Venerdì 5 aprile 2013.
L’importante giorno delle elezioni inizia con la celebrazione eucaristica presieduta da S. Ecc. Mons. Adriano Bernardini, nunzio apostolico in Italia e alle 9,30 padre Aitor Jimenez, religioso claretiamo, teologo e canonista, introduce la fase delle elezioni con competenza e chiarezza.
Si passa poi alle votazioni il cui risultato è il seguente: viene eletta Presidente Nazionale USMI per il quinquennio 2013-2018 Madre Regina Cesarato (Pie Discepole del Divin Maestro) e Vice Presidente USMI Madre Marta Finotelli (Suore di Gesù Buon Pastore). I fiori offerti alle elette e alla Madre Viviana Ballarin, presidente uscente, sono il segno della festa e della gratitudine verso coloro che hanno dato la loro disponibilità per questo prezioso servizio alla vita religiosa che è in Italia. Il canto del Magnificat esprime la gioia dell’assemblea che esulta nel Signore!
Nel pomeriggio alle ore 15,00 inizia la tavola rotonda sul tema: “Vita religiosa tra memoria e profezia: nel cammino delle congregazioni, nel cammino della Chiesa, nel contesto storico sociale”. I tre temi vengono affrontati rispettivamente da p. Lorenzo Prezzi, suor Grazia Loparco e dal dott. Vito Mancuso. Moderatrice della tavola rotonda è suor Giuseppina Alberghina.
P. Lorenzo Prezzi partendo dalla domanda: “A cosa serve l’USMI?” parla di gratuità e dono come fondamento della vocazione religiosa e all’interrogativo: “cosa sarebbe la vita religiosa senza l’USMI?” risponde affermando che certamente sarebbe molto impoverita perché la collaborazione in questi cinquant’anni di Unione è stata preziosa per creare una mentalità di comunione e corresponsabilità. Sono migliaia le suore che hanno usufruito della formazione a vari livelli e delle competenze dei diversi Uffici dell’USMI.
Il relatore ha poi ricordato il lungo elenco di professionisti, di teologi, di persone chiamate a parlare nelle annuali assemblee rilevando come i temi trattati siano stati di grande interesse e anche “coraggiosi”. Inoltre l’USMI ha diffuso capillarmente la teologia della Vita consacrata.
P. Prezzi conclude con la testimonianza di Papa Benedetto XVI che ha deciso di dedicare il suo ultimo periodo di vita alla contemplazione nel silenzio di un monastero e di Papa Francesco, gesuita, esperto di vita religiosa apostolica: questo certamente non sarà indifferente per il nostro futuro!
Suor Grazia Loparco ha detto tra l’altro: “Consideriamo il tema nel vissuto documentabile delle congregazioni di cui possiamo chiederci quale sia l’incidenza nella Chiesa. Il primo livello di esplorazione è la vita quotidiana in cui le religiose esprimono la concreta e multiforme missione della Chiesa. Un altro è quello giuridico: a motivo delle esigenze della carità concreta la vita religiosa ha superato schemi e paradigmi assodati per aprirsi a nuovi orizzonti. Come istituzione ecclesiale, a livello di rapporto con le diverse società, culture e sistemi politici, si può constatare che la vita religiosa si è inserita bene mantenendo la propria identità con una grande adattabilità alle contingenze…”.
Il dott. Vito Mancuso trattando del “contesto storico-sociale” ha affermato che il mondo di oggi ha un enorme bisogno della vita religiosa e portando la frase di Saint-Exupéry: “Nulla manca tranne il nodo d’oro che tiene insieme tutte le cose” ha ricordato che questo “nodo d’oro” è proprio la religione. La vita religiosa è un’esistenza dedicata al primato del “nodo d’oro (certamente invisibile) che tiene insieme tutte le cose. Ha poi continuato la sua riflessione facendo notare come è venuta meno la tradizione perché il presente dei singoli è più forte del passato della tradizione. Fenomeno del tutto nuovo, mai avvenuto nei secoli precedenti. Il senso di vuoto nelle democrazie occidentali mostrano una grave mancanza di libertà e di solidarietà ed oggi l’incidenza della vita religiosa nella società si gioca sulla capacità di essere dalla parte di un nuovo ordine di rapporti umani. Occorre passare dal principio di autorità al principio di autenticità. Il nodo decisivo, ha detto tra l’altro il relatore, è tra obbedienza e libertà. La vita di fede in effetti è “obbedienza” (ascoltare), inoltre “resistenza e resa” sono ambedue necessarie.
Al termine della tavola rotonda, un breve intervallo e poi la magistrale conclusione di suor Nicla Spezzati, osservatrice attenta dei tre giorni di assemblea.
Riportiamo alcuni passaggi.
“Stanno nascendo cammini nuovi di speranza, adatti al momento storico che stiamo vivendo. Lo Spirito rinnova la sua Chiesa e fa nuove tutte le cose. È necessario però assecondare l’azione dello Spirito che chiede il coraggio della conversione ecclesiale e un cammino comunionale”.
Suor Nicla consegna poi all’assemblea tre parole che possono accompagnare il cammino della vita consacrata verso il futuro: “1. Ascoltare; 2. Custodire le tende della speranza; 3. Condividere la grazia dell’unità”. Occorre fare della Chiesa la casa della comunione, vivere la “spiritualità di comunione” come capacità di apprezzare il diverso, come collaborazione tra Istituti, per manifestare la bellezza del vangelo, per essere “sale e luce del mondo”.
Invochiamo quindi la grazia dell’unità perché questa porta la presenza del Signore risorto nelle nostre comunità. La comunione apre al futuro della vita consacrata.
Il saluto finale di madre Viviana Ballarin conclude l’assemblea con i tre sentimenti da lei espressi: gioia, gratitudine, speranza!
E così è stato davvero per tutte le partecipanti. A Dio il nostro GRAZIE.
Madre Orsola Bertolotto
Superiora generale Murialdine
Consigliera USMI nazionale