Una bussola per capire la società: così può essere definita la Guida 2010 sull’informazione sociale, realizzata dall’Agenzia giornalistica quotidiana Redattore Sociale e presentata a Roma presso la Federazione della Stampa, il 17 dicembre 2009.
Dopo l’apertura di don Vinicio Albanese, l’assessore Raffaele Tangorra (ministero Welfare) esprime il suo apprezzamento per questo lavoro strutturato su macro-voci, che egli definisce una cassetta degli attrezzi per chi si occupa di sociale. Per la prossima edizione della Guida dà due indicazioni: più attenzione al divario tra nord e sud rispetto alle politiche nel sociale e approfondimento della Social Card.
La presentazione è quindi introdotta dal direttore di Radio Tre Marino Sinisbaldi e poi completata da Walter Dondi e da molti altri interventi. In sala sono presenti Laura Badaracchi, che si è occupata della revisione dei testi, e molti altri collaboratori.
Il volume è un prezioso strumento di studio e di conoscenza alla sua sesta edizione dal 1994, frutto di raccolta di dati -a partire dal lavoro quotidiano dell’Agenzia- e di lavoro da utilizzare per creare un contesto culturale debitamente e correttamente informato. Le sue pagine non sono solo informazione sul “disagio”, ma costituiscono un aiuto per chiunque ha a cuore la situazione dei più deboli e per tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della povertà, dell’emarginazione e del bisogno; un compendio utilissimo per chiunque si proponga di intervenire e di operare su questi problemi e sulle situazioni che essi determinano sulle persone. Il libro inoltre è un «sussidio a cui ricorrere ogni qualvolta si affrontano in cronaca o in commenti i temi riguardanti la problematica sociale», ha scritto don Vinicio Albanesi nella presentazione. «Si ha così la certezza di non dover citare a memoria o peggio ancora di riferire secondo sensazioni o sentito dire». Con una ricerca esclusiva sulla criminalità degli immigrati realizzata per Redattore Sociale dal Dossier Caritas-Migrantes, che smonta con dati e comparazioni inattaccabili molte delle più diffuse convinzioni sull’argomento.
Per l’informazione ufficiale, questa guida testimonia che nella società italiana la realtà non è solo quella che viene proposta dai Media; costituisce un potente richiamo alla realtà di un Paese alle prese con problematiche di natura economica, sociale ed esistenziale, espunte spesso dalla cronaca dei mezzi di comunicazione a vantaggio della quotidianità più drammatica. Da noi infatti il sociale fa notizia solo se è drammatico o gossip. E spesso le realtà sono presentate in maniera strumentale per un ritorno di consenso o di interesse.
D’altra parte l’aggravarsi della crisi e delle difficoltà accentua anche gli egoismi. La concentrazione di articoli drammatici legati a choc mediatici alimenta e produce nella gente una richiesta di essere sollevati.
Il metodo scelto dai curatori del volume offre sì dati storici nella loro drammaticità, ma non li isola: li confronta invece con i dati di altre realtà e Paesi. Contestualizzando così i fatti, il volume offre il senso della realtà. Orienta, perciò, nell’individuare le piccole crepe destinate a diventare fratture e illumina potentemente le trasformazioni sociali.
P. Giovanni Lamanna chiarisce l’obiettivo a cui deve essere finalizzata l’informazione: raggiungere le coscienze. «Poiché viviamo un clima di paura –egli sottolinea- quando si scrive si deve mirare a svegliare le coscienze e aiutare a capire la realtà che stiamo vivendo».
Stare nelle situazioni, lavorare con le persone in difficoltà, condividere quotidianamente la sorte e i problemi dei poveri, essere impegnati attivamente a difendere la causa degli emarginati e degli esclusi: tutto questo dà l’autorevolezza che permette di raggiungere le coscienze. È il messaggio affidato a tutti i giornalisti che hanno partecipato alla presentazione del libro, a quanti sceglieranno di consultarlo e di studiarlo e a tutti coloro che si preoccupano della qualità e della libertà dell’informazione in Italia.
Luciagnese Cedrone, smc
Biblioteca USMI Nazionale