Multimedialità e condivisione
È già dalla fine degli anni Novanta che la Chiesa ha avviato una formazione sul territorio degli animatori della comunicazione e della cultura, definiti da Giovanni Paolo II “operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli”.
Lo spazio abitato
Oggi sono migliaia gli operatori dei media cattolici e animatori della comunicazione e della cultura che dal convegno Testimoni Digitali hanno avviato momenti di studio e riflessione sulle nuove modalità di relazionarsi in e con la rete. Aiutano le famiglie a interagire con i media in modo corretto e costruttivo, suggeriscono letture, ascolti e visioni di qualità; offrono valutazioni schiette di quanto il mercato propone. Anche per questo vogliamo soffermarci su una notizia.
“Leggi. Guarda. Ascolta.”
Si è appena conclusa la conferenza annuale di Facebook, meglio nota come f8, che tradizionalmente porta con sé novità di rilievo destinate a ripercuotersi su tutto l’ambiente del web 2.0.
Facebook, il più popolare social network, presenta le sue idee per rivoluzionare il web, annunciando una nuova piattaforma multimediale dedicata a musica, tv e cinema. Il nuovo motto sarà: “ Leggi. Guarda. Ascolta.”
Nuovi pulsanti a portata di clik
Saranno infatti introdotti su Facebook i pulsanti “Letto”, “Visto” e “Ascoltato” al fianco del canonico “mi piace”, che fin qui ha scritto la storia del social network. Bottoni per condividere news, video e musica su piattaforme esterne. Non è ancora chiaro quale possa essere il loro uso né quale possa essere la loro relazione con il “mi piace”, ma certamente saranno in grado di frammentarlo.
Si vuole insomma trasformare il social network da ambiente autoreferenziale, che vive principalmente di ciò che circola al suo interno, in un ibrido di fonti, risorse e opportunità provenienti da tutto il mondo della Rete.
Attraverso questi pulsanti l’utente potrà meglio definire i propri gusti e dichiarare di quali contenuti ha usufruito; e il social network traccerà il percorso delle sue esperienze.
Finalità: socializzare sempre più Internet
Nessuna informazione è per ora disponibile sulle modalità con le quali il servizio verrà distribuito agli utenti, né tanto meno sui prezzi che accompagneranno per esempio la musica tramite le pagine di Facebook. Certamente però i gruppi – che metteranno piede su questo social network i cui iscritti superano già quota 750 milioni e sono in costante crescita – avranno a disposizione un’opportunità unica per ampliare la propria base d’utenza; e contribuiranno così ad allargare la socializzazione del social network. Facebook in realtà ha sempre parlato di socializzare Internet e questa sembra essere decisamente ‘la mossa più importante per riuscirci’.
È possibile educare sui media
E’ possibile educare sui media se prima di tutto ci rendiamo consapevoli, insieme, del mondo in cui viviamo. Con i suoi modelli di pensiero e stili di vita. I suoi riti e i suoi miti.
Anche noi, come USMI, siamo impegnate per formare animatrici e animatori in grado di fare da ‘antenne’ avvertite circa le trasformazioni del contesto socio-culturale in atto. La rete ha realmente bisogno dell’esserci autentico e responsabile di tutti e di ciascuno per superare la banalità nel linguaggio e nei contenuti. È chiaro a tutti infatti che il prossimo va incrociato e attivamente ascoltato oggi negli spazi mutanti dei social network.
Nuovi modelli formativi
Nel vivere sociale e anche nell’ambito della vita religiosa, la rete nasconde opportunità nuove da scoprire e sperimentare perché il sapere in realtà si produce, non si acquisisce. Ed è collettivo, non individuale.
Sul tema è appena uscito un libro, davvero unico nel suo genere, di Pina Riccieri, Formazione a portata di click. Comunicazione digitale e santificazione della mente, Ed. Paoline, dove l’Autrice ripensa la formazione in rapporto al contesto in cui viviamo e avvia a scoprire, attraverso la comunicazione, le nuove frontiere della comunicazione; sollecita tutti – in primis formatori ed educatori – a decidere come crescere in umanità, libertà e responsabilità attraverso la rete. Nello stesso tempo offre alcune proposte e percorsi di formazione capaci di fornire qualità alla formazione stessa.
Web e vita consacrata
La vita consacrata attraversa oggi, soprattutto in Italia, una fase di travaglio e di cambiamento. E se è difficile sapere quali sviluppi avrà nei prossimi anni, è certo però – ci ricorda Pina Riccieri a conclusione del suo libro – che Dio continuerà a chiamare e sempre vi sarà qualcuno che ascolterà la sua voce e si porrà alla sua sequela con ‘amore indiviso’ e con la totalità della vita. Allora nella vita consacrata, secondo le parole profetiche di G. Alberione: “diminuiranno le energie fisiche, ma si supplirà ad esse con l’accresciuta sapienza e abilità”.
Una sfida che entusiasma ed è da raccogliere, soprattutto da chi è chiamato a formare le nuove generazioni: maturare nuove competenze per migliorare l’interazione e la condivisione; santificare la mente – come si esprime Pina Riccieri – attraverso i nuovi linguaggi del Web.2; aprirsi, insomma, a un nuovo modo di pensare la formazione da integrare nelle strategie tradizionali.
Luciagnese Cedrone
usmionline@usminazionale.it