Viviamo lo scorrere del tempo abitate da sensazioni e sentimenti che si modificano e ci modificano nelle diverse tappe della vita umana.
Con l’avanzare dei giorni, dei mesi e degli anni, si sperimenta in maniera sempre più impattante, la velocità del tempo che passa, proprio come un soffio…e, nell’esperienza profonda della vita che scorre, della realtà che passa e fugge prende forma nel nostro essere la consapevolezza di una domanda che sempre ci abita e che esige una risposta: l’essenziale dov’è? Che cosa è?
La roccia dell’essere su cui appoggiare la nostra vita, da cui prendere orientamenti e criteri, in cui dimorare stabilmente è diventata la nostra casa?
Noi dove siamo?
Sto scrivendo queste riflessioni dalla Polonia dove mi trovo in questi giorni per partecipare all’Assemblea UCESM (Unione Conferenze Europa Superiori Maggiori). Qui ho avuto l’opportunità di visitare per la prima volta il campo di sterminio nazista di Auschwitz, di vedere e di ascoltare storie di un dolore immane, inspiegabile e che continua a sconvolgere quando ci si avvicina ad esso; e questo nonostante il passare del tempo.
Ho pensato intensamente alla passione di Gesù camminando sulla neve, mentre passavamo da una baracca all’altra, da un recinto di filo spinato ad un altro.
Ho avuto anche la grazia di visitare il Santuario mariano di Czestochowa. Davanti all’ immagine della Madonna nera. Lo sguardo tenerissimo della Vergine mi trasmetteva qualcosa di molto profondo e di molto essenziale: il suo amore di madre per tutti noi, amore forte e tenero maturato nel dolore. Ho pregato per tutte le religiose di Italia ed ho chiesto a Maria di camminare accanto a noi in questa Quaresima per insegnarci ad ascoltare la Parola essenziale che il Figlio vuole dirci in questo tempo forte dell’anno liturgico.
Ho accolto come un dono della Provvidenza la mia partecipazione a questa Assemblea dell’UCESM il cui tema è stato: “ Vita religiosa in Europa: storie di speranza, speranza per la storia”.
Ho compreso che da qui doveva arrivare a noi una indicazione forte per la nostra Quaresima. Per questo desidero condividere alcuni passaggi del Messaggio finale che i partecipanti hanno indirizzato a tutti i religiosi e religiose di Europa. Essi ci possono accompagnare in questo tempo ed anche aprire nuovi orizzonti di vita e di missione.
A tutti i religiosi e le religiose di Europa:
“……Vita religiosa in Europa, non temere! Continua a testimoniare all’ uomo e alla donna del tuo tempo la speranza. Tu stessa sii una speranza per la storia di oggi e di domani…. Abbi il coraggio di cantare la vita, assieme all’Agnello che pare morto ma sta in piedi (cfr. Ap.5,6) al cuore della storia di ogni tempo e di ogni vita umana.Sia chiara e forte la nostra speranza perché Colui che ci ha chiamati a questa forma di vita dice: “Sì, vengo presto”! (cfr. Apoc.22) “: (dal messaggio finale della 14ª Assemblea UCESM).
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Viviamo in un tempo in cui spesso l’uomo e la donna rincorrono la felicità senza Dio… e incontrano la noia ed il non senso. Anche noi possiamo essere tentati di perdere la passione della speranza. Ma ogni giorno viviamo una grande speranza quando vediamo che alla radice dei desideri dei nostri fratelli e delle nostre sorelle c’è sempre un profondo bisogno di spiritualità e di ricerca di trascendenza. Chi potrà saziare questa fame e questa sete?
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La vita religiosa, dono di Dio per la chiesa e per il mondo, ha sempre aperto lungo la storia cammini di speranza: dare il cuore e le mani a Dio e al prossimo.
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Oggi è questa la nostra missione. Le nostre case siano luoghi aperti per tutti, spazi di preghiera, di laboriosità e di comunione fraterna, riflesso di quella luce che sgorga dalla sorgente della speranza: Cristo morto e risorto per tutti noi.
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Ci sentiamo sfidati ad essere parte viva delle grandi trasformazioni che sta vivendo il nostro continente. L’azione dello Spirito Santo ci dona la determinazione e il coraggio di essere portatori di speranza per il futuro d’Europa. Insieme a Maria vogliamo vivere in ascolto della parola e in accoglienza dello Spirito per partecipare alla missio Dei, essere in dialogo con tutti.
Nella gioia di aver vissuto questa esperienza del tempo favorevole che si è fatto breve, ritorniamo alle nostre case gridando: Maranathà! Vieni Signore Gesù!
Sia la nostra quaresima non un tempo triste o solamente di penitenza, ma soprattutto un tempo abitato dalla pace perché Gesù è la nostra speranza!
M. Viviana Ballarin, op
Presidente USMI nazionale
L’essenziale dov’è? Che cosa è? Noi dove siamo?
Le sue domande, Madre Viviana, evocano in me sentimenti e atteggiamenti fondamentali della vita che mi accompagnano ad entrare nella quaresima. Tracciano l’avvio del cammino e in un certo senso mi conducono per mano per un breve tratto. Affidano a ciascuna di noi la gioia, avventurosa e non priva di fatica, di rispondere a Dio trovando nel proprio quotidiano tempi e luoghi per stare in disparte con Lui, lontano dai “rumori” che impediscono di sentire la Sua voce. E poi l’impegno di raccontare nella vita di ogni giorno ciò che di bello avremo scoperto perché le nostre siano storie di speranza e speranza per la storia.
Annalisa