Sulla via di Casa…

Posted by usmionline
apr 30 2014


fedefaidate-300x275Uscire da sé ed entrare nell’orizzonte nuovo del Mistero. Tentare di amare, e ancora, e sempre di nuovo, perché chi ama davvero non si arrende. Scoprire le lacrime del Cielo sulle notti buie di ogni creatura. E credere nel sole anche quando non splende… 

Voci pensose
Sentiamo la chiamata a vivere, ma non sappiamo che cosa essa significhi. E in quel cammino verso ‘casa’, che è la vita nel tempo, ognuno porta con sé “in dote” il patrimonio di dolore/amore costruito lungo la strada; porta il suo stupore di fronte al mistero del creato e della vita: mistero e stupore da cui vengono la paura o il coraggio di camminare; porta il desiderio di pace e di amore, che vive nel cuore comunque e pone la domanda di senso dell’esistenza e della storia umana. E insieme porta tante altre domande che cercano insistentemente risposte concrete: esiste o non esiste la gratuità dell’azione umana?… la libertà che si gioca per se stessa e non per un calcolo sottile? L’uomo sa davvero amare gratuitamente?…   

“Non lo riconosco più”
Lo sentiamo dire a volte da qualche genitore che, sconsolato, vede il figlio allontanarsi dalla capacità educativa della famiglia e dai suoi valori. In realtà i genitori sono molto importanti per la crescita, ma non determinanti. La scelta dei ‘valori’ infatti è ampiamente influenzata dalla cultura dominante, dai mass media, dagli amici, dalle frequentazioni che si fanno… Così, su vie diverse, la voglia di protagonismo può diventare più forte di qualsiasi considerazione di bene e di male; il bisogno di sentirsi superiori agli altri può portare all’abitudine di accentuare la critica malevola e rimarcare gli errori di chi sta intorno; la ricerca del ‘successo a tutti i costi’ progressivamente può annullare la capacità di amare fino a rendere la persona capace di passare senza scrupoli sopra tutto e tutti pur di ‘riuscire’. In tal modo la parte migliore di sé un po’ per volta muore, insieme alla felicità, che è fragile perché troppe cose sfuggono al controllo dell’uomo. Ma tentare di amare, e farlo ogni giorno di nuovo, è segno di vita riuscita.

Terra e deserto
20140321_65495_99-382488-000001hNon c’è sentiero. Come per Abramo – il credente per eccellenza, che partì senza sapere dove andava – è solo camminando che ognuno apre il proprio cammino. Poi, se davvero lo vuole, ne può scoprire la ragione e il significato che si nascondono – e nello stesso tempo si comunicano – sotto i segni della storia. È, infatti, nel farsi della storia personale e appassionandosi al gusto per la verità e per quanto di buono esiste nel mondo, che si apre la strada alla vera crescita di sé. È Papa Francesco ad affermarlo. Ci si muove verso scelte libere e responsabili guardando sempre oltre il proprio limite. L’orizzonte certamente è vasto e lontano! Ma già durante l’adolescenza, nella faticosa ricerca di motivazioni personali per vivere e, pur fra errori inevitabili e opposizioni al mondo circostante, si comincia a decidere che tipo di persona si vuole diventare. Il viaggio continua poi spedito nella misura in cui ci si lascia guidare più dalle convinzioni che dalle paure. Via via si scopre ciò che fa vibrare dentro e appassiona: senso della giustizia, vicinanza a chi ha più bisogno, rispetto degli altri?… O successo, notorietà, protagonismo?… Certo è che valori e contro-valori, liberamente scelti, sempre danno la voglia di spendersi e di vivere intensamente. Nello stesso tempo però modificano il carattere e modellano le inclinazioni naturali della persona, rafforzandone alcune e rendendone meno significative altre; danno forma insomma allo stile con cui ognuno vive l’attività professionale, i rapporti e la vita

E oltre le apparenze…
slide-1-980x360Per ritrovare il senso del Mistero, che è bussola nella storia di ognuno, oggi è necessaria una impegnativa opera culturale. Nella nostra società frenetica e ipercomplessa, infatti, “fare, fare,  fare…” è l’imperativo; la valutazione di se stessi e del proprio valore finisce così per dipendere da ciò che si fa o non si fa. E mentre le relazioni crescono in numero ma perdono di senso, viviamo un tempo di ansia, di stress, di paura e… di forti condizionamenti dalla realtà intorno. La ‘novità’ è che nemmeno i condizionamenti
annullano la libertà, anche se ne rendono difficile l’esercizio. L’uomo è realmente ‘più’ di tutto quello che è, che pensa e … che fa! È ‘più’ anche di ciò che lo condiziona. E se nuovi occhi e un pensare diverso sono possibili sempre nel viaggio personale nel tempo, in alcune particolari tappe della vita essi sono da prendere molto sul serio; per esempio, dopo i quarant’anni, nella cosiddetta età di mezzo, quando il tempo a disposizione comincia a non apparire più illimitato, fare un bilancio della propria breve apparizione sulla scena del mondo è una necessità. A richiamarla basta il velo di qualche lacrima, un evento che fa soffrire e, mentre il cielo si fa nero, i contorni delle cose che si oscurano … È la constatazione di non essere indispensabili nella vita. Nel disincanto non sembra rimanere altro che la rassegnazione, ma diventare consapevoli della propria piccolezza toglie da sé anche la presunzione di essere migliori di altri, induce a una maggiore modestia. La sofferenza così può diventare un’utile possibilità di crescita di quel potenziale ancora sconosciuto che è in sé. Certo “gli occhi che portano lontano vanno conquistati, non sono un prodigio di nascita”, ricorda E. Ronchi. E il Vangelo è là per coloro che vogliono imparare a vedere oltre le apparenze, al di là della superficie dei fatti e delle cose, al di là dei propri limiti.

… la strada maestra

20140321_65495_99-382488-000017hSe all’inizio è una domanda a muovere nel cammino verso Casa, poi, nella traversata del reale, la ricerca si fa sempre più esistenziale e avvicina alla scoperta di se stessi e della vera fede, mentre si impara a guardare la vita come la guarda Dio, che scruta il cuore, si commuove e guarisce. Resta però sempre aperto il rimprovero di Bonhoeffer sulla incapacità di invocare Dio se non come tappabuchi, solo se ammalati, se bisognosi. Eppure a partire da una lacrima e da una piccola sete e camminando insieme verso un’acqua che si fa sorgente, il futuro nuovo verrà ogni giorno. Si farà strada con l’ascolto e il pianto, con un grido di giustizia e con parole e gesti, che seminano occhi nuovi sulla terra, perché avranno imparato a  scrutare con bontà oltre le apparenze.

Luciagnese Cedrone
usmionline@usminazionale.it

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