma, anche se il percorso è tracciato, la strada rimane lunga. È necessario infatti ripensare le infrastrutture stradali delle nostre città per decongestionare il traffico e garantire sicurezza. Servono piste ciclabili, più aree pedonali, punti di “nolo pubblico”, gratuiti o a pagamento, trasporti pubblici efficienti e non inquinanti…

Viaggi in centro con intenzioni ecologiche
Milano per dire basta a smog e polveri sottili, ultimamente ha introdotto un ticket anti-traffico di cinque euro per le macchine in entrata nell’area ‘C’ del centro. “E’ discriminante e folle pagare per rincasare”, hanno protestato dapprima residenti e commercianti. In risposta hanno avuto il messaggio: “E’ un sacrificio per il bene collettivo, una sperimentazione… Partiamo e poi in corsa si vedrà per le necessarie correzioni”. Il debutto, comunque, è stato sostanzialmente indolore e i milanesi per ora sembrano essersi convinti che almeno in una certa misura si può fare a meno dell’auto. Il dato significativo è la riduzione di un terzo delle auto in ingresso in città.

Sempre a Milano un’altra idea di mobilità innovativa: il Car sharing (noleggio di auto) che dà la libertà di avere a disposizione una vasta gamma di veicoli, utilizzabili in qualsiasi momento anche solo per un’ora. Dell’auto scelta si paga solo il tempo in cui la si usa e i chilometri che si percorrono; quindi senza i costi fissi di manutenzione, rifornimento, tasse e assicurazione legati a un’auto di proprietà. Attualmente il car sharing è attivo in diverse città italiane compresa la capitale.

Progetto ‘Piedibus’
In diverse località dell’Europa e dell’Italia si vedono circolare da qualche tempo biciclette e auto totalmente elettriche, si possono noleggiare biciclette (bike-sharing), fare viaggi in condivisione di auto private (car pooling)… Ma il futuro elettrico è ancora lontano.

Invece i ‘bus a piedi’ si sono subito diffusi nel Nord Europa e da qualche anno sono in rapida evoluzione anche in Italia. Bambini e genitori sono coinvolti negli spostamenti casa-scuola senza l’utilizzo delle auto. Il servizio è gratuito e si regge sul volontariato. Nato con lo scopo principale di promuovere l’esercizio fisico nei bambini, subito si è rivelato utile anche alla socializzazione e all’autostima dei piccoli. Itinerario definito e protetto, orari precisi, fermate stabilite, meno auto nei pressi delle scuole, meno rumore e meno inquinamento. Nell’insieme: città più sicura, pulita e a misura di bambino. Uno stile di vita da rivalutare proprio quando la vita corre sempre più in fretta.

Camminare per ‘fare’ parole diverse
In realtà siamo cosi indaffarati da lasciarci forse sfuggire quell’esperienza semplice e fondamentale per ‘conoscere’ che è il camminare.

Camminare coinvolge tutto il corpo e la partecipazione dei sensi. È risaputo che tanti sono gli effetti benefici che il moto costante e regolare ha sulla salute… Una passeggiata al giorno riduce lo stress. Ha un’azione preventiva contro le possibili malattie cardiovascolari. Scarica le tensioni, diminuisce l’ansia e la depressione. Stimola a rivolgere attenzione al proprio corpo e alle sue esigenze. Soprattutto aiuta l’esperienza e le domande a interiorizzarsi, permettendo così alla persona di raggiungere un migliore equilibrio tra mente e corpo.

Anche il semplice camminare può diventare perciò una prima risposta al mondo che intorno a noi e dentro di noi ci chiede di maturare un coinvolgimento e una diversa vigilanza, capace di ispirare nuovi comportamenti e nutrire nuovi sogni; una testimonianza che permetta alla nostra fede di non dire solo parole di speranza, ma di ‘fare’ parole che si prendono direttamente cura della Terra e in qualche modo la trasformano e guariscono.

Luciagnese Cedrone
usmionline@usminazionale.it

Comments are closed.