Dentro le sfide contemporanee

Posted by usmionline
feb 17 2015

L’incoerenza è dentro l’uomo come parte della vita. Il servizio – nome segreto della civiltà – è lo stile di Dio. Pensare davanti a Lui e sentirsi da Lui voluti e amati
aperturaridesta la vita da tutte le sue stanchezze. Ed è l’inizio della profezia che oggi consente di non dissolversi nell’insignificanza di una notte senza incontri autentici.

Comunità cristiane fra sfide contemporanee …
Guerre atroci rafforzano oggi come non mai l’oppressione dei potenti sui più deboli. Notizie raccapriccianti ci raggiungono quotidianamente da realtà sempre più ‘domestiche’. E nel mondo globale un sistema strutturale di ingiustizia continua a generare sofferenza. L’uomo si ritrova a muoversi quasi piccola rotella di un’enorme macchina destinata a produrre per consumare e a consumare per produrre, non si sa più che cosa e perché!
Davvero grandi sono le sfide con cui ogni comunità cristiana è chiamata a misurarsi in questo nostro tempo.

“Senza la misericordia c’è poco da fare per inserirsi in un mondo di “feriti” che hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore”, richiama papa Francesco. Ma nel deserto degli affetti di tanti – che oggi sono divorati dal vuoto e dal silenzio e al cui grido di aiuto nessuno risponde – come mostrare i valori proclamati da Cristo? Certo non basta dire: non possiamo farci niente! La strada per tutti è segnata dai discepoli di Cristo impegnati a convertire quei valori in vita quotidiana. Come i due di Emmaus, tanti figli della Chiesa oggi camminano come in un esodo. Servono cristiani che conoscano se stessi e la propria notte e non abbiano paura di uscire nella notte delle persone; che siano in grado di intercettare i passi di uomini e donne di questa modernità, inserirsi nella loro conversazione, far compagnia e riscaldare il cuore andando al di là del semplice ascolto. Per tutto questo è necessario imparare a leggere le situazioni con coraggio, capire le dinamiche di un mondo globale e diverso e non restare ai margini del dibattito culturale e sociale che lo anima. Tanto meno servono cristiani che si lamentano di tutti, sempre pronti a puntare il dito contro, dimenticando così che anche l’aria inquinata della strada e della vita ha diritto a godere del vento di Pentecoste.

… il pericolo dell’evasione e lo scandalo delle divisioni
Già C.M. Martini invitava i religiosi a riflettere: “L’attenzione alle sfide contemporanee misura  per così dire la qualità della vita consacrata nella sua capacità di mettersi in stato di risposta e di proposta”. Questo in concreto significa prima di tutto disporsi a riconoscere e superare quelle reticenze, diffidenze, persino il disprezzo e la condanna di cui sono intessuti oggi tanti, troppi discorsi di persone ‘perbene’. Discorsi che in fondo nascondono un atteggiamento permanente di difesa di sé nei confronti della ‘diversità’:… quella dei giovani, degli immigrati, dei ‘barboni’, degli zingari, dei politici … in sintesi: del nostro tempo! E se l’evasione dalla realtà minaccia in tanti modi – persino attraverso impegni “decaffeinati” e comodi – il images (2)pericolo in tutti i casi è sempre: guardare dall’altra parte e … passare oltre! E sempre è segno che si soffre di una innegabile anemia evangelica, che occorre curare. Primo intervento terapeutico può essere quello di affrontare i fantasmi che circolano nella propria comunità per mancanza di trasparenza e di dialogo, e nello stesso
tempo disporsi a vagliare tutto ciò che in sé genera sfiducia o paura.
Poi pensare davanti a Dio, entrare in contatto con lui, godere della sua presenza, mettersi in ascolto e assaporarne le risonanze … E il ‘Dio con noi’ aiuterà a trovare le vere ragioni, pur con mancanze e ritardi, per vivere insieme. Allora non sarà più un problema mescolarsi e contaminarsi con l’umanità ferita gravemente. E chissà che anche nel … dialogo quotidiano con i più vicini non si diventi finalmente capaci di salvare l’argomento di verità che è in ognuno, invece di condannare istintivamente e a priori la persona! Nello stile di Dio, la verità è sempre relazione e per essa le realtà alle quali è necessario morire sono decisamente tante. D’altra parte ogni semina è piena di morte, come dice il Salmo: andando piangevano… (Cfr Sal 125,6).

Preziosi o inutili?…
Churchill con la sua saggia ironia, segnalava che “il problema della nostra epoca è che gli uomini non vogliono essere utili, ma importanti”. In realtà il grande limite umano è  proprio la paura di non ricevere applausi e non incontrare consensi. Di qui forse nasce quel bisogno istintivo e prepotente un po’ comune a tutti di abbassare qualcuno per sentirsi un po’ ‘di più’ fino a ritenersi ‘primo della classe’. Con la verità ‘in tasca’ si ha sempre ragione, si vuole dire tutto, si anticipa l’altro, si arriva persino a non impegnarsi più per vivere ciò che si pensa e si dice. E addirittura lo si giustifica. Si fanno tante cose e non si ‘vede’ niente, perché non si ascolta. Si vive insomma la storia con vanità, perché se conta ciò che gli altri vedono della persona, allora non si è che la propria immagine.

Per uscire da tale situazione, a tutti forse occorre recuperare la dimensione di un tempo che non è nostro e non ci appartiene. Si potrà allora fare esperienza che valore del tempo è l’incontro con se stessi, con la società, i poveri, la natura… Dio. In tale impegno personale, concreto e quotidiano non c’è nessuna prima fila.

Chiamati all’umiltà e all’incontro per aprire un nuovo cammino
Profezia oggi è quella di chi – nella convinzione che vicinissimo alla vita di ognuno Dio cammina, parla e soffre con i suoi figli – a sua volta ascolta e accompagna senza protagonismi o esibizionismi; senza voler dirigere la vita di nessuno e soprattutto senza avvicinarsi agli altri camminando in fretta con una valigetta di cose imparate, da ripetere come un’eco e senza immaginazione.

LogoSma_2010È urgente e bello arrivare a riconciliarsi con il proprio tempo ritrovando l’umiltà e il limite.  Altrettanto urgente e bello è che la vita consacrata del presente non deleghi e non rinunci alla sua condizione profetica. Profezia, soprattutto oggi, è non cercare consensi, ma farsi spazio nuotando e nuotando finché altri si uniscono … Allora si respirerà un Dio diverso, per il quale uno solo è come 99, come tutti. Di qui scaturisce quella dignità di ogni persona, che la società civile oggi proclama sì a parole, ma alla quale non sempre è abituata. Insieme – come autentici professionisti della società che non smettono di essere professionisti dello Spirito – si sarà capaci di abbandonare le paure e guardare con speranza gli orizzonti che ci si presentano.

Luciagnese Cedrone
usmionline@usminazionale.it

Comments are closed.