Ansia di pubblica moralità

Posted by usmionline
dic 09 2010

«È ormai tempo di svegliarvi dal sonno» (Rm 13,11): riecheggia questa Parola nel cuore del cristiano, che, orientandosi sulla bussola del Vangelo, cerca di tenere in mano il timone della sua imbarcazione nell’oggi del tempo in cui è chiamato a vivere, e che tanto plasma ognuno senza che se ne renda conto.

La tv come unica fonte di notizie

La crisi della politica tradizionale in Italia si è intrecciata negli ultimi anni con l’affermarsi dei suoi tratti più deleteri. Ogni giorno una storia, uno scandalo, una polemica, un caso. Ovunque si vive di malaffare, di illegalità, di soprusi. Da molte parti si incita all’odio per il fisco e per la ‘diversità’ fino a vere e proprie forme xenofobe ai limiti del razzismo. Cresce intanto il numero di chi stenta a mettere insieme quanto serve per le necessità quotidiane. La TV invece presenta la faccia dell’Italia che non vuole pensieri, lo schermo che distrae dalle preoccupazioni, il luogo dove la realtà è rappresentata e spettacolarizzata, anche nei suoi aspetti minimali, invece che descritta. I media, nei quali si insinua e diffonde la logica che pubblicità e programmi siano la stessa cosa, sono diventati formidabile strumento di creazione di consenso.

Una parte dei ceti medi del lavoro autonomo viene appoggiato con agevolazioni fiscali e condoni, a spese del lavoro dipendente e del mondo della cultura. Ne derivano: crescita della conflittualità sociale, mortificazione economica del lavoro dipendente e una politica giocata sempre più al ribasso. L’humus insomma dal quale questa nostra Italia rischia di essere plasmata sono l’edonismo, il disimpegno e un individualismo spinti agli eccessi.

E´ venuto davvero per tutti il momento di fermarsi e pensare e studiare in maniera sistematica e complessiva la situazione.  

Studenti in rivolta

Sono i giovani a mettere in moto per primi un processo di contrasto a qualsiasi tipo di compromesso nella vita pubblica. Invadono le strade d’Italia; arrabbiati e creativi, occupano monumenti simbolici delle città, rifiutano metodi non trasparenti e clientelari. Apparentemente mossi da un’ansia di pubblica moralità, si muovono per primi contro il culto della personalità e ogni attacco alla giustizia. Se consideriamo che la loro è un’età slegata da calcoli politici e lontana da opportunismi, la scelta dei giovani ci sembra naturale. Gli studenti in rivolta si dimostrano pronti a battersi contro la programmata riforma della scuola e perché la concezione utilitaristica e opportunistica della politica siano respinte. Essi sono espressione di quella porzione di società che da sempre è in cerca di democrazia e giustizia, di informazione e uguaglianza.

Una piazza pubblica di cittadini critici e vigili 

È l’ora di uscire dall’indifferenza e dall’apatia di fronte al degrado della vita pubblica, l’ora di svegliare l’opinione pubblica di cittadini critici, vigili sulle regole della democrazia e disposti a impegnarsi in prima persona. Abbiamo dormito troppo, chiusi forse nel semplice pensiero degli interessi personali o nella sterile difesa dei diritti della Chiesa. Discernere sulla propria vita e su quanto accade dentro e fuori di noi è condizione primaria per essere o diventare discepoli. E i diritti della Chiesa in realtà sono i diritti dei poveri, degli emarginati e degli esclusi.

È tempo perciò che i cattolici agiscano, non mirando a una fetta di potere, ma operando in tutti i settori della vita pubblica con una coraggiosa testimonianza di onestà e di competenza; pronti a situarsi dentro le ferite di questo nostro mondo e ad aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro, creando le occasioni per non lasciare inoperose migliaia di braccia e di menti; per loro e con loro guardare coraggiosamente al futuro.

Da pensieri onesti e da analisi senza pregiudizi, da un “sapere” veritiero anche se probabilmente scomodo, potrà nascere l´Italia migliore che tutti vogliamo: «più giusta, più libera, più attenta ai diritti di tutti, alla cultura della memoria e al fascino del futuro».

 ‘Il cammino è tracciato’

Il tempo di Avvento che stiamo vivendo possa renderci più attenti, vigilanti e recettivi; capaci di rileggere situazioni e cronaca quotidiana alla luce del Vangelo; impegnati a testimoniare alle persone con le quali ci troviamo a vivere che dentro ciascuno di noi abita l’esperienza di un incontro che ha cambiato la nostra vita. Buon cammino!

Luciagnese Cedrone
usmionline@usminazionale.it

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