«Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio» Sap 11,23-26 - Mercoledì delle ceneri: antifona di inizio
La liturgia ci fa entrare nel cammino quaresimale con il canto di questa antifona ispirata al libro della Sapienza e il nostro cuore si tuffa nel largo spazio della misericordia di Dio, infinito respiro di vita, di dolcezza e di speranza.
Si rinnova in noi il desiderio profondo di lasciarci incontrare dal Signore, di aprirgli le porte della nostra esistenza perché Lui possa raggiungere ogni fibra del nostro essere, la possa inondare della sua luce, raccordare e far vibrare al ritmo della sua grazia.
Il tempo della Quaresima, che si rinnova ogni anno, è un richiamo forte alla conversione, alla preghiera, al digiuno, all’esercizio della carità verso il prossimo.
La liturgia ci fa comprendere che prima di tutto questo è il tempo favorevole per lasciarsi incontrare da un Padre che ama tutte le creature, che nulla disprezza di ciò che ha creato, che dimentica e perdona i peccati, che ci accoglie quando ritorniamo a lui.
L’invito è continuo, quasi incalzante: «Ritornate a me…con tutto il cuore…ritornate al Signore…perché egli è misericordioso…grande nell’amore …». (Gal.2,12-13).
E’ un grido appassionato che corre lungo storia, quasi una supplica di un padre che non vuole violare la nostra libertà ma non può sopportare di lasciarci andare alla deriva, di perderci come figli. Lui ci conosce fino in fondo, sa di che cosa siamo fatti e allora ci esorta a non avere paura perché la sua giustizia si chiama misericordia, è amore che sconfina oltre la nostra comprensione, è amore che supera ogni logica umana, amore infinitamente più grande di ogni peccato.
Ad Israele ripete: «Ritorna popolo mio!» (cfr Geremia).
Alla folla che lo segue Gesù dice più volte: «convertitevi e credete al vangelo!» (Mc.1,15).
Alla chiesa delle origini l’Apostolo Paolo scrive: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il tempo della salvezza» (cfr 2Cor. 5,62).
Agli uomini e alle donne del nostro tempo, la Chiesa riafferma: Lasciatevi trasformare dall’azione dello Spirito Santo, … orientate con decisione la vostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberatevi dall’ egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri aprendovi alla carità di Cristo. (cfr. BENEDETTO XVI, Messaggio quaresima 2011).
E’ l’appello a lasciarci incontrare dal Signore!
Solo questo è l’incontro che ci dona la vita vera, la gioia, la pace e che ci rende capaci di incontrare l’uomo e la donna del nostro tempo riconoscendo in loro un fratello o una sorella, di essere per loro il riflesso di quella stessa misericordia che noi abbiamo accolto e per la quale ora la nostra vita ha un senso nuovo.
L’oceano di ingiustizie, di violenze, di abusi di ogni genere, di repressioni, di disperazione e di morte in cui, proprio in questi giorni, pare stia affondando una larga porzione di umanità, ci scuote e ci spinge ad avere il coraggio di non nasconderci dietro le nostre liturgie quaresimali che ci fanno sentire a posto, ma a lasciarci davvero incontrare dalla misericordia del Padre per divenire capaci di uscire dalle “nostre sacrestie” ed essere per questi fratelli e per queste sorelle, che forse abitano nella porta accanto, la visibilità della Parola che oggi, raggiungendo ciascuno di loro, attraverso di me, di te, ripete: il Signore ama tutte le sue creature e non disprezza nulla di ciò che ha creato.
Sr M. Viviana Ballarin o.p.
Presidente Nazionale USMI