Care madri e sorelle,
un affettuoso saluto e benvenuto alla nostra 58ª assemblea generale, nostro prezioso appuntamento annuale, come scrivevo nella lettera di convocazione.
Siamo qui, nella settimana di Pasqua, abitate dalla luce sfolgorante del risorto che ci rassicura e ci invita al coraggio, alla festa, alla speranza, all’annuncio coraggioso.
Voi, non abbiate paura! È l’invito rivolto alle donne che di buon’ora andavano con gli olii profumati al sepolcro di Gesù, trovandolo però vuoto.
Voi non abbiate paura! È il ritornello che, con ritmo incalzante la liturgia ha rivolto a noi donne consacrate nella notte della veglia continuando anche nel giorno di pasqua e durante la settimana.
Voi non abbiate paura! Mi impressiona questa esortazione così diretta e rivolta a noi donne dall’angelo, all’interno del sepolcro vuoto.
Una domanda sale dal cuore: perché questo voi, quasi ad esprimere un’attenzione ed una chiamata particolare per noi donne.
Le donne del vangelo sono donne che continuano a cercare, nonostante i drammatici eventi
accaduti, il volto del Signore, capaci di superare le paure pur di incontrarlo, di amarlo con cuore sincero, di prendersi cura di lui, anche se è morto.
L’angelo dice alle donne: Voi non abbiate paura!
So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.
Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risorto da morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo
vedrete (Mt. 28, 6-7).
Le drammatiche vicende degli ultimi giorni della vita di Gesù con l’epilogo della sua morte in croce hanno sconvolto profondamente i suoi amici, i più intimi, i suoi familiari, coloro che lo avevano accompagnato con fedeltà nei suoi viaggi, nelle sue predicazioni, condividendo con lui le ore faticose e quelle serene, gli incontri e gli scontri attraverso cui doveva passare per compiere il progetto che il Padre gli aveva consegnato.
Ora la paura attanaglia, come in una morsa, tutti, e molti scappano o fingono di non conoscerlo e si barricano nelle loro case.
Solo alcune donne riescono ad uscire e ad affrontare, nel buio, anche l’imprevedibile.
E l’imprevedibile accade!
Voi, non abbiate paura!
Ancora una volta l’incontro con Colui che credevano morto, ma che invece è vivo, rinnova la loro vita.
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Oggi come al tempo di Gesù drammatiche vicende umane sconvolgono la terra e un numero che non si può più contare di fratelli e di sorelle sono vittime di violenze, soprusi e morte.
Conosciamo bene le vicende dei nostri giorni, il S. Padre alla recita del Regina Coeli di domenica scorsa le ha ricordate ed alcune di esse ci toccano molto da vicino. Potremmo davvero chiederci in quale misura ci stanno interpellando tante voci e tante grida.
Di fronte a tutto questo da quel sepolcro ormai vuoto l’invito si rinnova: Voi, non abbiate
paura…andate e….dite la speranza contro ogni speranza, l’amore contro ogni violenza, il dono contro ogni egoismo, dite la vita contro ogni forma di violenza e di morte perché il Signore è risorto.
Dite la speranza e fatelo con gesti concreti perché molti vedendo credano.
Siamo qui e portiamo nel cuore il mondo intero ed insieme ad esso le nostre comunità con le gioie e le preoccupazioni che il servizio di governo comporta e forse siamo venute con il desiderio di ascoltare, di condividere, di cercare insieme. Il tema per la nostra assemblea di quest’anno ci porta in quella direzione, forse attendiamo soluzioni a situazioni che si vanno facendo forse pesanti, a situazioni che si vanno trasformando in emergenze di vario genere; forse portiamo nel cuore la speranza di tornare alle nostra comunità con qualche ricetta.
Care sorelle, niente di tutto questo! Sarebbe troppo poco.
Siamo qui per ascoltare la tenerezza del Risorto che forse dorme sulla nostra barca nel lago in tempesta e ci invita a non avere paura; siamo qui per stupirci del suo amore che ci precede sempre in Galilea e non aspetta che lo raggiungiamo, ma ci viene incontro Lui per primo! Siamo qui, avvolte dal suo saluto, per abbracciargli i piedi e adorarlo….e poi, obbedienti al suo mandato, per andare, come comunità fraterne … ad annunciare ai fratelli.
Allora sì….possiamo addentrarci, oggi e nei prossimi giorni, nelle tematiche della nostra assemblea che quest’anno ha un obiettivo chiaro e importante: orientarci a percorrere cammini comunitari di umanizzazione, di santità dunque.
Ci aiuteranno in questo i relatori con la loro sapiente esperienza in umanità, ma soprattutto ci metteremo in ascolto della Parola del Signore con cui inizieremo ogni giornata e della storia che abitiamo oggi per riconoscervi la presenza dello Spirito che agisce senza sosta e che, quale protagonista della vita della Chiesa e del mondo, ci aiuterà ad individuare come e dove vivere oggi la fedeltà creativa alla nostra missione profetica.
Madre Azia, in qualità di moderatrice che ringrazio sin da ora, ci accompagnerà lungo il percorso e ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi.
P. Lorenzo Prezzi e Sr Giuseppina Alberghina che conosciamo bene, saranno con noi in questi tre giorni, con sguardo attento per intuire e raccogliere in forma sintetica le perle delle nostre esperienze e riflessioni per ridonarcele il terzo giorno come provocazioni e sfide per il cammino del futuro.
La nostra Assemblea quest’anno inizia illuminata dalla luce sfolgorante della Pasqua e si conclude alla vigilia di un evento per cui la Chiesa universale ed il mondo intero esultano: la beatificazione del S. PADRE Giovanni Paolo II. È un dono immenso respirare la Chiesa in questa luce gloriosa della Pasqua del Signore che genera i santi, oggi, qui insieme come vita religiosa femminile italiana.
Il grande dono della santità di Giovanni Paolo II alla Chiesa è per tutte noi che viviamo ancora immerse in un mondo che pare senza direzione una luce nuova che si accende sul nostro pellegrinare e ci orienta al porto sicuro.
Per questo dono glorifichiamo il Signore e affidiamo la vita religiosa femminile, affidiamo ogni nostra comunità che è in Italia, alla intercessione del nuovo Beato.
Con il tremore e la grande gioia delle donne che abbandonano in fretta il sepolcro, care sorelle, auguro a tutte giorni intensi di fraternità, di condivisione, di ricerca e di speranza.
Che davvero il Signore Risorto abiti sempre il centro del nostro essere comunità e ci doni la passione di cercare l’essenziale.
Buona assemblea.
Sr. M. Viviana Ballarin o.p.
(Presidente Nazionale USMI)