Insieme nel digitale

Posted by usmionline
mag 13 2010

 

 Il verbo che caratterizza la chiesa fin dalle sue origini è: Testimoniare.

I cristiani sono coloro che sono chiamati a testimoniare, cioè a raccontare l’incontro con il Cristo che “mi ha amato così tanto da dare se stesso per me!”. È questa gioia, questo fascino, questo innamoramento che rende il testimone esperto di comunicazione. L’incontro personale, fatto di parole, di gesti, di sguardi, rimane per il cristiano il punto forte, il centro del suo annuncio kerigmatico e gioioso.

Il convegno “Testimoni Digitali” ha ribadito e sottolineato tutto questo, ma ha guardato anche la realtà. Perché essere cristiani vuol dire esserlo ora, qui e oggi, in questo contesto storico, culturale e sociale. Questo è stato l’impegno degli apostoli, di Pietro, di Paolo: andare tra le genti.

Anche oggi la Chiesa è e deve essere tra le genti segno di un amore totale e senza condizioni. Ma come arrivare, come raggiungere l’uomo di oggi? Percorrendo le stesse strade che l’uomo percorre, andandogli incontro sulla stessa lunghezza d’onda, per far emergere la luce e lo splendore, la meravigliosa impronta di Dio che lo attraversa.

Il convegno ha rilanciato tutto questo incoraggiando gli artigiani della pastorale alla ricerca appassionata, allo studio attento, a creare spazi di competenze in questo continente della comunicazione.

Credo che, se stiamo insieme, tutto questo può funzionare. Perché noi siamo quel corpo che, avendo come capo il Cristo, lavora e si dà da fare per l’avvento del suo regno. In questo corpo-chiesa, tutte le membra sono necessarie e utili a rendere efficiente ed efficace la sua missione di testimone.

Questo essere insieme, questo essere Chiesa, manca ancora alla nostra Chiesa.

Si parla di comunione, di comunità, ma, poi, in realtà tendiamo ad esaltare ciò che ‘ci’ appartiene e a dimenticare quello che molti altri compiono.

Voglio sottolineare che nel tanto che ci è stato donato, è mancato a livello generale, il riconoscimento di quello che nella chiesa fanno, nel settore della comunicazione, i religiosi e le religiose. Non dico questo per un desiderio di vanto o di vanagloria, ma perché è insieme che facciamo bella la chiesa.

Non era forse questo il fascino delle prime comunità cristiane? La simpatia che i gentili e i pagani avevano nei loro confronti, non era proprio nel vederli stare insieme, nel mostrarsi tra le genti come un cuor solo e un’anima sola?

Testimoni digitali con un cuor solo e un’anima sola. Il cuore, che nasce dal Cristo morto e risorto per noi. L’anima, cioè la passione per l’uomo di oggi, per la sua ricerca di verità e di giustizia, di pace e di fraternità. Ecco il cammino che insieme alla tecnica la chiesa deve imparare a percorrere con umiltà, avendo il coraggio, se necessario, di ricominciare sempre da capo con la speranza che lo Spirito che il Cristo morente ha donato non verrà meno.

                            suor Piera Cori – pastorella

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