Beni economici e vita consacrata

Posted by usmionline
nov 13 2014

Per riferimenti utili/eventi sull’anno della vita consacrata, vedi:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccscrlife/index_it.htm

Lettera Circolare della CIVCSVA del 2 agosto 2014 – Linee orientative per la gestione dei beni negli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica. Edizioni LEV

388647_633906933291267_1189824432_nLa circolare fornisce delle linee guida per la gestione dei beni ecclesiastici degli Istituti. Come indicato da Papa Francesco, vivendo evangelicamente la dimensione economica, gli Istituti potranno trovare nuovo slancio apostolico per continuare la propria missione nel mondo. ‘Il campo dell’economia è strumento dell’azione missionaria della Chiesa’ recita l’incipit della Circolare. E più avanti, si afferma che “la dimensione economica è intimamente connessa con la persona e la missione”. Indicazioni di come scelte innovative e profetiche operate dai consacrati nel campo dell’economia siano quanto mai urgenti nell’attuale contesto socio-economico e rappresentino un tema importante per l’Anno della Vita Consacrata.

Il tema dell’economia è stato ampiamento trattato nella dottrina sociale della Chiesa a partire dalla Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII, poi ancora nella Popolorum Progressio di Papa Paolo VI fino alla Enciclica Caritas in Veritate  di Papa Benedetto XVI  che al tema dedica una ampia trattazione nel suo capitolo terzo dal titolo: Fraternità, Sviluppo Economico e Società Civile.

La presente Circolare risente della forte attenzione di Papa Francesco al tema della missione vivificante su questa terra. Per questo fornisce dei principi pratici di buona gestione economica, controllo di gestione, rendicontazione secondo principi contabili internazionali. In sintesi le linee orientative riguardano: 1) la gestione dei beni, 2) la collaborazione con la Chiesa locale, con gli altri Istituti e con i consulenti e 3) la formazione.

Vengono, inoltre, introdotti alcuni obblighi: la certificazione contabile dei bilanci delle opere e l’obbligatorietà del concetto di ‘patrimonio stabile’, soluzione talora non dilazionabile per salvaguardare la continuità dell’Istituto come Persona Giuridica.

Particolare rilevanza viene data al principio di collaborazione con: a) la Chiesa locale nella fase di riordino delle opere, b) gli altri Istituti per rafforzare l’amministrazione e la gestione delle risorse, condividendo le buone prassi e il lavoro su progetti comuni e c) i consulenti laici che devono portare competenze specifiche singolarmente o come membri di commissioni di studio dai mandati ben definiti negli scopi e durata.

Infine, vi sono le linee guida in tema di formazione per il trasferimento di competenze sui temi gestionali ed economici, che consentano ai membri degli Istituti di imparare a lavorare con budget e preventivi, ma anche ad accrescere la comprensione ed il contatto con i temi dell’economia all’interno delle comunità dove gli Istituti operano, per porre rimedio all’attuale “dicotomia tra economia e missione”. L’attenzione alla dimensione evangelica dell’economia non deve essere trascurata nella dinamica formativa, “in modo particolare di coloro che avranno responsabilità di governo e che dovranno gestire le strutture economiche in ordine ai principi di gratuità, fraternità e giustizia, ponendo le basi di un’economia evangelica di condivisione e di comunione”.

Gli Istituti sono invitati a fare conoscere tali linee orientative ai loro membri, in particolare a Superiori ed Economi, e ad inviare, entro il 31 gennaio 2015, una lettera indirizzata al Segretario della Congregazione, Monsignor José Rodrìguez Carballo, con pareri e suggerimenti su come migliorare la gestione dei beni negli Istituti, affinché la Chiesa svolga con più efficacia la propria azione missionaria.

In sintesi, le linee orientative sono le seguenti:

  1. 1.    Gestione dei beni

1.1 Carisma, missione, opere e progettualità

  • le opere della missione vanno riviste sulla base del carisma e dei bisogni di oggi
  • Introdurre attività di budget, bilancio e controllo di gestione e di pianificazione pluriennale
  • Introdurre sistemi di monitoraggio e piani di rientro dal deficit per le opere in perdita
  • Assicurare la sostenibilità (spirituale, relazionale ed economica) delle opere

1.2 Trasparenza e vigilanza: garanzia di correttezza

I Superiori Maggiori e i loro Consigli devono:

  • introdurre sistemi di controllo interni adeguati
  • perseguire obiettivi di economicità
  • presidiare le opere di ogni Provincia
  • approvare piani di investimento e budget all’inizio dell’anno

Gli Economi devono:

  • rendicontare periodicamente sull’andamento gestionale, amministrativo e finanziario
  • utilizzare moderni sistemi di archiviazione e conservazione dei dati.

1.3 La rendicontazione e i bilanci

  • Bilanci distinti per opere e comunità
  • Regole contabili uniformi secondo i principi internazionali
  • Certificazione dei bilanci delle opere
  • Supporto di esperti qualificati per l’adozione di procedure idonee

1.4 Gestione dei beni e patrimonio stabile

Definizione di ‘patrimonio stabile’: tutti i beni dell’Istituto oggetto di una legittima assegnazione ex Codice di Diritto Canonico.

  1. 2.    Collaborazione con la Chiesa locale, con gli altri istituti e con i consulenti

2.1 Relazione con l’Ordinario del luogo e la Chiesa locale

La missione della vita consacrata è universale, ma incarnata in specifiche realtà locali:

  • dialogo con l’Ordinario del luogo nel caso gli Istituti abbiano intenzione di chiudere case o opere o alienare immobili
  • dialogo dei Superiori Maggiori con gli altri Istituti presenti sul territorio prima di chiudere e dismettere delle opere, con attenzione alla presenza religiosa locale.

2.2 Relazione con collaboratori e consulenti

Si raccomanda di avvalersi di collaboratori laici o di commissioni di studio nelle aree in cui l’Istituto non è dotato di professionalità con contratti definiti per scopi e durata.

2.3 Relazione e collaborazione con gli altri Istituti

La collaborazione con gli altri Istituti (condivisione di buone prassi, progetti, nuovi modi per servire la Chiesa) va rafforzata, seguendo l’esempio della Conferenza dei Superiori Maggiori.

3. Formazione

Formazione alla dimensione economica in linea con il proprio carisma. Formazione degli Economi alla rendicontazione gestionale. Responsabilizzazione a vivere il voto di povertà nell’attuale contesto socio-economico.

                                         Daniela Carosio
                                         professore di Responsabilità Sociale di Impresa, Uni Bologna

http://www.bbs.unibo.it/internationalmba/faculty/

 

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